Gli adolescenti e il loro sguardo critico sul mondo

A Palazzo Gravisi-Buttorai di Capodistria è stata inaugurata la mostra «Essere» realizzata da giovani artisti

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Gli adolescenti e il loro sguardo critico sul mondo
Lorena Matic e Maurizio Tremul. Foto: MARIANGELA PIZZIOLO

“È la persona che assegna l’identità ad un luogo o è il luogo che imprime l’identità alla persona che lo abita?” ecco il dilemma che ha guidato la 19.esima edizione del progetto “Questa volta metti in scena…”, con sottotitolo “L’essere. Tra essenza e apparenza”. L’iniziativa transfrontaliera, ideata dall’Associazione culturale Opera Viva di Trieste, coinvolge dieci scuole tra Friuli-Venezia Giulia, Slovenia, Croazia e Zurigo con l’intento di fornire ai giovani l’opportunità di sviscerare questioni riguardanti lo sviluppo della persona. L’attività didattica si struttura in quattro ambiti che presentano, attraverso incontri e stage, diverse prospettive sull’essere umano: ciò che è, ovvero la sua essenza scientifica, ciò che rappresenta, ovvero il ritratto che passa dall’occhio dell’artista, ciò che vede e ciò che lo include, vale a dire il rapporto reciproco con i luoghi di vita.

In quest’ambito, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di partecipare a un Concorso artistico presentando disegni, illustrazioni, collage, fumetti, fotografie, dipinti, video o opere in mixed media. Una commissione di artisti, tra i quali la piranese Fulvia Zudič, ha valutato i lavori pervenuti, con il difficile compito di selezionarne i vincitori per ognuna delle otto sezioni.

Applicate tecniche diverse
Ed è proprio a Palazzo Gravisi-Buttorai di Capodistria che è stata inaugurata ieri la mostra “Essere”, che raccoglie oltre 30 opere realizzate dagli studenti con diverse tecniche. All’apertura erano presenti l’ideatrice e direttrice del progetto, Lorena Matic, insieme al presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, i presidenti della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, Mario Steffè e della CAN di Pirano, Andrea Bartole. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni, il pubblico comprendeva gli alunni della Scuola media “Pietro Coppo”, del Ginnasio “Gian Rinaldo Carli” e del Ginnasio Sloveno di Capodistria, accompagnati rispettivamente dalle professoresse Fulvia Grbac, Lea Škerlič e Dragica Samsa. Oltre alla proiezione di tutte le opere, premiate e non, insieme al video della cerimonia di premiazione – tenutasi il 5 febbraio presso il Teatro Miela di Trieste – e altri filmati che hanno ripercorso le tappe salienti del progetto, è stata colta l’occasione per consegnare i premi a tre studenti del Ginnasio sloveno, assenti durante le premiazioni ufficiali. Si tratta di Maj Širca e Maj Pucer per la sezione “Pittura” e Matija Gorup per quella di “Disegno”.

L’arte mette in risalto i talenti
Tra gli studenti premiati delle scuole italiane del Litorale figurano Chrystel Barut del Ginnasio “Carli”, Francesco Lakoseljac e Gaya Gec della “Pietro Coppo”. L’esposizione dei lavori raccolti dimostra non solo il talento artistico dei partecipanti ma anche il fatto che, nonostante i pregiudizi calati spesso sugli adolescenti, essi abbiano qualcosa da dire e da comunicare, delle prospettive mature e uno sguardo critico sul mondo e su di sé. Allo stesso tempo, la mostra ricorda agli adulti quanto l’autodeterminazione sia un processo difficile e sfaccettato, che si costruisce su cambiamenti fisici ed emotivi, sulle aspettative degli altri, sul sentimento di diversità e su punti di domanda che guardano all’orizzonte. Alle pareti è stato appeso anche un reportage fotografico dello stage di “Scultura al buio” guidato dallo scultore ipovedente Luca Angelina presso le scuole di Trieste, Isola e Capodistria, durante il quale si è discusso di inclusività e di sensorialità.
Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e al contributo e alla collaborazione dei Comuni di Monfalcone e di Grado, della SISSA, della Fondazione Casali, dell’Unione Italiana e della CAN di Pirano, nonché con la collaborazione del Comune di Trieste, del CRAF, del Kulturni dom Gorica, dell’Associazione Obiettivo Immagine, della CAN di Capodistria e della CI “Santorio Santorio”. La mostra sarà visitabile fino al 9 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 18.

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