La diversità e l’integrazione sociale attraverso le vicende del fungo Erica

Il libro illustrato bilingue di Elena Kiprovska Knežić è stato pubblicato nei giorni scorsi dalla Dante Alighieri di Zara

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La diversità e l’integrazione sociale attraverso le vicende del fungo Erica

La Società Dante Alighieri di Zara ha appena pubblicato un libro illustrato bilingue per bambini. Intitolato “I magici versi del fungo Erica/Čarobni stihovi gljive Erike” e firmato da Elena Kiprovska Knežić, il libro narra una storia che tocca argomenti delicati quali l’integrazione sociale e l’accettazione delle diversità.

 

 

Una collaborazione tra enti diversi
La pubblicazione, a cura di Boško Knežić (presidente della Società Dante Alighieri di Zara), è il risultato della collaborazione tra la Società Dante Alighieri e l’asilo nido “Žuto pače” di Zara ed è stato finanziato dalla Città di Zara. Le illustrazioni del libro, la cui impostazione grafica è stata curata dallo Studio Sold out di Zara, sono state realizzate dalla giovane Petra Pestić, attualmente iscritta all’asilo “Žuto pače”, sotto la guida dell’educatrice Žana Vidučić. La traduzione del volume è stata curata da Dora Kapetanović della Società Dante Alighieri.

“I magici versi del fungo Erica” segue le vicende della protagonista alle prese con le lotte interiori causate da timidezza, paure e sensi di inadeguatezza. In questo senso, la narrazione si rivolge anche agli adulti, ai quali spetta il compito di sostenere i più piccoli nel loro sviluppo insegnando loro come gestire le nuove emozioni che devono affrontare. A illustrarci il messaggio del libro e l’idea che ha portato alla sua realizzazione è stata l’autrice Elena Kiprovska Knežić, la quale si è soffermata anche sull’importanza di un approccio interattivo all’insegnamento della lingua italiana rivolto ai più piccoli.

L’autrice Elena Kiprovska Knežić

Comunicare è fondamentale
Come è nata l’idea di scrivere un libro?
“Sono mamma di un bambino di tre anni. Osservando il suo sviluppo e i suoi stati d’animo, mi sono resa conto di quanto i bambini piccoli lottino con i nuovi sentimenti che provano, vivendo in un corpo emotivo che spesso sfugge a noi adulti. Così ho avuto modo di comprendere quanto hanno bisogno d’aiuto da parte nostra nell’affrontare le emozioni. Comunicare e parlare con i bambini di ciò che provano è pertanto fondamentale. Avendo una passione e una certa esperienza nella scrittura, ho deciso di mettere su carta queste osservazioni. Dato che la Società Dante Alighieri di Zara si occupa di promozione della cultura e della lingua italiana in Croazia, ci è sembrato opportuno unire i due campi. In questo modo, l’insegnamento della lingua italiana promosso dall’associazione può assumere una nuova veste, con un libro illustrato, presentandosi cioé in una forma più vicina al mondo dell’infanzia”.

 

Accettare il prossimo
Dal suo punto di vista come madre e autrice, quali sono le emozioni e le situazioni più problematiche, più critiche, che i bambini devono affrontare nei primi anni di vita?
“A mio avviso, i bambini vanno incontro a molte situazioni e sentimenti che anche gli adulti affrontano, come la sensazione di inadeguatezza, il desiderio di essere accettati e compresi, o il sentirsi diversi. Il racconto del fungo Erica vuole infatti promuovere l’idea dell’accoglienza e dell’accettazione della diversità, per far capire i bambini che si tratta di un sentimento bello, che va tutelato. Il libro vuole anche far riflettere ai bambini su come assistere l’altro, come accettare la diversità dell’altro e come aiutare l’altro a superare il senso di paura, insufficienza o vergogna per la propria particolarità”.
Secondo lei, quali sono i momenti in cui i bambini vengono a contatto con queste sensazioni di inadeguatezza e di vergogna per la propria diversità e come possiamo aiutarli?
“Non sono un pedagogista professionista, per cui parlo per esperienza, come madre e autrice. Credo che i bambini affrontino emozioni di questo tipo dal momento in cui vengono a contatto con gli altri, ovvero con gli adulti e con altri bambini della loro età, in tutte quelle situazioni che in un modo o nell’altro fanno scaturire in loro una certa risposta emotiva. Penso che in quei momenti si sentano spesso confusi, non sapendo come gestire i propri sentimenti. Per questo ritengo sia fondamentale il sostegno da parte dell’ambiente sociale e formativo dei bambini, al fine di fare capire loro che si tratta di situazioni ed emozioni assolutamente normali, di cui non bisogna quindi avere paura. Bisogna accettarle, imparare a gestirle e, in un certo senso, andare avanti. È proprio questo il messaggio del mio libro”.

Avete già pianificato degli eventi di promozione del libro?
“Al momento non sono previsti eventi di promozione, data l’attuale situazione epidemiologica. Tuttavia, dato che il libro è stato realizzato in collaborazione con l’asilo ‘Žuto pače’ di Zara, verrà presentato e offerto ai bambini di quell’asilo e di altre istituzioni della città. Inoltre, vorremmo organizzare un laboratorio di lettura e narrazione per promuovere il libro presso il pubblico dei più piccoli. Stiamo pensando anche a un allestimento scenico in collaborazione con l’Associazione ‘Kulturni krug’ di Sebenico. La storia del fungo Erica si presterebbe molto bene al teatro di figura ed è stata pensata anche come rappresentazione teatrale”.

 

Laboratori di lingua italiana
La Società Dante Alighieri promuove diversi laboratori di scrittura creativa da lei condotti. Può darci qualche informazione in merito?
“Cerchiamo sempre di trovare nuove modalità d’insegnamento della lingua e della cultura italiana. Non siamo solamente una scuola di lingue, offriamo anche molte iniziative che si discostano dal tradizionale insegnamento scolastico. Una di queste è proprio il laboratorio di scrittura creativa, utile soprattutto in quanto stimola i bambini e gli adulti a utilizzare attivamente questo sapere della lingua. Nel corso delle lezioni stabiliamo degli esercizi di scrittura, al fine di stimolare la creatività nelle persone. Ad esempio, vengono selezionati dei determinati termini ed espressioni a partire dai quali i partecipanti creano un racconto. I risultati sono sempre sorprendenti e interessanti e ci rendiamo conto che si tratta di un tipo d’attività interattiva che interessa molto ai più piccoli. Giocando con le parole i bambini imparano moltissimo”.

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