Famiglia Žorž. Scatti uniscono tre generazioni

La mostra, organizzata dalla Società degli artisti visivi di Fiume, verrà inaugurata martedì prossimo nella Galleria «Juraj Klović»

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Famiglia Žorž. Scatti uniscono tre generazioni

Sono pochi i fotografi fiumani che possono vantare non soltanto una carriera decennale, ma anche una tradizione di famiglia che ricopre un intero secolo. Per questo motivo la mostra “3 Žorža” (I 3 Žorž), organizzata dalla sezione fiumana della Società croata degli artisti visivi (HDLU) e dedicata alla famiglia Žorž, è un evento fuori dai soliti canoni delle mostre individuali o collettive. A presentarlo e annunciarlo sono stati Jasna Rodin dell’HDLU, Istog Duško Žorž, uno degli autori ed Ervin Dubrović, direttore del Museo civico di Fiume.

 

Rodin ha spiegato che circa un anno fa l’HDLU ha organizzato una mostra di piccoli formati, ovvero fotografie 15X15 di Istog Duško Žorž, ma visto che l’autore ha ottenuto pure il premio Mini art, che in realtà abbracciava tutti i settori artistici, come pittura, scultura o altro, alla Società è sembrato giusto organizzare una mostra più ampia che abbracciasse un intero secolo di storia della fotografia della famiglia Žorž.

A parlare più ampiamente della storia della famiglia è stato il curatore della mostra, Ervin Dubrović, il quale si è soffermato principalmente sulle esperienze personali, ma anche sulla storia dello Studio Belveder, di proprietà della famiglia.

Il fotografo Istog Duško Žorž

Predisposizione genetica alla fotografia

“Il tutto iniziò con il nonno, Bogomir, nato in Slovenia nel 1915 e arrivato a Fiume negli anni Trenta – ha esordito Dubrović -. Bogomir ha nutrito da subito un grande interesse e amore per la fotografia e lo ha messo in atto dopo la Seconda guerra mondiale fondando lo Studio Belveder, che per anni è stato sinonimo di qualità, soprattutto per le foto di matrimoni. Per Bogomir, però, la fotografia non è stata soltanto una professione, ma anche una passione, motivo per cui decide di fondare, assieme ad un gruppetto di colleghi, il foto club Color. I motivi da lui preferiti sono quelli legati alla natura, alle montagne, al mare, agli animali, ma anche gru o altri elementi cittadini, ma sempre in uno stile piuttosto classico. Il figlio, invece, nato nel 1947, a Fiume, ha continuato il lavoro del padre tenendo ben distinto il lavoro nello studio dalla parte puramente creativa. Istog Duško ha avuto modo di sperimentare con la fotografia analogica, usando sostanze chimiche a disposizione all’epoca. In questa mostra si presenterà con la produzione più recente, ma anche con una fotografia che ha segnato la sua carriera, ‘Freska’ (Affresco), del 1968”. Per quanto riguarda la generazione più recente, ovvero Mirko Žorž, nato nel 1978 a Fiume, il curatore ha spiegato che è l’unico che non si occupa di fotografia da professionista, ma non per questo ne trascura il lato artistico. Mirko è in realtà esperto d’informatica, ma rispetta i canoni di simmetria insegnatigli dal padre, aggiungendovi un tocco di rock e di lirica. L’impatto più profondo lo ottiene con i contrasti tra le immagini tranquille e quelle selvagge.

In conclusione Dubrović ha sottolineato un aspetto piuttosto comune nelle famiglie che trasmettono di generazione in generazione una tradizione o un’attività. I giovani tendono a ribaltare i canoni fissati da genitori o nonni, ma in questo caso, ovvero nella famiglia Žorž, esiste una continuità e un’evoluzione graduale che abbraccia quasi un secolo di storia.

Tre puzzle per un quadro completo

L’incontro si è concluso con un saluto da parte di Istog Duško Žorž, il quale ha rivelato che la mostra è nata nella sua mente tempo fa.

”Una volta la fotografia era soltanto analogica e per partecipare ai concorsi dovevamo inviare le stampe degli scatti per posta – ha raccontato Istog Žorž -. Una volta è successo che ho mandato le foto in Argentina e la risposta mi è giunta un anno dopo. Adesso è tutto più facile e con un click arriviamo dall’altra parte del mondo. Una volta nemmeno l’HDLU riconosceva la fotografia come mezzo di espressione artistica e siamo stati Ranko Dokmanović e io a insistere sull’istituzione di una sezione di questo tipo. L’apertura della mostra si terrà martedì, 7 dicembre, alle ore 19, nella Galleria “Juraj Klović”, e comprenderà una ventina di fotografie per ciascun autore. I lavori di mio padre saranno quelli degli anni Cinquanta o Sessanta, i miei saranno quelli più recenti, mentre mio figlio ha scelto quelli che reputava lo rappresentassero meglio. Sarà possibile visionare la mostra fino al 21 dicembre”, ha concluso.

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