«262 vestiti appesi» per ricordare la tragedia

Lo spettacolo ideato e diretto da Alessandro Idonea su testo di Maria Elisa Corsaro, proposto nel 2016 ad Albona, va in scena lunedì prossimo al Teatro cittadino «Antonio Coslovich» di Umago

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«262 vestiti appesi» per ricordare la tragedia

In occasione della commemorazione di Marija Medica e Lina Zacchigna, fucilate il 28 marzo del 1944 dai fascisti nei pressi dell’abitato di Bruttia, il Teatro cittadino “Antonio Coslovich” offrirà lunedì prossimo al pubblico umaghese l’occasione di assistere allo spettacolo co-prodotto dall’associazione teatrale “Angelo Musco” di Catania, dal Bois Du Cazier di Marcinelle e dall’associazione GAGS, intitolato “262 vestiti appesi”, già proposto in precedenza ad Albona.

Lo spettacolo, ideato e diretto da Alessandro Idonea su testo di Maria Elisa Corsaro, analizza la tragedia che l’8 agosto del 1956 colpì i minatori della miniera Bois Du Cazier nella località di Marcinelle. In quel fatale frangente 262 minatori, di cui 136 italiani, furono divorati dalle fiamme divampate all’interno della cava di carbone. I loro vestiti appesi all’esterno della cava rimasero lì, immobili e mai più utilizzati.

Il racconto viene affrontato dal punto di vista di chi non partì, ripercorrendo i momenti drammatici della tragedia vissuti attraverso gli occhi di quei siciliani che la fame e la miseria avevano spinto ad affrontare il “viaggio della speranza” ed emigrare in Belgio. Ed è proprio la speranza di un’esistenza migliore il leitmotiv dello spettacolo e della storia di tutti quelli che, costretti dalla propria condizione economica hanno dovuto intraprendere un percorso all’estero, lavorando in condizioni deplorevoli e privi di tutela.

La pièce teatrale, recitata in italiano, siciliano e francese maccheronico (la lingua parlata dai minatori siciliani a Marcinelle), è stata portata in scena con successo nei luoghi originari del disastro, poi in tutta Italia e in Istria, ad Albona. Attraverso lo spettacolo si vuole rendere omaggio alla memoria delle vittime e promuovere una riflessione sul destino condiviso di moltissime famiglie di minatori, anche umaghesi, che hanno lasciato queste terre per trovare lavoro ad Arsia, subendo, direttamente o di riflesso, le conseguenze di una tragedia analoga a quella narrata nello spettacolo.

La rappresentazione, che avrà inizio alle ore 19, è organizzata dalla Città di Umago, dall’ente Festum Umago e dalla locale Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”, in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste e l’Unione Italiana e con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Fiume. Inoltre, lo spettacolo gode del patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica italiana.

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