Alida Valli, una figura simbolo

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Alida Valli, una figura simbolo

POLA | La figura di Alida Valli, attrice simbolo della cinematografia italiana del periodo tra le due guerre, affascinante, eclettica, spirito libero, sfuggente e struggente, ha nobilitato l’altra sera la Cerimonia per il 10º anniversario del recupero e del conferimento del suo nome a quello che, prima dell’arrivo di CineStar, è stato l’unico cinema di Pola. L’evento ha visto partecipe in via eccezionale il giornalista e critico cinematografico italiano, Nicola Falcinella, autore del libro biografico su Alida Valli “Gli occhi il grido“ (edizione 2011 di Le Mani:Microart’S), che non ha voluto mancare alla presentazione della versione croata dell’opera (Oči krik), tradotta da Ljiljana Kragulj.

Ricca e turbolenta storia

Ne è scaturita una singolare occasione per potere intervistare un appassionato di cinema, che ha saputo arricchire e completare di ulteriori dati aneddotici la ricca e turbolenta storia di vita dell’attrice italiana cui Pola ha dato i natali. Mentre il grande schermo ha proposto in alternanza le immagini di alcuni film celebri (“Caso Paradine”, “Senso”, “Il terzo uomo”, “Il grido”, “Noi vivi”, “Piccolo mondo antico”), – tra il centinaio di pellicole interpretate dall’attrice –, Falcinella ha raccontato dei motivi che l’hanno spinto ad approfondire le note biografiche di Alida Valli, scritte e pubblicate in occasione del Film Festival del Garda. L’infanzia vissuta in Lombardia (nei luoghi in cui è ambientato “Piccolo mondo antico”) hanno acceso l’amore per l’attrice e la sua bellezza apprezzata da Visconti come da Hitchcock, mentre uno spunto bibliografico per ricostruirne meglio la carriera, il mito e l’avventurosa vicenda umana era arrivato da “Il romanzo di Alida Valli” scritto e pubblicato (nel 1995) da Pellizari e Valentinetti. Come appreso, il pregio dell’opera di ricerca di Falcinella consta nel fatto dell’avere saputo indagare ulteriormente sul terreno per recuperare fonti d’informazione aggiuntive, dell’essere riuscito a intervistare la ragazzina interprete di “Grido” e Peter Carsten, l’attore tedesco che recitò ne “La grande strada azzurra” e che visse in Istria i suoi ultimi anni.
Al pubblico di Pola, anche l’occasione di conoscere più da vicino le particolarità di un libro giocato su vicende biografiche parallele, che nel film e nella finzione copiano la vita e viceversa (il caso Paradine e il caso Montesi). Interessanti le spiegazioni sulle ragioni dell’avventura americana con il produttore Selznick a Hollywood di una Valli libera dalle false accuse di essere stata vicina al fascismo, lontana dal neorealismo italiano, che privilegiava figure popolane come quella di Anna Magnani. Poi, il tanto atteso rientro in Italia con grandi penali da pagare per togliersi le pastoie della famigerata industria statunitense. Le “spezie” aggiunte da Falcinella alla storia di vita, sono in sostanza un omaggio all’artista, grande e mai dimenticata. L’intervista di Sanela Pliško ha dedicato attenzione pure alla traduzione croata di Ljiljana Kragulj, segnalando le difficoltà della trasposizione linguistica, al punto da dovere ricorrere a titolazioni filmiche date dal russo e dalla lingua ceca, che sono risultate molto più aggiornate di quelle croate. L’inaugurazione del ricevimento che ha anticipato il colloquio con il giornalista ospite e la presentazione della traduzione croata del libro, si è prestata come un’ulteriore occasione per risaltare il glamour che il nome di Alida Valli ha conferito alla storica sala cinematografica, prima Cinema Zagreb e prima ancora Sala Umberto.

Luogo di ritrovo per tutte le età

Il benvenuto ai cinefili è stato espresso da Gordana Restović, direttrice del “Pola Film Festival”, cui è seguito l’intervento del vicesindaco Elena Puh Belci, per ricordare la storica impresa di recupero della sala ultimata nel 2008 e divenuta un teatro impregnato d’identità cittadina, luogo di ritrovo per tutte le età amanti del cinema. Alla direttrice del cinematografo, Tanja Miličić, il compito d’illustrare la vitalità dell’istituzione, dei suoi gestori e tanti collaboratori volontari e la libertà di potersi vantare del fatto che il “Valli”, nel corso dell’ultimo decennio ha saputo attirare 800mila spettatori. Con dieci premi hanno gratificato altrettanti spettatori più fedeli. A ciascuno biglietti in offerta gratuita per i primi 100 giorni dell’anno venturo, al cinefilo per eccellenza, onnipresente a qualsiasi spettacolo, Jasmin Kovač l’ingresso gratuito per tutto il 2019. La serata si è conclusa con la proiezione del classico con Alida Valli, “Gli occhi senza volto”.

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