«Istria Nobilissima». Resi noti i vincitori della 55ª edizione

L'Unione Italiana ha pubblicato i nomi dei premiati al Concorso d'arte e di cultura a conferma della prolificità degli artisti e intellettuali della CNI. Prevista a gennaio la cerimonia di consegna dei riconoscimenti

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«Istria Nobilissima». Resi noti i vincitori della 55ª edizione
I premi verranno conferiti durante una cerimonia solenne che si terrà verso la fine di gennaio. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La fine dell’anno, ovvero la settimana prima del Natale, è un periodo contrassegnato dalla caccia al regalo e dai preparativi per le celebrazioni delle feste. Gli artisti e letterati della CNI che hanno partecipato al Concorso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima”, ovvero che hanno inviato i loro lavori entro la metà del mese di maggio, sanno che quando il Natale è alle porte vengono svelati i nomi dei vincitori della 55.esima edizione. E così è stato anche quest’anno. L’Unione Italiana ha reso noti i nomi dei vincitori del Concorso a conferma della prolificità degli artisti e intellettuali della CNI.

Sempre viva la letteratura delle nostre terre
Nella categoria Letteratura, il premio intitolato a Osvaldo Ramous, nella sezione dedicata alla Poesia in lingua italiana, il primo premio è stato vinto da Giacomo Scotti con la silloge “Poesie del tramonto”. La motivazione della scelta è la seguente: “Immagini rese evidenti da una squisita sensibilità linguistica, dal marcato senso del ritmo e da un uso sapiente delle strategie della versificazione. Il secondo premio, sempre nella sezione della lirica, è andato a Gianna Mazzieri-Sanković, per la raccolta “Era facile un tempo”, un’“erudita raccolta di versi intrisi di nostalgia e speranza, con un radioso finale aperto al futuro”. Ben due menzioni onorevoli sono state assegnate rispettivamente a Ugo Vesselizza per “Fragmenta” e Vincenzo Melone per “Momenti d’amore”.
Nella categoria Premio giovani, intitolata ad Adelia Biasiol, la vincitrice è Evelina Petrović per la raccolta “Attimi”. Nella motivazione la giuria ha spiegato che “la musicalità dei versi, che rivelano uno sguardo acuto e sensibile, è amplificata dall’uso consapevole della rima baciata, capace di scandire le immagini”. La menzione onorevole è andata a Debora Aničić per la raccolta “Amore effimero”, una “poetica del sentimento in versi di nuda sincerità”.
Nella sezione della Poesia in uno dei dialetti della Comunità Nazionale Italiana, il secondo premio è stato vinto da Tiziana Dabović, caporedattore del mensile “Arcobaleno” dell’Edit, per la silloge “Gropi” (Nodi). La motivazione della scelta è la seguente: “versi musicali per una raccolta traboccante di passione”.
Nella sezione della Prosa in lingua italiana il primo premio è stato vinto da Claudio Ugussi per l’opera “Fuori regola”, un “racconto che si dipana attraverso dettagli di vita quotidiana che ricostruiscono senza retorica un’epoca di transizione forzata, in uno stile asciutto ed essenziale con luoghi e personaggi ben delineati”. Il secondo premio nella stessa categoria è andato alla giornalista del nostro quotidiano, Stella Defranza, per il racconto “La bambina che non c’è”, per la “scrittura incalzante, accurata ed efficace, con un flusso narrativo dal ritmo calibrato”.
Nella categoria della Prosa in uno dei dialetti della Comunità Nazionale Italiana, il primo premio è stato vinto da Florinda Klevisser e Ivana Precetti Božičević, vicecaporedattore della Voce, per il racconto “Do amiche (Le vie del cor)”. Motivazione alla base della scelta della giuria è la seguente: “il racconto (quasi un romanzo breve) equilibra mirabilmente lutto e umorismo in una prosa sicura e di felice invenzione narrativa”. Il secondo premio è andato a Elvia Nacinovich per “Lou” (Lui), “un toccante frammento di memoria dove la storia ‘minuscola’ incrocia e spiega quella ‘maiuscola’”.
Nella categoria dei Saggi di argomento umanistico o scientifico il primo premio è andato a Libero Benussi, per il suo “Atlante linguistico comparativo del regno animale riferito alla parlata rovignese”, una “ricerca, frutto di indagine originale, sostenuta da ampie competenze tecniche in ambito linguistico-dialettologico”.
Nella categoria Teatro, intitolata a Raniero Brumini, quest’anno non è stato assegnato nessun premio.

