Il Sommo Poeta nell’arte visiva croata contemporanea

La mostra inaugurata a Palazzo Soardo-Bembo di Valle, rappresenta la celebrazione dell'unione tra due culture, quella italiana e quella croata, che convivono nella località istriana

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Il Sommo Poeta nell’arte visiva croata contemporanea
Le opere artistiche sono state collocate sui cavalletti. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Interpretata per mezzo delle arti visive, la ricchezza della Divina Commedia di Dante Alighieri non può che assumere forme ed espressioni molto diverse tra loro. Ne è prova la mostra inaugurata a Palazzo Soardo-Bembo di Valle, sede della locale Comunità degli Italiani: “Dante – nelle arti figurative croate contemporanee” (Dante – u djelima suvremenih hrvatskih umjetnika), un allestimento curato da Milan Bešlić contenente i lavori di sei rinomati autori croati, potrà essere visitato fino a domenica 28 agosto.

Un importante progetto artistico
Nel corso della stagione calda di quest’anno, il pubblico di Valle avrà l’occasione di ammirare un importante progetto artistico, risultato dalla collaborazione tra l’Accademia nazionale delle Scienze e delle Arti (HAZU) e la Matica hrvatska. L’esposizione comprende le opere inserite nella nuova traduzione della Divina Commedia firmata dallo storico, critico, traduttore e scrittore croato Božidar Petrač e pubblicata dalla Matica hrvatska, la prima cantica della quale è stata presentata a febbraio di quest’anno (seguirà, nei prossimi mesi, la presentazione del “Purgatorio”, mentre la pubblicazione della traduzione del “Paradiso” è prevista per il 2023). Dopo l’inaugurazione presso l’HAZU a settembre dell’anno scorso, la mostra “Dante – nelle arti figurative croate contemporanee” ha fatto tappa in diverse città croate e all’estero, per concludere la tournée a Palazzo Soardo-Bembo prima di tornare nella capitale croata. L’inaugurazione dell’allestimento nella sede della CI di Valle – realizzata grazie al supporto dell’Unione Italiana – rappresenta, come affermato da Fabrizio Fioretti, presidente del sodalizio, “la celebrazione dell’unione tra due culture, quella italiana e quella croata”, che convivono nella località istriana. Inoltre, l’esposizione si sposa perfettamente con gli splendidi ambienti del Palazzo, in quanto “è stata – ha puntualizzato Fioretti – proprio la famiglia Bembo, insediatasi qui nel 1750, a scegliere Dante come immagine-guida e simbolo della stirpe, insieme a Francesco Petrarca”.

Un linguaggio stratificato
Salendo le scale di Castel Bembo, i visitatori hanno ora l’opportunità di ammirare i lavori di Vatroslav Kuliš, Tomislav Buntak, Zlatko Keser, Igor Rončević, Antun Boris Švaljek e Kuzma Kovačić, i quali offrono un’interpretazione del poema dantesco con tecniche e stili diversi. “Il mio lavoro consisteva – ha spiegato il curatore Milan Bešlić – nel trovare, insieme a sei artisti croati contemporanei, un modo per parlare di Dante utilizzando un altro codice, quello dell’arte figurativa. I lavori esposti sono una chiara prova della struttura multimediale del linguaggio figurativo contemporaneo, che è stilisticamente variegato, per cui questa varietà delle opere appare a prima vista priva di un filo logico, creando una sorta di contraddizione. Tuttavia, è proprio questa mescolanza che ci fa capire la contemporaneità dei sei artisti, fautori di un’arte che riflette le influenze di correnti e teorie della scena mondiale”. La nuova traduzione in lingua croata della Divina Commedia prosegue la lunga tradizione di interpretazioni del poema dantesco (anche) per mezzo dell’arte visiva. Come riferitoci da Bešlić, l’idea era quella di “collegare le differenze tra le poetiche dei vari autori in modo da offrire un’immagine stratificata e variegata di ciò che Dante è al giorno d’oggi. La scelta di inserire Buntak – ha proseguito – corrisponde alla necessità di mettere in risalto la trasformazione della lingua croata (e della traduzione) facendo vedere il passaggio tra un’arte come quella di Rački a un’altra come quella contemporanea. Sono particolarmente soddisfatto dell’allestimento a Palazzo Soardo-Bembo poiché ho avuto l’opportunità di inserire i lavori penetrando nello spazio, montandoli su una serie di cavalletti”.

Una realtà attiva
All’evento d’inaugurazione ha preso parte anche l’accademico Dario Vretenar, segretario generale dell’HAZU. “Dante ha influenzato profondamente la letteratura croata e noi gli siamo grati, inoltre, per averci nominato nel suo più grande poema, nella terza cantica”, ha affermato, ricordando la coincidenza tra la celebrazione del settecentenario della morte del Sommo Poeta e quella dei 160 anni di attività dell’Accademia, in occasione della quale era stato avviato il progetto, che in seguito, grazie anche all’aiuto dello storico e docente universitario Nevio Šetić, è stato portato a Palazzo Soardo-Bembo. “Mi auguro che la collaborazione tra il curatore Milan Bešlić e la CI di Valle possa continuare”, ha aggiunto Vretenar. Il sodalizio vallese è, a giudicare dal riscontro del pubblico all’evento, un luogo d’incontro e un ambiente impegnato nell’interazione tra la scena artistico-culturale e la comunità, una “realtà attiva, che contribuisce alla convivenza tra la cultura italiana e quella croata della città, arricchendone il rapporto”, come affermato da Šetić. Oltre all’allestimento dedicato a Dante Alighieri (e alla mostra “Gente di Valle d’Istria”, curata da Gigliola Cnapich, visitabile al pianoterra di Castel Bembo), il programma culturale che verrà promosso dalla CI di Valle nelle prossime settimane includerà diversi concerti dal vivo, mentre a settembre riprenderanno le varie attività del sodalizio.

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