Bullismo, problema sociale molto diffuso nelle scuole

L’argomento affrontato all’elementare «Vincenzo e Diego de Castro»

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Bullismo, problema sociale molto diffuso nelle scuole
Daniela Quarello. Foto:

Il bullismo è un problema sociale serio e nessuna scuola, neanche la più piccola, purtroppo ne è immune. La maggior parte degli atti, infatti, accade proprio tra le mura scolastiche, dove è necessario sensibilizzare gli alunni in merito a tale fenomeno. La scuola elementare “Vincenzo e Diego de Castro” di Pirano ha promosso un progetto di prevenzione durato due settimane e culminato ieri con la psicologa e insegnante presso la Scuola di polizia di Trieste, Daniela Quarello.

”L’iniziativa ha coinvolto tutte le classi superiori di Pirano e della sezione periferica di Sicciole. Gli alunni hanno trattato vari argomenti inerenti il bullismo facendo delle ricerche. I concetti generali sono stati affrontati da tutti, mentre ciascuna classe ha poi analizzato alcuni temi più specifici. I più piccoli hanno parlato ad esempio della differenza tra scherzo e bullismo, i più grandi, invece, si sono soffermati su testi legislativi, nonché quelli normativi scolastici. Abbiamo deciso di approfondire l’argomento con un esperto, ospitando la Quarello che è spesso ospite di vari istituti”, ha spiegato la consulente scolastica Ambra Šlosar Karbič.

Più che una lezione, l’incontro con la Quarello è stato un laboratorio interattivo, nel corso del quale ha dato voce ai ragazzi per parlare delle loro esperienze, interpellando anche i professori che hanno un ruolo molto importante nel contenere e bloccare questi comportamenti vessatori. “L’idea non è stata quella di insegnare ma di far partire l’argomento da loro, dando loro la parola per condividere ciò che pensano di aver vissuto come bullismo e fare, eventualmente, dei chiarimenti su alcuni punti. È stata una navigata a vista”, ha rilevato la Quarello.

Esistono diversi tipi di bullismo, da quello fisico a quello verbale, per non dimenticare il cyber-bullismo e alcuni comportamenti possono essere per i ragazzi difficilmente riconoscibili come devianti. È importante, perciò, dare il giusto peso a questo fenomeno, poiché episodi continui di prepotenza possono portare a disturbi psichici e in alcuni casi anche a gesti estremi. Come, dunque, combattere il bullismo? “Innanzitutto è importante osservare”, così la Quarello, “per capire le dinamiche. Ciò non è facile perché quando ci sono seri atti di bullismo si tende a nasconderli di più. Poi è fondamentale aumentare l’autostima dei ragazzi, consentire loro di essere autonomi. Il ruolo delle famiglie in questo caso è sostanziale perché educano o un ragazzo che, con più probabilità, si comporta da bullo o da vittima. La scuola non può agire più di tanto, ma può coinvolgere di più gli alunni che sono disposti ad aiutare chi è vittima di bullismo. Ci tengo a sottolineare, infine, che la misura premiale è sempre migliore dell’isolamento e che è importante dare attenzioni alle vittime”.

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