Arti visive
Nella categoria Arti visive, intitolata a Romolo Venucci, nella sezione della Pittura, scultura, grafica, arte digitale e video, il primo premio è andato a Ivna Bruck, per “Selvaggia”, un “estro pittorico caratterizzato da un richiamo all’espressionismo astratto di stampo surrealista”. Il secondo premio è stato vinto, invece, da Klaudio Katunar, con “Sensazioni incrociate”, un’opera che offre “un approccio diverso all’acquerello con una tecnica che induce una profondità stratificata”. La menzione onorevole in questa sezione è andata a Luciana Hlupar Trinajstić per “Regno vegetale”. Nella categoria Premio giovani di questa sezione, il premio è stato vinto da Anja Mikulčić Ilić con “Le case”, “una fresca interpretazione colorita e bidimensionale di un paesaggio da cui traspare vivacità”. Nella categoria del Design, arti applicate e illustrazione, il primo premio è stato vinto da Massimiliano Paladin con “Tribal concept”, una grafica ben governata con una composizione geometrica equilibrata ed efficace”. Il secondo premio è stato assegnato ad Arnalda Bulva per “Fratture – La conversazione”, un’opera che denota una “tecnica ben governata che associa l’uso di smalti e ossidi con risultati inediti”.

Fotografia e arte cinematografica
Nella categoria della Fotografia il primo premio è andato a Egon Hreljanović per “Ombre”. La motivazione della scelta è dovuta all’“interpretazione minimalista e astratta di particolari urbani e delle loro ombre in un sicuro bianco e nero”. Il secondo premio è stato vinto da Boris Baran per “L’ultimo ragio de sol a Momian”, “per le inquadrature ricercate che superano un paesaggismo figurativo verso l’esaltazione emotiva”. La menzione onorevole in questa categoria è andata a Bruno Bontempo per la raccolta fotografica “Astrazioni fiumane”.
Nella categoria Premio giovani di questa sezione, il premio è andato a Elisabetta Borghetti per “Orizzonti infiniti”. La motivazione della scelta è dovuta alla “tecnica sapiente e uso corretto del colore e delle luci in una visione personale e vibrante del paesaggio”. La menzione onorevole, invece, è andata a Sandi Božić per “Momiano”.
Nella categoria Arte cinematografica, documentari e televisione, il primo premio è stato vinto da Lika Nreka per “Colloquio per la pensione”. La motivazione è la seguente: “la commissione ha concordato pienamente che il primo premio vada al cortometraggio ‘Colloquio per la pensione’, perché un film pensato veramente nei minimi dettagli. Dalla sceneggiatura che tratta molto accuratamente, e con molta ironia il tema della morte, fino alle inquadrature pensate veramente bene. Nel corto si intravede che l’autore ha un’ampia conoscenza della cultura cinematografica che cura con rispetto creando così una sua figura stilistica e artistica”. Il secondo premio è stato vinto da Lorenzo Fattor per “La Batana Salvorina”. La motivazione è la seguente: “la commissione decide di assegnare un secondo premio al documentario ‘La Batana Salvorina’ di Lorenzo Fattor pur un lavoro di ampia ricerca sulla salvaguardia della storia sulla Batana Salvorina. Curato molto bene nell’immaginario tra passato e presente con un’estetica e delle riprese veramente curate dettagliatamente. Da sottolineare anche la cura dei particolari come i sottotitoli e la narrativa di tutta la storia. Un documentario che tratta la storia in modo educativo e ben pensato. ‘La Batana Salvorina’ è uno di quei film che è stato pensato bene per porre domande sulla conservazione del patrimonio culturale a confronto con la realtà di oggi”. Nella categoria Premio giovani di questa sezione il premio è andato ad Endy Ramani per “Una favola istriana”. La motivazione è la seguente: “’Una favola istriana’ è un lavoro molto interessante che ha come figura centrale il racconto di una favola. Si basa sull’animazione cinematografica. Con questo video, l’autore ha dimostrato, seppur molto giovane, attraverso l’animazione e la narrazione come ci si può avvicinare al linguaggio cinematografico e offrire allo spettatore, l’immaginazione, come nei sogni, dei bambini. Un’opera molto bella e discreta, che mostra come il mondo sia sempre più bello dal punto di vista dei giovani. Interessante la narrazione con il disegno dell’autore”. La menzione onorevole è andata all’VIII classe della SEI “Bernardo Parentin” di Parenzo per “Giocherelloni”, “un video dove bisogna lodare il lavoro collettivo del gruppo, che è in sinergia. Questo tipo di unione tra i giovani restituisce la fede e la speranza in una società migliore, senza divisioni e pregiudizi. Quindi una menzione per stimolare i giovani a continuare in futuro a lavorare sulla creatività con l’importanza del lavoro di gruppo”.

