Goran Filipi, un maestro autorevole e gentile

A Valle il Convegno scientifico internazionale dedicato allo studioso d’etimologia romanza del territorio istriano. Si punta a una cadenza biennale

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Goran Filipi, un maestro autorevole e gentile
Organizzatori e relatori nella Sala dei Signori. Foto: UNIVERSITÀ DI POLA

Passione e amore per le lingue minoritarie e per i dialetti istrorumeni, collegialità ed empatia, è ciò che ha contraddistinto la professione e la figura dell’accademico Goran Filipi, il quale è stato ricordato durante un Convegno scientifico internazionale tenutosi nei giorni scorsi a Valle su iniziativa del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Juraj Dobrila” di Pola.

La due giorni si è articolata a Palazzo Soardo-Bembo, sede della locale Comunità degli Italiani. In apertura a porre i saluti istituzionali sono stati Fabrizio Fioretti, direttore del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Juraj Dobrila” di Pola, Sandra Tamaro, presidente del Comitato scientifico-organizzativo, il vicerettore dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, Alfio Barbieri, la preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Pola, Lina Pliško e Silvana Vranić a nome dell’Accademia nazionale delle Scienze e delle Arti (HAZU).
Quanto ricordato dai succitati docenti, ​oltre ad aver dato un notevole contributo alla romanistica, alla dialettologia, all’etimologia e alla lessicografia pubblicando una serie di importanti monografie, atlanti linguistici e dizionari, Goran Filipi fu professore di numerose generazioni di studenti appassionandoli allo studio della linguistica.

Un appassionato indagatore dell’istrioto
Ha fatto seguito la sessione plenaria con protagonista Vincenzo Orioles (Università degli Studi di Udine), collega e amico del prof. Goran Filipi. Il relatore ha proposto la lezione intitolata “Ricordando Goran Filipi. Le sue aperture ad una visione plurilingue”.
I presenti sono venuti a conoscenza del fatto che Orioles ha stabilito intensi contatti con Goran Filipi nel periodo in cui dirigeva il Centro internazionale sul Plurilinguismo (1998-2004), una struttura scientifica che assume come sua finalità quella di analizzare tutte le condizioni di pluralismo linguistico e culturale, a qualsiasi orizzonte spaziale e temporale esse si riferiscano. Sotto questo aspetto l’area istriana, in quanto sede di un repertorio complesso formato da tre lingue standard (croato, sloveno, italiano) e dalle loro varietà dialettali, da istrioto o istroromanzo, dall’istroveneto e dall’istrorumeno, costituisce un’area elettiva, un banco di prova ideale per verificare le modalità di convivenza di tali idiomi e affinare le categorie per analizzarne la collocazione nel repertorio. Goran Filipi si è distinto in quest’ambito per la sua azione di appassionato indagatore tra l’altro dell’istrioto (Atlante linguistico, 1998) e di una varietà obsolescente come l’istrorumeno, un dialetto storico della lingua romena probabilmente la più piccola delle parlate di lingua romena rimasta per secoli distaccata e senza alcun contatto, e priva anche del tetto della lingua romena standard da lui esplorata nel dettaglio. Inoltre Filipi sotto il profilo sociolinguistico ha riconosciuto la funzione comunicativa e identitaria di koiné propria dell’istroveneto fino alla fine della Seconda guerra mondiale, e residualmente anche dopo, nel quadro del diasistema regionale di cui è parte.

Membro della Società di Glottologia
Naturalmente, ha spiegato il relatore, è stato apprezzato anche il suo talento onomastico, la sua capacità di raccolta e ordinamento dei dati, ad esempio nei settori dell’ornitonimia e degli entomonimi. Resosi conto che gli interessi dello studioso erano in sintonia con gli obiettivi scientifici del Centro, Orioles accolse volentieri la sua proposta di collaborazione. Durante il periodo in cui stabilirono contatti interuniversitari tra Udine e Pola ha messo a conoscenza Filipi dell’esistenza del fondo intitolato al linguista Carlo Tagliavini, che gli fornì lo spunto per intervenire alla Giornata di Studi promossa a Udine il 20 giugno 2003 dal Centro internazionale sul Plurilinguismo, con una relazione che sarebbe stata pubblicato sulla rivista “Plurilinguismo. Contatti di lingue e culture”. In quello stesso periodo i rapporti di Filipi con la comunità scientifica italiana si consolidarono al punto che fu ammesso a far parte della Società italiana di Glottologia. Una figura, quella di Goran Filipi, ha ricordato il primo relatore del Convegno vallese, da additare a modello di personalità scientifica a tutto tondo nel panorama internazionale degli studi sul plurilinguismo.

