Accettare le proprie differenze come un dono e una ricchezza

Dopo un rinvio a causa del Covid-19, ha debuttato all'INK di Pola «Il Brutto anatroccolo», brano ispirato alla classica fiaba dello scrittore danese H.C. Andersen, per la regia di Andrea Gotovina

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Accettare le proprie differenze come un dono e una ricchezza

A dieci giorni dalla première del “Brutto anatroccolo” al Teatro popolare istriano di Pola, l’ensémble dei giovani dell’INK va in isolamento. Purtroppo, in tempi Covid, succede. Proprio nel periodo in cui la compagnia si riuniva per le prove generali, per assicurare che tutti i dettagli delle prestazioni successive siano preparati e coordinati, fare gli ultimi aggiustamenti ai costumi, lo stop. A due giorni dalla prima, l’ensémble si ritrova. Hanno due giorni per coordinare tutto. E ce la fanno. Il risultato? Uno spettacolo! Il pubblico entusiasta, la regista soddisfattissima. I giovani del gruppo di recitazione, felicissimi. Sono loro, dopotutto, le vere star della messa in scena, ispirata alla classica fiaba dello scrittore danese H.C. Andersen. Meritatissimo applauso, a fine esibizione, che ha portato gli attori a ritornare più volte sul palcoscenico, cui poi si è unita pure la regista e coreografa, Andrea Gotovina e il neoeletto direttore artistico dell’INK, Luka Mihovilović, che vi ha partecipato con la voce di narratore.

 

“C’era una volta un’anatra che stava aspettando la schiusa delle sue uova, poste nel nido fatto sulla riva di un laghetto all’interno del campo di una fattoria. Poco a poco le uova si schiusero tutte e ne uscirono dei bellissimi pulcini tutti dorati. Però mancava ancora un uovo, quello più grande di tutti, lui tardava a schiudersi. Finalmente l’uovo si aprì e… Che sorpresa! Mamma anatra e i suoi fratellini videro uscire da quell’uovo più grande del normale uno strano anatroccolo, tutto grigio e goffo…”. Inizia così la fiaba. Sul palco mamma anatra, con i suoi piccini, il brutto anatroccolo e gli altri animali dell’aia: tutti a prenderlo in giro. Incitato dalle parole di sua madre, comincerà un’avventurosa ricerca del mondo dietro al recinto: incontrerà le anatre selvatiche, si nasconderà dai cacciatori, vagherà senza meta e privo di ogni aiuto… Per ritrovarsi infine presso uno stagno con dei meravigliosi cigni bianchi. Guardando il proprio riflesso nell’acqua, si accorgerà che lui stesso è diventato un bellissimo cigno bianco.

Oltre ai bambini e ai ragazzi, che hanno funzionato sulla scena davvero come un tutt’uno, sia nella parte recitata, che nelle affascinanti coreografie, è da mettere in risalto la scenografia e il gioco luci, che hanno conferito alla rappresentazione un tocco in più. Più di venti i giovani attori e ballerini che si sono cimentati sul grande palco: Mark Marić, Noa Pavlinović, Michelle Salome Kursar, Anika Pavlinović, Geo Petrović, Lucas Angelini, Nika Gorčki, Lina Šuran, Saša Marković, Zora Cvijanović, Vito Floričić, Rina Renier, Katja Honović, Lucia Ostojić Vitjuk, Noah Cvijanović, Lena Devedžić, Lucija Radolović, Matea Kontošić, Petra Mohorović e Tereza Mišan. La scenografia e l’aspetto visivo sono di Katja Taljat e dell’INK, le musiche di Carlos Andres Fagin, i costumi di Desanka Janković, le luci di Dario Družeta.

La storia del brutto anatroccolo viene spesso considerata una metafora delle difficoltà che bambini e adolescenti sperimentano durante la loro crescita. La fiaba viene quindi raccontata per rinforzare l’autostima dei bambini e far loro accettare eventuali differenze che li dividono dal gruppo o addirittura essere fieri di tali differenze, che potrebbero in realtà rivelarsi un dono. L’importante messaggio è stato ripreso e lanciato anche sui social network dell’INK, dove nell’ambito della campagna “Accetta la tua diversità” (Prigrli svoju različitost), ogni giorno venivano pubblicati degli aforismi di personaggi famosi e di successo che nella loro infanzia/adolescenza hanno subito, ma superato, incomprensioni e violenze accettando le proprie diversità, personaggi che sono oggi ammirati da tutti. E il messaggio continuerà anche nell’anno a venire, con lo spettacolo che verrà riproposto a gennaio e a marzo 2022. Si può già prenotare chiamando lo 052/212-677 o scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected].

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