I lavori di artisti croati nella Grande Mela

Il Queer New York international arts festival si svolgerà dal 7 al 17 febbraio al NYU Skirball center for the performing arts

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I lavori di artisti croati nella Grande Mela
Zvonimir Dobrović. Foto: Goran Stanzl/PIXSELL

Dopo sei anni di pausa, il Queer New York international arts festival presenta dal 7 al 17 febbraio nella Grande Mela i lavori di artisti croati e di quelli riconosciuti a livello internazionale nel NYU Skirball center for the performing arts. Il programma è curato e prodotto da Zvonimir Dobrović, presidente dell’associazione Domino, nonché fondatore e direttore artistico dei festival “Queer Zagreb” e “Perforacije” in Croazia. Skirball è un grande centro teatrale, che dispone di 850 posti, e uno degli spazi di New York in cui si presentano gli artisti performativi internazionali.
Nel programma internazionale un grande spazio è occupato dagli artisti e dalle artiste croate: il festival verrà inaugurato dall’installazione di Arijana Lekić-Fridrih “Da 5 a 95” e proseguirà con “Yira, yira”, una produzione argentino-croata nella quale gli autori Nataša Rajković e Bruno Isaković svolgono una ricerca e documentano la vita delle lavoratrici e dei lavoratori sessuali, proseguendo con lo spettacolo di danza di Mia Zalukar e Bruno Isaković
“Kill B.”.

Una risposta alla ritradizionalizzazione
Il festival riflette sulle definizioni tradizionali e sulla comprensione del fenomeno queer attraverso le pratiche e le forme artistiche. Il punto di partenza dal quale viene costruita la piattaforma del festival è l’idea del queer come spazio fuori dalla norma e il fatto che la succitata norma dipende dal contesto geografico, sociale e politico. L’impegno da molti anni dell’arte queer e del programma festivaliero della Domino è una decisa e sonora risposta alla ritradizionalizzazione dell’arte e della società, in atto nell’Europa dell’Est negli ultimi anni.
L’associazione Domino collabora con teatri e istituzioni culturali a New York dal 2011, quando nell’ambito del programma del festival “Perforacije” nel teatro di culto “La MaMa” sono stati presentati alcuni degli artisti performativi e gruppo artistici di spicco provenienti dalla Croazia e dei Paesi del circondario. La prima edizione del Queer New York international arts festival ha avuto luogo nel 2012 in una decina di location in tutto il Manhattan e a Brooklyn, mentre la seconda si è tenuta nel 2013 in collaborazione con il teatro sperimentale “La MaMa” di New York.
Nell’ambito del programma della Domino, finora negli Stati Uniti si sono presentati, tra gli altri, Petra Kovačić, Nenad e Alen Sinkauz, Oliver Frljić, Bruno Isaković, Branko Brezovec, Room 100, BADco, Ivica Buljan, Željko Zorica, Igor Grubić, lo Studio per la danza contemporanea e altri. Questi programmi hanno riunito più di 40 artisti e artiste provenienti dalla Croazia e quando vi si aggiungono anche artisti provenienti da Giappone, Brasile, Sudafrica, Germania, Paesi Bassi, Italia, Francia, Slovenia, Bulgaria, Macedonia e altri Paesi, si giunge alla cifra di quasi cento artisti negli ultimi dieci anni, dei quali hanno scritto più volte testate come “The New York Times”, “Huffington post”, “Financial times”, “The New Yorker” e tanti altri media statunitensi e mondiali.

Visibilità della scena artistica
L’associazione Domino e Zvonimir Dobrović, sviluppando contatti con i teatri americani, hanno ottenuto visibilità e hanno aperto uno spazio a un numero invidiabile di artisti nostrani e internazionali negli Stati Uniti, ma hanno anche presentato un vasto spettro di artisti nostrani nel contesto internazionale, che è un notevole successo per un’organizzazione appartenente alla scena artistica indipendente in Croazia.
QNYIAF 2024 presenta artisti provenienti da Argentina, Brasile, Canada, Croazia e Germania i cui lavori esplorano una serie di questioni contemporanee legate all’identità queer e alla marginalizzazione, aprendo temi come il lavoro sessuale, la migrazione, i diritti dei popoli indigeni, le persecuzioni politiche e il neoconservatorismo. Il programma comprende spettacoli, performance, videoinstallazioni, mostre e una serie di colloqui con artisti e curatori.

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