Chiusura del progetto FKK: la festa si fa al Benčić

Si conclude domani nell’ex complesso industriale il ricco programma artistico-culturale che per due anni si è svolto nel rione di Cantrida

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Chiusura del progetto FKK: la festa si fa al Benčić

L’ex complesso industriale del Benčić dovrebbe diventare il nuovo quartiere culturale di Fiume, una volta che tutti gli edifici verranno aperti e ospiteranno i musei e le biblioteche fiumani. Aspettando il grande giorno, però, negli ultimi due anni la cultura ha vissuto a pieni polmoni soltanto nel quartiere di Cantrida, il quale ha realizzato numerosi eventi culturali racchiusi nell’acronimo FKK- Cantrida quartiere culturale. Sulle spiagge da Cantrida a Bivio negli ultimi due anni e in prevalenza nei mesi estivi, si sono tenuti numerosi eventi artistici, letterari e musicali, che hanno attirato centinaia di cittadini. Il progetto di quest’anno è iniziato il 4 luglio scorso con una cerimonia di proclamazione dell’area, appunto, “Quartiere culturale europeo” e si concluderà domani, 10 ottobre, nel nuovo quartiere culturale Benčić con alcune mostre e un concerto nel cortile interno dell’industria alimentare PIK, in via Re Krešimir 26. Alle ore 20.30 si esibirà il complesso Iz@ Medošević & “Borgie” e la serata verrà addolcita dai bocconcini offerti dalla PIK.

Tanti progetti in cantiere
Damir Čargonja Čarlie, organizzatore del programma, è il nuovo gestore del club “Jadran”, un nuovo bar dedicato alla cultura e agli eventi culturali e che si trova tra il Museo dell’arte moderna e contemporanea e il negozio di alimentari PIK, nel rione di Braida. “I progetti che si sono svolti a Cantrida sono stati realizzati da una decina di persone e con pochissimi investimenti – ha spiegato -, ma siamo contenti di aver ottenuto il sostegno di Fiume CEC 2020 e di poter chiudere in bellezza in seno al Benčić, in modo da passare il testimone della cultura alternativa agli enti che vi opereranno. Per quanto riguarda il bar ‘Jadran’, si tratta di uno spazio di proprietà della ‘PIK’ che abbiamo preso in affitto e che possiede una piccola galleria d’arte, che sicuramente arricchirà l’offerta dell’MMSU”.

I partecipanti alla conferenza
Foto: Ivor Hreljanović

Tre mostre all’MMSU
Katerina Jovanović, amministratrice progettuale all’MMSU, ha annunciato che domani, alle ore 20, nella soffitta dell’MMSU, verrà aperta la terza Biennale dell’arte industriale (IAB), una mostra internazionale che porta la firma del collettivo artistico Labin Art Express XXI.

Ospite l’italiano Giovanni Morbin
La grande cerimonia di chiusura del progetto FKK vedrà anche l’inaugurazione dell’installazione artistica “AutomaTic” dell’artista italiano Giovanni Morbin, in via Ritter Vitezović. Si tratta di dieci barriere automatiche che si attivano al passaggio dei pedoni alzandosi di 70 gradi. I pedoni che non conoscono la produzione artistica di Morbin possono pensare che si tratti di semplice segnaletica stradale, ma in realtà l’artista ha voluto far notare che esistono “pericoli nascosti” e noi vi passiamo davanti senza dar loro la debita importanza. L’angolo di settanta gradi sta ad indicare, infatti, l’inclinazione di un braccio che fa il saluto romano, associato al fascismo. Giovanni Morbin aggiunge, dunque, un ulteriore tassello alla sua serie di lavori intitolata “culto del saluto”.

Il contributo di Tajči Čekada
Alla conferenza stampa ha partecipato anche il direttore dell’MMSU, Slaven Tolj, il quale ha dichiarato di non voler rivelare tutti i dettagli delle mostre che si potranno vedere domani, in quando niente può sostituire l’esperienza personale. In conclusione ha parlato l’artista Tajči Čekada, la quale ha decorato gli interni del club “Jadran” con alcuni dettagli dell’ex zona industriale del Benčić, della ferrovia e dei palazzi del rione di Braida. “Ho voluto portare all’interno del club l’atmosfera che si respira passeggiando per le vie di questa parte della città. Ho colto alcuni dettagli, una cassetta della posta, un muro scalcinato, un treno merci di passaggio, una vecchia insegna. Alcuni di questi elementi non ci sono più, anche se le foto sono state scattate sole due settimane fa, mentre altri elementi verranno demoliti più avanti con l’avanzamento dei lavori. Tutto ciò che è stato racchiuso nel club ‘Jadran’ è stato immortalato nel raggio di 50 metri”, ha concluso Čekada.

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