Una tournée per scoprire i vini biologici e biodinamici

Si è concluso con una visita ai vigneti e alle cantine istriane il primo corso del progetto «WinEra», portato avanti da vari partner europei, tra cui l’«Agroturist» di Dignano

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Una tournée per scoprire i vini biologici e biodinamici

Due giorni alla scoperta dei vini ecologici dell’Istria. Si è concluso, con una visita ai vigneti e alle cantine dei vitivinicoltori istriani eco e biologici, il primo corso online per produttori di vini biologici e biodinamici del progetto “WinEra”, portato avanti da vari partner europei, tra cui l’Associazione “Agroturist” di Dignano. La gita istruttiva è stata organizzata per i corsisti che hanno seguito le lezioni con coach tramite l’Università popolare aperta di Dignano. Un gruppo di 12 entusiasti, tra proprietari di aziende agricole a conduzione familiare, studenti, ma anche professori e professionisti del settore, che hanno così avuto modo di conoscere da vicino la produzione eco e bio dei vini in Istria. Si è fatta visita ai produttori Clai e Kabola nel Buiese, Šuran a Rovigno e Matijašić a Montona. Quattro produttori uniti sotto lo stesso denominatore comune “eco”, ma ciascuno con la propria teoria… sulla vigna, che diventa poi teoria di vita. Teorie che hanno affascinato i corsisti “di casa”, come quelli giunti da Veglia, Zagabria, Ivanić grad, Belgrado… Per scoprire l’affascinante mondo dei vini eco e biologici.

La prima generazione di corsisti WinEra

Agricoltura biologica, sinonimo di qualità

Il tour è cominciato con la visita ai vigneti e alla cantina Clai a Crassiza. A ricevere il gruppo è stato Dimitri Brečević, incaricato dei lavori in vigna e della produzione: “La produzione si basa sulle varietà di uva tradizionali. Il nostro focus è impostato sul miglioramento dello standard e della qualità, non sulla quantità. La densità dei nostri impianti è elevata (5700 ceppi/ettaro), e le rese molto basse. La produzione è da sempre stata basata sull’agricoltura biologica, senza l’uso di prodotti chimici, erbicidi o insetticidi. E la concimazione avviene occasionalmente in quantità minime, utilizzando solo fertilizzanti organici e naturali”. Si è stati poi a Momiano dalla famiglia Markežić, che sta dietro al brand Kabola, che si distingue tra l’altro per gli eccellenti vini custoditi in anfore. “L’utilizzo di anfore di argilla nel processo di vinificazione ha permesso di elevare la qualità della macerazione stessa. Le nostre anfore provengono dalla Georgia, da dove derivano anche i vini più antichi al mondo”, ha spiegato Marino Markežić.

Kabola, la famiglia Markežić produce vino dal 1991

Vivere la terra

A seguire un tour nell’azienda a conduzione familiare Šuran a Rovigno. Il titolare Rino Šuran ha presentato ai corsisti i propri vigneti, oliveti, e una vera e propria fattoria. L’intento è quello di passare completamente a una produzione biodinamica, in completa simbiosi con la natura. “L’agricoltura biologica implica un modo di lavorare, osservare, di vivere la terra. Una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo. Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini. La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali”, ha precisato Šuran. Similmente ragiona Darko Matijašić, che a Pekasi coltiva i propri vigneti: “La vite è una pianta sacra che dobbiamo ascoltare, cui dobbiamo adattarci. Di cui dobbiamo prenderci cura, come se fosse una donna”.

Darko Matijašić nel suo vigneto

Un altro corso in autunno

Ed è proprio nel vigneto di Matijašić che si è conclusa la due giorni in Istria, con la consegna dei meritati diplomi ai corsisti. Nell’occasione, la direttrice dell’UPA dignanese Jelena Kancijanić ha ringraziato tutti i partecipanti e in particolar modo il mentore Miroslav Latal che ha seguito il gruppo attraverso il corso online e i vitivinicoltori che con grande entusiasmo e passione hanno trasmesso il proprio sapere e presentato i propri prodotti. Un’occasione unica per i 12 corsisti, che per assistere alla parte pratica del corso, ovvero alla gita istruttiva, sono giunti anche da altre regioni della Croazia e perfino dalla Serbia.

Rino Šuran insieme ai corsisti nel suo oliveto

“Chi non avesse partecipato al primo corso con l’assistenza del mentore, avrà modo di farlo in autunno, quando riapriranno le iscrizioni per la seconda generazione di produttori di vini biologici e biodinamici del progetto ‘WinEra’”, ha concluso Jelena Kancijanić. Oltre al certificato di partecipazione dell’UPA, al termine del corso i partecipanti ricevono un certificato dell’Università di Salamanca in Spagna, uno dei partner del progetto. Per ulteriori informazioni, si può chiamare lo 052/ 512-540, lo 091 617 5014, scrivere all’indirizzo di posta elettronica [email protected] o consultare il sito internet dell’UPA.

Un’occasione per imparare e conoscersi

Branislav Anđelić (Belgrado): “Mi occupo di vini biologici dal 2014. I miei vigneti sono situati nel Comune di Grocka a sud-est della capitale, sulle rive del Danubio. Della possibilità di accedere al corso mi ha informato la collega Zorica Ranković Vasić della Facoltà d’Agronomia di Belgrado, con cui ho una stretta collaborazione, essendo l’unico produttore organico della zona. Ho deciso di iscrivermi subito e, nel totale, il corso ha soddisfatto le mie aspettative. I materiali presenti sulla piattaforma online sono stati di grande aiuto, anche se in certe parti andrebbe fatta una revisione. Il mentore Miroslav Latal ci ha guidati con professionalità. La gita istruttiva in Istria è stata la ciliegina sulla torta, un’esperienza che ci ha fatto conoscere una realtà diversa dalla nostra: abbiamo stretto nuove amicizie e conosciuto dei produttori davvero fantastici. Matijašić e Šuran sono dei fuori serie. Un corso che sicuramente va seguito da ogni serio produttore di vino, sia biologico che non”.

Branislav Anđelić

Antonia Drandić (Umago): “Mi occupo di vinicoltura e olivicoltura. Attualmente lavoro presso la famiglia Rossi, che si occupa di produzione di vini, grappe e olio extravergine d’oliva. Del corso mi ha avvisato Marko Rossi, collega e datore di lavoro, che ha seguito le lezioni assieme a me. Il corso è stato utilissimo, visto che della produzione ecologica e biodinamica non si parla ancora molto. Ma sono sicura che tra qualche anno il trend arriverà pure in Istria e in questo senso bisogna prepararsi in tempo. In questi due giorni abbiamo avuto modo di conoscere quattro produttori di vini biologici e biodinamici, il che è un’esperienza preziosa. Mi ha affascinato il fatto come tutti abbiano un diverso approccio al mondo eco, ognuno con la propria teoria. Consiglierei il corso a tutti coloro che si occupano di vino e sono indecisi se passare o meno a una produzione ecologica: otterranno tante informazioni utili che aiuteranno loro a prendere la giusta decisione per il proprio brand”.

Antonia Drandić

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