Linguistica e letteratura
Durante la prima giornata si è lavorato in sessioni parallele in cui docenti, professori e assistenti universitari provenienti da Croazia, Slovenia e Italia, hanno incentrato i loro interventi sugli studi del professor Filipi, sulla linguistica e sulle scienze e discipline quali etimologia, dialettologia, lingue in contatto, lingue minoritarie, fraseologia, toponomastica, sociolinguistica, plurilinguismo e paesaggi linguistici. Non sono mancati temi legati alla letteratura (storia della letteratura italiana, letteratura comparata, letteratura dialettale, didattica della letteratura italiana) e, in generale, agli studi di italianistica.
Il secondo giorno ha avuto inizio con la sessione plenaria di Riccardo Bruscagli (Università degli Studi di Firenze), il quale ha raccontato il “Risorgimento: Nievo, Verga, De Roberto”. Sono seguiti gli interventi di un’altra ventina di relatori.

Un’esperienza unica
Terminato il Convegno, abbiamo raggiunto gli organizzatori per illustrarci dal loro punto di vista quanto avvenuto a Valle nel fine settimana. Questi si sono detti più che entusiasti auspicando l’istituzione di un Convegno a cadenza biennale.
“Al Convegno hanno partecipato docenti di tutte le Italianistiche della Croazia, della Slovenia, di Zurigo, professori dall’Italia, da Firenze e da altre realtà universitarie – ci ha spiegato Fabrizio Fioretti -. È stata un’esperienza unica siccome dopo tanto tempo e dopo la pausa dovuta alla pandemia, abbiamo radunato le Italianistiche di tutti i cinque Dipartimenti della Croazia. I partecipanti erano contentissimi. Lo spazio in cui si è svolta la due giornate è stupendo. La Sala dei Signori al primo piano è stato un ambiente di incontro e scambio di idee – ha ricordato il direttore dell’Italianistica polese. Colgo l’occasione per ringraziare l’Università Popolare di Trieste, l’Unione Italiana di Fiume, la Comunità degli Italiani di Valle e il Comune di Valle per il contributo morale e finanziario non di poco conto. È stato inoltre espresso il desiderio che tale Convegno venga ripetuto, sempre in Castel Bembo, ogni due anni affinché raduni tutte le Italianistiche della Croazia e non solo. L’appuntamento scientifico internazionale sarebbe dunque a cadenza biennale. L’obbligo per tutte le Italianistiche è quello di parteciparvi perché il Convegno è stato un successo senza precedenti”, si è detto felice Fioretti.

Un amico sincero
Com’è nata l’idea di realizzare un Convegno in onore del prof. Filipi a meno di due anni dalla sua scomparsa, ci è stato illustrato da Sandra Tamaro, presidente del Comitato scientifico-organizzativo.
“Abbiamo ritenuto doveroso dedicare un Convegno scientifico internazionale all’accademico Goran Filipi, il quale è stato nostro professore al Dipartimento e ha formato varie generazioni di italianisti dal 1985 al 2019, anno del suo pensionamento. Per quasi 35 anni ha lavorato all’Italianistica della nostra Facoltà. Siccome è scomparso prematuramente nel gennaio 2021, abbiamo voluto rendergli omaggio e celebrare il grande contributo che ha dato alla disciplina filologica e il merito di aver innalzato la ricerca scientifica sulla dialettologia istriana e sull’etimologia romanza dei nostri territori a livello internazionale. È stato un Convegno davvero splendido.
Riteniamo di aver reso il dovuto omaggio al prof. Filipi che non era solo lessicologo, linguista, etimologo e dialettologo ma è stato per noi tutti un amico sincero, un collega e un maestro autorevole e gentile, il quale ha lasciato il segno nella carriera accademica di noi italianisti che abbiamo avuto il piacere e l’onore di essere suoi vicini collaboratori”.
Tutto ciò che è stato presentato al Convegno potrà essere letto negli Atti o in una monografia la cui pubblicazione è prevista entro la fine del 2023 o in primavera del 2024.

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