La vita meravigliosa di Margherita Hack

In occasione della 12ª edizione delle Giornate della cultura italiana, all'HKD di Sušak è stato presentato lo spettacolo «8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole»

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La vita meravigliosa di Margherita Hack
I due protagonisti della pièce accompagnati dall’ensemble. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

È stato concepito nella forma di una lettura scenica, con accompagnamento musicale dal vivo, lo spettacolo “8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole”, proposto alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak in occasione della 12.esima edizione delle Giornate della cultura italiana promosse dal Consolato Generale d’Italia a Fiume in collaborazione con l’Unione Italiana, la Comunità degli Italiani di Fiume nell’ambito della 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo. Alla serata hanno preso parte tra gli altri, il console generale Davide Bradanini, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la direttrice della nostra casa editrice EDIT, Christiana Babić, la capodipartimento dell’Italianistica fiumana, Corinna Gerbaz Giuliano e la presidente della CI di Abbazia, Sonja Kalafatović. Ricordiamo che il brano dedicato alla celebre astrofisica e divulgatrice italiana Margherita Hack è stato ideato da Diana Höbel, attrice e autrice napoletana che il pubblico della Comunità Nazionale Italiana ebbe modo di apprezzare l’anno scorso in quanto era stata ospite a Fiume in occasione delle commemorazioni della Giornata della memoria.

Tre filoni intrecciati
Come già noto, il titolo dello spettacolo si rifà all’asteroide 8558 Hack, che porta appunto il nome dell’astrofisica italiana. Si tratta di un corpo celeste che appartiene alla fascia principale di asteroidi sita nello spazio che intercorre tra le orbite di Marte e Giove. È stato osservato per la prima volta nel 1995: i suoi scopritori, Andrea Boattini e Luciano Tesi, lo nominarono in onore di Margherita Hack. Protagonista della lettura scenica assieme a Diana Höbel è stato anche Marco Sgarbi. Gli attori hanno portato in scena un testo che, oltre a parlare di Margherita, – come spiegato da Höbel in un’intervista concessa al nostro quotidiano – inquadra la storia e gli eventi storici principali che accompagnano la sua vita e che scandiscono lo spettacolo insieme alle grandi scoperte nel campo dell’astrofisica. Dal punto di vista tematico, questo intreccia tre filoni: la biografia della persona, la storia collettiva del mondo (lo spettacolo parte con un riferimento alla marcia su Roma, che avviene nell’anno in cui nacque Margherita) e la macrostoria, dal momento che la sua biografia si intreccia con le grandi scoperte del XX secolo nel campo dell’astronomia. Lo spettacolo è arricchito dalle musiche originali di Baby Gelido e di Paolo Cervi Kervischer, proposte da un ensemble composto da chitarra elettrica, sassofono e sintetizzatori.

Uno spirito non conformista
Lo spettacolo ha presentato da diversi punti di vista la personalità e le sfide che Margherita Hack ha dovuto affrontare nel corso della sua vita, mettendo in risalto il suo spirito non conformista e non convenzionale. Questo irresistibile lato del suo carattere, al quale si aggiunge la sua passione per le sfide, che da giovane si rispecchiano nella sua attività sportiva (che svolge con successo ottenendo degli ottimi risultati) e successivamente nella sua carriera di scienziata, concorre a creare il ritratto di una persona energica e sempre fedele a sé stessa, che è in fondo il messaggio dello spettacolo. Un importante ruolo nella sua crescita libera da ogni restrizione lo ebbero i suoi genitori.
Il suo coraggio di essere diversa e di agire in conformità con il suo pensiero critico la porta a sentirsi atea già da giovane, il che è un’altra caratteristica che la distingue dalla maggior parte dei suoi coetanei. La pièce riporta anche un momento nella sua vita quando ebbe voglia di conformismo: si tratterà del periodo più delicato della vita, l’adolescenza, quando desideriamo più di ogni altra cosa fare parte del gruppo e di essere accettati dai nostri coetanei. Ma questo desiderio non si manterrà per molto tempo: Margherita è troppo indipendente e troppo onesta con sé stessa per potersi conformare.

Il compromesso per amore
Uno dei pochi compromessi ai quali si piega nella vita sarà dettato dall’amore per il compagno d’infanzia Aldo, cattolico. Per compiacerlo, lei, assolutamente atea, acconsente di sposarsi in chiesa. Lo spettacolo accenna anche alla sua lotta per affermarsi in campo scientifico, che nella seconda metà del XX secolo è dominato dagli uomini, che va dal suo insistere che venisse rispettato il suo titolo di studio alla lotta che le sue ricerche venissero pubblicate in autorevoli riviste scientifiche internazionali. Viene sottolineata la sua fede costante nella scienza, che, ritiene, può dare delle risposte illimitate. Un importante capitolo è il suo arrivo a Trieste, che grazie al suo impegno volto a favorire la libertà di ricerca, trasforma in una città della scienza.

Le convinzioni politiche
Nel corso dello spettacolo si accenna anche alle sue convinzioni politiche – lei è comunista –, al suo impegno politico e quello nel campo dei diritti umani, al suo grande amore per gli animali, al suo completo disinteresse per il proprio aspetto fisico, così irrilevante se si pensa alla strabiliante immensità dell’Universo, alle meraviglie che svela attraverso la ricerca scientifica. Importante anche il suo rapporto con il marito Aldo, che è il suo più stretto collaboratore, con il quale trascorre tutta la vita, e il suo lavoro di divulgatrice. Alla fine dello spettacolo, lo spettatore può sentire soltanto ammirazione per la meravigliosa e utile vita di Margherita Hack. Bravi Diana Höbel e Marco Sgarbi per il loro avvincente ritratto della scienziata italiana e i musicisti che hanno accompagnato la loro lettura. Durante la rappresentazione abbiamo, però, pensato che questa si sarebbe presentata più ricca se avesse incluso anche delle proiezioni video (forse dello spazio o di fotografie della scienziata…).
Lo spettacolo è stato riproposto ieri sera al Teatro “Antonio Coslovich” di Umago.

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