Musica e cittadini residenti all’estero
Nella categoria Musica, premio intitolato a Luigi Dallapiccola, nella sezione dell’esecuzione strumentale, vocale o corale, una menzione onorevole è andata a Lovro Mirth per aver “dimostrato sensibilità musicale e una vocalità interessante. Ci auguriamo di ascoltarlo nuovamente in una prova più finalizzata”. Un’altra menzione onorevole è andata a Rudi Ferenac “Per la serietà e l’impegno profuso nella sua esecuzione”. Nella categoria Cittadini residenti negli altri Paesi, di origine istriana, istro-quarnerina e dalmata attestata da un apposito documento, nella sezione della Prosa, narrativa e poesia, anche in dialetto, su tematiche che interessano il mondo comune istriano, istro-quarnerino e dalmata, nella sua più ampia accezione culturale, umana e storica, il primo premio è andato a Silvio Quarantotto per “Il treno dei fantasmi”, una “simpatica narrazione con flash-back traumatico; una certa freschezza data da una prosa non indiscreta”. Il secondo premio è stato vinto da Doriana Segnan con “Fiori fatui e altri demoni (Il dolore è un’equazione che non mente)”, un’opera dalle “immagini asciutte, spesso incisive; una certa forza incalzante, affezioni ruvide e senza sentimentalismi; buon senso della lingua”. Le menzioni onorevoli in questa sezione sono andate a Kenka Lekovich per “La luna di cocomero”, Luciana Melon per “Siora Danica” e Stefano Fabio Devescovi per “Navigando verso Odessa”.

Premio «Lettis»: la nostra storia in 40 minuti
Nella categoria del premio giornalistico “Paolo Lettis”, per il miglior servizio, commento, articolo e altro genere giornalistico, trasmissione radio o televisiva, o per una serie di questi, pubblicati sui giornali, alla radio o alla televisione della CNI nel 2021, di particolare interesse per la stessa e per l’affermazione sociale e professionale della categoria, la commissione ha assegnato il premio a Flavio Dessardo con la seguente motivazione: “Nel documentario ‘La Comunità Italiana in Slovenia: trent’anni in agrodolce’ Flavio Dessardo ha sviluppato le tematiche della minoranza italiana, utilizzando anche un eccellente uso di immagini d’epoca, alcune abbastanza rare, e confermando il suo perfetto inserimento e conoscenza delle tematiche principali che uniformano gli italiani d’Istria. Di particolare rilievo la capacità di condensare in appena 40 minuti una storia molto complessa, con un lavoro di montaggio accurato e professionale, che ha evidenziato vicende complesse, sviluppatesi nei tre decenni di indipendenza della Slovenia, e ricche di mille sfumature. Lo ha fatto con l’occhio del cronista smaliziato è perfettamente inserito nel territorio”.
Un’altra notizia inerente all’edizione di quest’anno e che sicuramente farà la gioia non solo dei premiati, ma anche degli altri membri della CNI che amano prendervi parte, è la cerimonia di premiazione, che a differenza delle edizioni pandemiche si farà. Non sono ancora noti i dettagli, in quanto si aspetta conferma, ma la festa con consegna dei premi si terrà con ogni probabilità alla fine del mese di gennaio dell’anno prossimo.

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