Divina Commedia semiseria e gustosissima

«Salire le stelle» con il «Bestiario immaginario»: appuntamento dedicato a Dante

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Divina Commedia semiseria e gustosissima

Tutto comincia a Firenze, città meravigliosa, 700 anni fa, con il suo Ponte vecchio allora… nuovo, con le sue case di medievale fattura, in una delle quali nasceva Durante, figlio di Alighiero della famiglia Alighieri, per gli amici Dante. Galeotta fu la celebrazione del calendimaggio nella città dei fiori e la festa di casa di Messer Folco il banchiere, quando la bellezza della bimba Beatrice colpì irrimediabilmente le pupille e la fantasia di un poeta, alla fine innamorato come una pera cotta. Tra poetico e divertente, tra semiserio e fantasioso, tra drammatico e scanzonato, è successo il miracolo: ragazzini di 10-11 anni si son visti propinare niente meno che il riassunto della Divina Commedia. Il piatto più forte della letteratura italiana è stato pregustato dalle classi quarte della Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola alla Biblioteca civica polese. Gli chef che l’hanno cucinato sono Catia Fabro e Tomas Sione, protagonisti della narrazione e del laboratorio espressivo-creativo intitolati “Salire le stelle”, tratti dal racconto di vita di Dante, da cui nasce l’esperienza collettiva e giocosa dell’ottava edizione di “Bestiario Immaginato-Pecore matte-Dante salvato dai bambini”.

Liana Diković, Catia Fabro, Tomas Sione

In quest’anno speciale, perché il 2021 è l’anno di Dante, a 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta, il progetto Bestiario Immaginato dedica, infatti, l’edizione a Dante e alla sua Commedia. Nemmeno l’epidemia di Covid è riuscita a interrompere la tradizionale e la proficua collaborazione tra la Cooperativa Damatrà Onlus di Udine con la sua progettazione del Bestiario immaginato e il Servizio bibliotecario per la Comunità Nazionale Italiana di Pola, guidato da Liana Diković. Una narrazione avvincente e a tratti divertente ha accompagnato i nostri allievi nel mondo di Dante e della sua Divina Commedia, in un viaggio fatto di incontri e penombre. Le parole hanno disegnato il ritratto di un personaggio prima bambino e poi ragazzo che vive nell’amata Firenze. Singolare la raffigurazione della vita dell’epoca e quella semplificata e oggettivata della batosta tra Guelfi e Ghibellini. Il dolore, l’esilio, la perdita di Beatrice e le anime dannate di un inferno solo evocato diventano oggetto di una rappresentazione tragicomica, attraverso una didattica intelligente e ludica. Le bestie sono quelle immaginate da Dante, simbologia dei peccati, in agguato nella selva oscura da cui tutto comincia, in discesa dentro l’imbuto infernale dopo il “benvenuto” inciso sulla porta della Città di Dite, l’”accomodatevi” di Caron Dimonio dagli occhi di bragia, l’”accoglienza” del mostruoso Minosse, fino alla risalita del Colle Purgatorio, il passaggio verso le due dimensioni paradisiache (terrestre e celeste) e la pace riscoperta nel sentimento dell’amore. Originali i trucchetti e le strategie didattiche adottati nel recitare e tradurre i versi danteschi senza sminuirne la dignità e il grande pregio. È un’esperienza scaturita da un’operazione di ricerca educativa e culturale, questa con Damatrà Onlus, che resterà indubbiamente impressa nella memoria e che gioverà eccome all’apprendimento della letteratura firmata da… Dante, una volta raggiunta la scuola liceale.

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