È stata un’inaugurazione con i fiocchi di Fiume Capitale europea della Cultura il concerto dell’illustre ensemle “Les Vents Français” tenutasi nello stracolmo Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”. I favolosi musicisti francesi di fama mondiale, alla fine, sono stati salutati dalle ovazioni del pubblico, definitivamente conquistato e vinto dall’arte della compagine da camera.
Il complesso è composto da Francois Leleux all’oboe (primo oboe alla Chamber Orchestra of Europe (COE) e ospite delle Orchestre di Zurigo, dell’Utah, di Monaco, Francoforte, della Royal Liverpool Philharmonia, delle Orchestra da camera di Salisburgo, Parigi e altre ancora), Paul Meyer al clarinetto (vincitore al Concorso francese per giovani musicisti), Gilbert Audin al fagotto (primo fagotto dell’Opera nazionale di Parigi e professore al Conservatorio nazionale di musica di Parigi), Eric Le Sage al pianoforte (vincitore del concorso Robert Schumann) e il cornista croato di fama internazionale Radovan Vlatković.
Sebbene “Les Vents Français” sia un ensemble che si è costituito con lo scopo di ricreare le magiche sonorità della musica francese del primo Novecento, stagione di novità straordinarie per strumenti chiamati a creare impasti sonori sempre nuovi, i musicisti in quest’occasione si sono concentrati sul periodo del classicismo proponendo brani di Beethoven e di Mozart.
Intanto rileviamo che la scuola di fiati francese è la migliore del mondo, quindi il Conservatorio di Parigi è una tappa obbligata per chi intende perfezionarsi nei vari strumenti a fiato.
Strumentisti eccelsi
Fin da subito, con il trio di Beethoven per oboe, clarinetto e fagotto in do magg. op. 87, si sono rivelati per quello che sono, e cioè strumentisti eccelsi, musicisti sopraffini e ispiratissimi, “compagni di ventura” musicale affiatati non meno dei tre (quattro) moschettieri. Con il Quintetto in mi bem. magg. per oboe, clarinetto, fagotto, corno e pianoforte hanno palesato in massima misura la loro ammirevole arte. Dalla purezza formale alle innumerevoli sfumature coloristiche e dinamiche, all’intonazione ineccepibile, dall’articolazione chiarissima al fraseggiare perfetto e personale, che esaltava l’intrinseco spirito contenutistico, dal dosaggio impeccabile alla qualità sonora.
Poesia pura
Musicista raffinatissimo Eric Le Sage al pianoforte, con dei “p” e “pp” di velluto e una discrezione esemplare. Pura poesia il “Largetto” di Mozart (Quintetto in mi bemm. magg), contagiosa la vivace spensieratezza del Rondò beethoveniano (Quintetto in mi bem. Magg op.16), e via dicendo.
Con la Sonata in fa magg. per corno e pianoforte di Beethoven Radovan Vlatković ha riconfermato le sue eccelse qualità, giustificando la grande fama di cui gode. Ha inciso per EMI, DECCA, Deutsch Grammophon. Penderecki e altri compositori gli hanno dedicato brani e concerti. Al Teatro di Fiume si è già esibito parecchi anni fa in qualità di solista con l’Orchestra dello “Zajc”. Insegna al Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia ”Regina Sofia” di Madrid.
È stato un concerto straordinario che ricorderemo a lungo.
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