La dimensione letteraria del Porto delle diversità

Al Dipartimento di Italianistica di Fiume ha avuto luogo la presentazione della recente produzione letteraria delle associazioni degli esuli fiumani in Italia e delle istituzioni legate alla Minoranza Nazionale Italiana in Croazia

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La dimensione letteraria del Porto delle diversità

Iniziò ufficialmente nel 1991 la collaborazione tra la Città di Fiume e la Società di Studi Fiumani. Fondata a Fiume nel 1923 e ricomposta a Roma nel 1960 dai fiumani in esilio dopo la Seconda guerra mondiale, l’Associazione sostiene la tutela della memoria e la valorizzazione della specifica cultura italiana propria degli abitanti del Quarnero. I “Trent’anni di dialogo con la città d’origine dall’esilio al ritorno (1991-2021)” sono stati celebrati ieri nell’ambito di una rassegna editoriale organizzata dalla Società di Studi Fiumani in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, la Comunità degli Italiani di Fiume e l’Associazione Italiani Fiumani nel Mondo-Libero Comune di Fiume in Esilio (AFIM-LCFE), con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Fiume.

Alla presentazione hanno partecipato sia autorità che studenti

Due componenti di una comunità

L’incontro, mediato dalla professoressa Gianna Mazzieri-Sanković del Dipartimento di Italianistica di Fiume, è stato introdotto dai saluti dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte. Luca Malatesti, vicepreside per la Ricerca e la cooperazione internazionale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, ha ribadito il supporto della Facoltà nei confronti delle attività del Dipartimento di Italianistica, mentre Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, ha sottolineato l’importanza di un’alleanza tra la Comunità Nazionale Italiana di Fiume e i rappresentanti degli esuli fiumani in Italia. Rivolgendosi ai presenti con l’appellativo “fratelli e sorelle”, Corva ha affermato: “Una comunità come la nostra non è completa senza ambedue le componenti, ovvero quella dei cosiddetti ‘rimasti’ e quella di coloro che invece dovettero lasciare queste terre”. Marino Micich, segretario generale e tesoriere della Società di Studi Fiumani, ha ricordato che gli obiettivi della Società non sono legati a nessuna rivendicazione politica, come si evince dal Manifesto culturale fiumano firmato nel 1998 e incluso nello statuto dell’associazione. Semmai, lo scopo della Società è sostenere “il diritto, nell’Europa di oggi, a ritornare a comunicare insieme alla CI con la maggioranza croata, e a organizzare importanti convegni culturali”, ha spiegato Micich.

A porgere i saluti iniziali sono stati anche Franco Papetti, presidente dell’AFIM-LCFE, nonché Melita Sciucca, presidente della CI di Fiume, la quale ha sottolineato il valore dell’italiano come parte integrante della cultura fiumana: “Se non si conosce la lingua e la cultura italiana, non si può essere veri fiumani”, ha concluso.

Luca Malatesti, Giovanni Stelli, Gianna Mazzieri-Sanković, Corinna Gerbaz Giuliano e Marino Micich

Fonti storiche e letterarie

Il tema centrale della rassegna tenutasi presso il Dipartimento di Italianistica di Fiume è stata la presentazione della recente produzione letteraria delle associazioni degli esuli fiumani in Italia e delle istituzioni legate alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia. Il presidente della Società di Studi Fiumani, Giovanni Stelli, ha parlato della recente ristampa dello “Stradario di Fiume” di Massimo Superina, nonché degli ultimi numeri del semestrale “Fiume. Rivista di studi adriatici”. Il libro di Superina, ha spiegato, riunisce in un unico volume la cronologia dei cambiamenti subìti dall’onomastica urbana di Fiume nel corso dei secoli. Nel libro, oltre alla delicata questione del nome della città, vengono affrontati anche gli sviluppi urbani e i relativi mutamenti dell’odonomastica della Cittavecchia. Presentando le recenti edizioni del semestrale “Fiume”, Stelli si è soffermato su un numero aggiuntivo della rivista, dedicato a intellettuali – tra cui gli studiosi fiumani Ervin Dubrović e Irvin Lukežić –, a dimostrazione del sostegno dell’idea di Fiume quale “porto delle diversità”. Stelli ha ricordato, inoltre, la recente pubblicazione della traduzione in croato della “Storia di Fiume” da lui scritta. Infine, il relatore ha presentato la rivista “Prendiamo la Vittoria. Catalogo dei volantini e manifesti a firma di Gabriele d’Annunzio (Fiume 1919-1921)”, che, a detta di Stelli, è “uno strumento a disposizione degli studiosi sia come fonte storica, sia come fonte letteraria”.

Alcune copie della rivista “La battana” pubblicata dall’Edit

Una storia plurale e complessa

Successivamente la parola è passata a Rosanna Turicinovich Giuricin, redattrice de “La Voce di Fiume”, pubblicata a cadenza bimestrale dall’AFIM-LCFE. Come sostenuto dalla Turcinovich Giuricin, si tratta di un giornale che cerca di coprire, in ugual misura, sia le tematiche che riguardano nello specifico Fiume, sia quelle legate agli esuli fiumani sparsi nel mondo. “Parlare di cultura a tutto tondo è importante perché altrimenti rischiamo di chiuderci in un nostro ghetto e di parlare solo di noi stessi e della nostra produzione”, ha affermato la redattrice de “La Voce di Fiume”. L’obiettivo delle pubblicazioni della Società Studi Fiumani e dell’AFIM-LCFE è, come puntualizzato da Giovanni Stelli, quello di “ricostruire quella che è la storia della nostra città, una storia plurale e complessa, che i contrapposti nazionalismi hanno sistematicamente semplificato, amputato e oscurato”. In seguito sono stati presentati gli ultimi numeri della rivista “La battana”. Come sostenuto dalla redattrice Corinna Gerbaz Giuliano, docente presso il Dipartimento di Italianistica di Fiume, il trimestrale pubblicato dalla casa editrice Edit funge da ponte tra la realtà italiana e quella degli italiani delle nostre parti, nonché tra la letteratura dell’esodo e quella dei “rimasti”. L’incontro si è concluso con gli interventi di Gianna Mazzieri Sanković e Maja Đurđulov (assistente presso il Dipartimento di Italianistica e presidente della Società “Dante Alighieri” di Fiume), le quali hanno parlato di alcuni volumi presentati pochi giorni fa presso la CI di Fiume: “Un tetto di radici. Lettere italiane: il secondo Novecento a Fiume”, scritto da Gianna Mazzieri-Sanković e Corinna Gerbaz Giuliano; nonché dei due libri dedicati al dialetto fiumano, intitolati rispettivamente “Fiume nell’identità dialettale: il fiumano tra lingua e letteratura” e “Il dialetto fiumano. Parole e realtà”.

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