Tante emozioni al concerto celebrativo tenutosi mercoledì sera nell’ambito della manifestazione biennale “Matetićevi dani” (Le giornate di Matetić), giunta quest’anno alla sua 22ª edizione, dedicata al grande compositore, studioso del folklore istriano e pedagogista Ivan Matetić Ronjgov, che ha riunito nella Sala dei marmi del Palazzo del Governo (Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato) di Fiume numerosi cori, solisti e complessi in una festa del melos popolare istriano. Il concerto, tenutosi esattamente nella data di nascita di Matetić (10 aprile), ha avuto una dimensione particolarmente importante in quanto quest’anno vengono celebrati due anniversari: il 30º della fondazione dell’ente “Ivan Matetić Ronjgov” nella casa natale del compositore a Ronjgi e il quindicesimo dell’inserimento del canto a due voci a intervalli stretti sulla lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Il succitato ente, il cui direttore è Darko Čargonja, è l’unico che si occupa di tutela e promozione del patrimonio culturale immateriale in questi territori.
Il mondo della scala istriana
La piacevole serata è stata inaugurata con la “Sopačka mantinjada”, ovvero con il suono potente delle sopile, suonate da Klaudije Dunato e Branko Brnić, provenienti dall’isola di Veglia. È stata questa un’introduzione perfetta nel mondo della scala istriana, ideata da Ivan Matetić Ronjgov nell’intento di sistematizzare le armonie degli intervalli stretti, permettendo così ai compositori di cimentarsi nella scrittura di brani nello spirito del melos popolare. Ha fatto seguito il coro femminile della SAC “Učka” di Mattuglie, diretto da Saša Matovina, il quale ha proposto il brano “Pod Učkun” composto da Ronjgov su testo di Drago Gervais (del quale quest’anno ricorre il 120esimo della nascita).
Sempre di Ronjgov sono i brani “Tičji pir” e la ninna-nanna “Nani, nani”, suonati con bravura dalla studentessa della terza classe della Scuola di musica “Ivan Matetić Ronjgov” di Fiume, Natali Ružić. Un altro brano di Ronjgov è stato interpretato dal rinomato baritono fiumano Robert Kolar, che si è cimentato con “Tamo doli puli mora”, accompagnato al pianoforte da Nina Kovačić. I valenti musicisti fiumani Petar Kovačić al violoncello, Đeni Trdić Barić al flauto e Nina Kovačić al pianoforte, hanno proposto il “Trio Alboni” di Josip Kaplan, mentre il Coro giovanile “Josip Kaplan” ha interpretato con precisione e trasporto uno dei più intensi e drammatici brani corali composti da Kaplan – “Brazda” – sotto la direzione di Doris Kovačić.
L’apice della serata
“Kastav gradu” è il titolo della composizione, firmata da Matko Brajša Rašan, con la quale si è cimentata la klapa maschile Kastav, alla quale ha fatto seguito il quartetto di fiati composto da Antonio Haller (oboe), Neđad Karabdić (corno inglese), Goran Prša (sassofono contralto) e Ivan Vagroš (fagotto), che hanno interpretato “Balun” di Slavko Zlatić. La klapa femminile Kastav si è cimentata con il vivace “Črčak” di Ronjgov, diretto da Saša Matovina, al che Robert Kolar è tornato in scena con il brano “Hopak”, sempre di Ronjgov. Il Coro da camera “Val”, diretto da Doris Kovačić, ha interpretato il commovente brano di Dušan Prašelj “Lipa mladost moja” (solista Lujo Alač, accompagnamento al pianoforte Nina Kovačić).
L’apice della serata è stata l’esibizione comune di tutti i cori che nel corso del concerto si sono esibiti individualmente. Sotto la direzione di Doris Kovačić, il grande ensemble ha proposto l’emozionante “Mažurano moja” di Matko Brajša Rašan e la festosa “Bela nedeja” di Ronjgov, mentre la serata si è conclusa con il grandioso e struggente “Ćaće moj”, diretto da Saša Matovina, con in veste di soliste Doris Stanić e Leana Paladin. Il pubblico ha premiato con copiosi applausi tutti i protagonisti della serata.
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