Banksy: la denuncia della realtà

Al Salone degli Incanti di Trieste è stata inaugurata l’esposizione più completa mai organizzata in Italia sul misterioso writer e artista il cui anonimato lo rende particolare. Il suo linguaggio semplice ed essenziale arriva diretto al cuore e alla mente dei destinatari

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Banksy: la denuncia della realtà
L’ingresso del Salone degli Incanti che ospita la mostra fino al 10 aprile 2023

Una sessantina di opere originali per raccontare Banksy, il writer e artista più misterioso dei nostri giorni, i cui murales e graffiti, disseminati un po’ in tutto il mondo, commentano e denunciano la realtà che ci circonda spesso ironicamente e non di rado rasentando la provocazione. La mostra non autorizzata “The great communicator. Banksy – unauthorized exhibition”, allestita al Salone degli Incanti di Trieste fino al 10 aprile 2023 e inaugurata ieri, è curata da Gianni Mercurio, promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste e organizzata da Promo TurismoFVG in collaborazione con Madeinart.

Personaggio affascinante e controverso
Come spiegato dagli organizzatori dell’esposizione, quasi niente si sa della vita privata e dell’identità di Banksy e ciò lo rende affascinante e controverso. “La sua arte si basa sull’anonimato, sull’invisibilità e sulla sua capacità di veicolare messaggi attraverso i graffiti – spiegano -. Ogni sua opera, infatti, ha lo scopo di trasmettere un messaggio preciso e molti sono i temi ricorrenti della sua arte: proteste contro le ingiustizie del mondo, denuncia alla guerra e alla violenza, messaggi di speranza e libertà, conformismo, migrazioni e molto altro. È certamente un abile comunicatore che sceglie di esprimersi nel modo più silenzioso possibile, lasciando che siano i suoi graffiti a parlare al posto suo. La sua arte nasce sui muri, con il fine di essere diffusa in Rete e fare breccia nel cuore di tutti, soprattutto dei giovani”.

Le opere di Banksy trasmettono messaggi precisi

Il messaggio l’obiettivo principale
L’obiettivo principale della sua arte è il messaggio, che viene trasmesso attraverso vari livelli di comunicazione. Le opere esposte sono realizzate con diverse tecniche, mentre l’allestimento, che si snoda in cinque stanze, è suddiviso in tre sezioni: “Radici”, in cui vengono illustrati i movimenti artistici a cui Banksy si ispira e si riferisce (il Situazionismo, il Maggio francese, il Graffitismo e la cultura hip hop di New York); “Banksy e le sue opere”, che propone le opere dell’artista e lavori di Warhol, Haring e Blek Le Rat, e “All over”, ovvero un’installazione multimediale attraverso la quale sono presentati i graffiti di Banksy nella loro collocazione originale. Quest’ultima sezione illustra anche le sue incursioni nei musei Louvre, MoMA, Tate e altri, come pure i suoi progetti artistici di grande richiamo. Particolarmente interessante è il suo interrogarsi sul valore delle opere artistiche e sulle leggi del mercato dell’arte del quale denuncia l’assurdità, ironizzando anche sul suo ruolo in questo campo. Infatti, per quanto la sua arte si presenti iconoclasta e libera e denunci le somme stratosferiche che i capolavori di grandi artisti della storia dell’arte raggiungono sul mercato, l’ironia sta nel fatto – ed egli ne è pienamente consapevole – che la sua arte sovversiva è ora così famosa da essere diventata lei stessa ricercata e battuta alle aste a prezzi elevatissimi. La fama introduce ogni artista nel mainstream, suo malgrado.

L’esposizione vuole attirare i visitatori di tutte le età

Un linguaggio attuale
All’inaugurazione dell’esposizione hanno presenziato ospiti di spicco. A salutare i presenti è stato il direttore generale di PromoTurismo FVG, Antonio Bravo, il quale ha voluto ringraziare tutte i rappresentanti delle istituzioni che hanno reso possibile l’allestimento della prestigiosa mostra. Bravo ha rilevato come a Banksy piace colpire, stupire e comunicare con un linguaggio che è attuale, per cui questa mostra non è dedicata soltanto a coloro che amano l’arte e che la seguono, bensì anche a tutti i cittadini della Regione e ai turisti.
L’assessore comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi, ha osservato che la stagione 2022/2023 si presenta straordinaria. “Abbiamo accolto questa mostra con grande interesse perché non si tratta soltanto di esporre quadri di artisti eccellenti, ma si tratta di un allestimento in cui si riflette, che induce alla meditazione ed è anche una rappresentazione di quelli che sono i mali del mondo, il quale sta vivendo anche in questo momento problemi di non poco conto”, ha sottolineato Rossi.
Il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, ha rilevato come quella di ieri è stata una giornata importante, in quanto Trieste è diventata la “Città europea 2022” e nello stesso giorno ha inaugurato la mostra di Banksy. “Oggi, grande soddisfazione per il titolo di Città europea ottenuto ieri a Londra e grande soddisfazione per l’apertura di questa mostra, che porterà a Trieste numerosi turisti e nuovi progetti”, ha concluso.

Eventi di massima qualità
L’assessore alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, si è detto orgoglioso per il fatto che a Trieste ci sia la più grande mostra mai sostenuta da Banksy al mondo. “Abbiamo fortemente voluto la serie di mostre finora organizzate, in quanto ci siamo posti l’obiettivo di alzare l’asticella della competizione e di allestire dei palinsesti di eventi di massima qualità. Finora siamo riusciti a farlo con i concerti, con le mostre e con gli eventi culturali”, ha sottolineato Bini.

Sergio Emidio Bini, Massimiliano Fedriga, Roberto Di Piazza, Giorgio Rossi e Annunziato Vardé

Il prefetto di Trieste, Annunziato Vardé, ha definito l’esposizione un evento di grandissima importanza. Ai presenti si è infine rivolto il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga, il quale ha detto di tenere molto a questa mostra. “Lo dico con forza perché quando me l’hanno proposta ci ho creduto fin dall’inizio per due ragioni: per la grande capacità attrattiva di Banksy di un grande pubblico e anche perché è un artista pop. Ciò vuol dire che fa avvicinare anche la popolazione che non segue l’arte e le mostre a quest’universo. Con i suoi messaggi forti e anche provocatori, Banksy è riuscito ad avvicinare con la sua capacità di comunicazione pure persone che non sono esperti d’arte. La pubblica amministrazione deve impegnarsi anche in questo: non basta autosoddisfare gli esperti d’arte, noi dobbiamo ampliare il più possibile la platea. Dobbiamo abituare le persone ad andare a teatro, a vedere le mostre, e quest’esposizione è utile a raggiungere anche quest’obiettivo. La scelta e l’investimento che abbiamo fatto sono sicuro che verranno ripagati perché già oggi la mostra attira un numeroso pubblico”, ha concluso Fedriga, il quale ha tagliato il nastro della mostra.

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