Concerto intriso di atmosfere fiabesche

All’«Ivan de Zajc» di Fiume ha avuto luogo un appuntamento dedicato alle musiche di Gustav Mahler e Igor Stravinskij

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Concerto intriso di atmosfere fiabesche

Atmosfere fiabesche e armonie suggestive che si muovono tra il tardo romanticismo e la musica moderna hanno caratterizzato il piacevolissimo concerto “Mahler, Stravinskij” dell’Orchestra sinfonica di Fiume tenutosi al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”. Lo splendido appuntamento, che ha visto in veste di direttore d’orchestra il talentuoso Maestro Valentin Egel e nel ruolo di solista il soprano Anamarija Knego, ha segnato la fine della stagione concertistica 2020/2021 nella sede del Teatro (gli appuntamenti proseguiranno, invece, all’Arena di Pola e in piazza della Risoluzione fiumana).

 

Sinfonia composta ad Abbazia

Azzeccata la scelta del programma che, in armonia con le calde notti estive, era incentrato su un linguaggio musicale vivace, ricco di immaginazione e di umorismo, ma anche di mistero. La serata è stata inaugurata con la Quarta sinfonia in Sol maggiore con soprano solista di Gustav Mahler, composta fra il 1899 e il 1901, anche se il quarto movimento è un lied per soprano originariamente scritto nel 1892. Si tratta del brano “Das Himmlische Leben” (La vita celeste), tratto da “Des Knaben Wunderhorn”, che presenta la visione che un bambino ha del Cielo. A differenza delle altre sinfonie di Mahler, caratterizzate da un organico orchestrale e da un disegno musicale monumentali, questa è la sinfonia mahleriana che prevede l’orchestra più ridotta. L’intera sinfonia verte sul lied del quarto movimento, in quanto i movimenti precedenti sono delle prefigurazioni della canzone che viene eseguita dal soprano nella sua interezza.

La Quarta sinfonia, come ci ricorda il programma in sala, è stata composta da Mahler nel periodo in cui visitava spesso Abbazia per rilassarsi dallo stressante lavoro di direttore dell’Opera viennese, ma non è possibile sapere quali parti della Quarta sinfonia siano state effettivamente composte sulla Riviera liburnica. La Quarta conclude il ciclo delle sinfonie cosiddette “Wunderhorn”.

Felice periodo di crescita

L’Orchestra sinfonica di Fiume, come abbiamo osservato in più occasioni, si trova in un felice periodo di crescita e ad ogni nuovo appuntamento afferma la sua eccellenza. Sotto la guida del gesto energico e del temperamento esuberante del Maestro Valentin Egel, l’Orchestra ha dato vita a un’interpretazione vivace e plastica della Sinfonia che Mahler definiva “una humoresque”. Altrettanto all’altezza è stata anche Anamarija Knego nella sua interpretazione del lied del quarto movimento “Das Himmlische Leben”.

Ha fatto seguito “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij, un balletto in due scene del 1910, che ebbe la sua première esattamente 111 anni fa, il 25 giugno 1910, nell’Opera di Parigi. Il brano fu uno dei cavalli di battaglia dei Balletti Russi di Djaghilev. “L’uccello di fuoco” è il primo grande balletto di Stravinskij, al quale seguì di lì a poco “Petruška” nel 1911 e “La sagra della primavera” nel 1913, anch’essi commissionati da Diaghilev. L’opera è dedicata ad Andrej Nikolajevič Rimskij-Korsakov, che fu maestro di Stravinskij e il cui influsso si nota nella fantasiosa partitura.

Ruolo storico del balletto

“L’uccello di fuoco” ebbe un ruolo storico determinante nella storia del balletto in quanto, per il suo grande valore musicale, diede nuova linfa al genere. Basato su un’antica fiaba russa, il balletto racconta con la sua musica ricca di colori e atmosfere la storia di un principe che salva tredici principesse dalle grinfie del cattivo e immortale Koščej con l’aiuto dell’Uccello di fuoco. Stravinskij realizzò già nel 1911 una suite del balletto affinché si possa eseguire ai concerti ma, convinto della grandezza eccessiva dell’organico orchestrale, redasse nel 1919 un’altra versione della suite, che è proprio quella eseguita al concerto dell’altra sera. Tutte le sfumature, le eteree melodie, gli straordinari schemi ritmici, la innovativa orchestrazione della partitura di Stravinskij sono state espresse nella brillante esecuzione dell’Orchestra sinfonica di Fiume sotto il trascinante gesto del Maestro Egel. I puntuali interventi della sezione degli ottoni e di altri strumenti e l’attenzione con la quale sono stati costruiti gli slanci dinamici hanno dato vita a un’esecuzione piena di vitalità. I valenti musicisti sono stati premiati con un lungo applauso.

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