La Croazia alla Biennale di Venezia con Savić-Gecan

Il progetto comprenderà cinque artisti che, per un periodo di sette mesi, seguiranno le indicazioni di un'intelligenza artificiale che deciderà i loro spostamenti e la durata stessa della performance

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La Croazia alla Biennale di Venezia con Savić-Gecan

A rappresentare la Croazia alla 59.esima Biennale di Venezia sarà l’artista Tomo Savić-Gecan che, in collaborazione con la curatrice Elena Filipovic, è autore del progetto “Senza nome (Padiglione croato) 2022” (Bez naziva (Hrvatski paviljon) 2022). A partire dal prossimo 23 aprile, il pubblico della Biennale potrà ammirare il lavoro di Savić-Gecan definito dal ministro della Cultura e dei Media della Croazia, Nina Obuljen Koržinek, “speciale, innovativo e di forte impatto per diversi motivi, nonché perfettamente emblematico del periodo storico che stiamo vivendo”.

Stando alle parole del ministro, il progetto apre le porte a un ripensamento interdisciplinare dell’arte nel vero senso della parola. “In tempi di pandemia e della terribile crisi che sta divampando in Ucraina, l’arte e la nostra stessa partecipazione a mostre di questa portata devono rappresentare un modo per parlare dei valori umani, dell’attuale periodo storico, del ruolo dell’individuo e delle possibilità di produrre dei cambiamenti”, ha affermato Nina Obuljen Koržinek in occasione della conferenza stampa tenutasi presso il Ministero. “In questo senso – ha proseguito –, il progetto risulta particolarmente azzeccato sia dal punto di vista della forma (in quanto rinuncia alle consuete modalità di esposizione presso la Biennale), sia da quello del contenuto (a partire dalla stessa tematica scelta dall’autore, ovvero il concetto di notizia, nel contesto del caos d’informazioni in cui siamo inseriti senza la possibilità di discernere la verità dalla menzogna)”. Data la particolare impostazione del lavoro, la sua rappresentazione andrà oltre i confini della Biennale per raggiungere tutte le parti di Venezia. Secondo quanto affermato dalla curatrice Elena Filipovic, direttrice della Kunsthalle Basel a Basilea, in Svizzera, l’opera di Savić-Gecan appare rilevante ora più che mai, “alla luce della guerra ormai alle nostre porte e della tecnologia dell’informazione che fa sorgere dubbi riguardo ai modi in cui la popolazione viene controllata per mezzo dei notiziari”. Il progetto comprenderà cinque artisti che, per un periodo di sette mesi, seguiranno le indicazioni di un’intelligenza artificiale che così deciderà i loro spostamenti, la loro maniera di muoversi e la durata stessa della performance, che verrà estesa anche ad altri padiglioni nazionali della Biennale, i quali hanno già accolto con entusiasmo l’idea. Il software al centro del lavoro elaborerà le informazioni ricavate dalle notizie principali di testate scelte casualmente. “Si tratta di una metafora dell’attuale momento storico, in cui le persone vengono controllate sempre di più da tecnologie e intelligenze artificiali, per il tramite di Facebook, Instagram, Google, Uber ecc., che monitorano e capitalizzano i nostri dati personali”, ha spiegato Elena Filipovic, aggiungendo che “Tomo Savić-Gecan concentra il suo lavoro proprio su tale fenomeno, per mezzo di un progetto dedicato all’epoca della disinformazione e della post-verità”. Tomislav Pokrajčić, responsabile della produzione tecnica di “Senza nome (Padiglione croato) 2022” ha puntualizzato che il criterio principale della complessa tecnologia utilizzata riguarda la semplicità e l’autenticità dell’intero lavoro. La prossima Biennale di Venezia avrà luogo dal 23 aprile al 27 novembre di quest’anno e presenterà i lavori di oltre 200 artisti di 58 Paesi del mondo. La partecipazione croata alla manifestazione viene organizzata dall’Ong “Kontejner” di Zagabria.

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