Ionesco inaugura il Festival Ulysses

La tradizionale manifestazione teatrale nelle isole Brioni verrà inaugurata dalla pièce «Il rinoceronte»

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Ionesco inaugura il Festival Ulysses

“Il ‘Rinoceronte’ entusiasma, fa riflettere, fa paura, ma pone anche delle domande. Vi ci riconosciamo quando seguiamo le tendenze e diventiamo parte del gregge, quando accettiamo le opinioni della maggioranza per paura di essere condannati, quando per salvare la carriera voltiamo la testa dall’altra parte”: è la presentazione della pièce di Eugène Ionesco “Il rinoceronte” diretta da Lenka Udovički, in programma questa sera alle ore 20.30 nella Fortezza Minor, sulle Brioni, nell’ambito del Festival Ulysses. Una piccola città di provincia sta facendo i conti con un’epidemia sconosciuta che attacca le persone e trasforma i contagiati in rinoceronti: una situazione assurda che è una metafora del conformismo e del relativismo che, cancellando i confini tra il bene e il male, creano un terreno fertile per la nascita dei totalitarismi, ovvero di una qualsiasi forma di governo che limita la libertà di pensiero.

Pièce ispirata a Kafka

A ispirare Ionesco per la scrittura dell’opera teatrale è stato il racconto “La metamorfosi” di Kafka, senza contare la sua esperienza personale della nascita del nazismo. Nel suo dramma teatrale, Ionesco ha parlato della contaminazione ideologica, un fenomeno che la società odierna conosce bene, in quanto contaminata in ogni senso: mentale e spirituale. “Ho scelto Ionesco perché si tratta di uno scrittore fantastico – ha dichiarato la regista Lenka Udovički -. Non ho mai finora diretto una sua pièce, mentre nella scelta del pezzo pensavo al suo stile, adatto ai tempi assurdi in cui viviamo. Credo che i suoi drammi teatrali, soprattutto il ‘Rinoceronte’, siano estremamente attuali. Mi ha sorpreso il fatto che la pièce viene raramente allestita, in quanto i registi preferiscono ‘La cantantrice calva’ e le ‘Sedie’. Ma il ‘Rinoceronte’ è un vero gioiello, soprattutto in questi tempi di pandemia”, ha concluso la regista, aggiungendo che la pièce richiede grande agilità di recitazione e di movimento dagli attori. Il dramma è stato tradotto da Vjenceslav Kapural, mentre la drammaturgia è firmata da Željka Udovičić Pleština. La scenografia è stata realizzata da Zdravka Ivandija Kirigin, mentre l’autore della colonna sonora è Nigel Osborne. I testi delle canzoni sono di Davor Rocco, mentre le coreografie sono di Staša Zurovac. I filmati sono stati realizzati da Ivan Marušić Klif, il pianista e direttore musicale è Karlo Hubak, le luci sono di Andrej Hajdinjak. Recitano Bojan Dimitrijević (Berenger), Mladen Vasary (Botard), Filip Nola/Damir Šaban (Signor Papillon), Maja Posavec (Daisy), Dado Ćosić (Dudard), Deni Sanković (Jean), Anja Sabol (la droghiera, la signora Boeuf), Tonka Mršić (la cameriera), Gala Nikolić (la padrona), Martin Grđan (il pompiere, il padrone del caffè), Vanda Velagić (il droghiere), Rok Juričić (il filosofo).

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