«Dual». Un confronto tra poetiche diverse

Nella Galleria Kortil di Fiume è allestita fino al 15 gennaio 2024 l’allestimento degli artisti Andrej Kurtin e Želimir Hladnik

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«Dual». Un confronto tra poetiche diverse
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Nella Galleria Kortil di Fiume è allestita la mostra “Dual”, l’ultima esposizione del 2023, alla quale si presentano due artisti che dopo tanto tempo ritornano a esporre negli spazi della Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak: Andrej Kurtin e Želimir Hladnik. Hladnik si presenta con una serie di sculture monolitiche che sembrano inconcluse, come se l’autore avesse tralasciato un passaggio nella loro lavorazione. L’artista, classe 1957, di Zagabria ma a Fiume da tutta una vita, espone dal 1982 le sue sculture grazie alle quali ha vinto il premio Kortil alla 76ª Mostra annuale dei membri della sezione fiumana dell’Associazione nazionale degli artistivi visivi (HDLU) di Fiume.

L’intento dell’artista è dare una parvenza di confusione nelle sue opere, effetto ottenuto con l’utilizzo di materiali diversi, in primis con il legno e il gesso, con l’aggiunta occasionale di parti di travi e metallo. Dietro al suo prodotto artistico si cela la natura dell’artista, caratterizzata da irrequietezza e curiosità costanti. Il ciclo con il quale si presenta Hladnik è intitolato “Vrijeme može čekati” (Il tempo può aspettare) e presenta opere che sono frutto del processo d’introspezione dell’artista. Le sue sono forme monolitiche che, per chi è un attento osservatore, possono associare ad alberi da frutto, innalzate leggermente essendo sistemate su strutture in legno, trovate o create ad hoc. Il titolo riconduce al tempo che assume ritmi diversi durante il lavoro dal quale scaturisce l’opera d’arte.
L’artista fiumano Andrej Kurtin, del 1971, riconosciuto anche all’estero avendo esposto i suoi lavori in Italia, precisamente a Venezia, è stato pure insignito del premio Kortil durante la 76° mostra dell’HDLU. Kurtin presenta un ciclo di dipinti intitolato “Dvojina”, che presenta svariate connessioni con lo studio portato avanti dall’artista. Le sue opere si basano sulla dualità delle cose, ovvero il rapporto tra luce e buio, bene e male, per cui ciascuna opera è esposta in due varianti. Nelle sue opere si possono spesso osservare anche animali che in diverse culture assumono una connotazione negativa o positiva: le rane, ma soprattutto i ratti, che nella cultura occidentale simboleggiano un animale nocivo portatore di malattie, mentre in quella cinese è considerato un essere intelligente e portatore di energia positiva.
La mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio 2024 secondo gli orario della Galleria Kortil ovvero dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, mentre il sabato dalle 10 alle 13.

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