A Palazzo Modello una serata brillante

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A Palazzo Modello una serata brillante

FIUME | Brillante e gustosissima serata musicale con l’Orchestra da camera di Fiume diretta da David Stefanutti martedì sera nella Sala – gioiello a Palazzo Modello. Suona troppo di rado questa brava formazione strumentale, attiva sul territorio istro-quarnerino da ben quattro decenni portando avanti un discorso musicale e culturale per palati fini, come pure per ogni appassionato che la musica la vive con il cuore e con l’anima.
Un organico che viene poco supportato, poco pubblicizzato e poco promosso. Quando mai i due canali televisivi locali hanno invitato, magari per un’intervista, il connazionale David Stefanutti, direttore artistico del complesso? A quanto pare c’è spazio per ogni megera, indovina, presunta “stroliga” e per le loro farneticazioni che abbindolano i tanti ingenui e superstiziosi, per ogni personaggetto della leggera, ma per dei musicisti professionisti che arricchiscono e dilatano gli orizzonti culturali, di spazio televisivo non ce n’è. Purtroppo, a Fiume, a cominciare dai padri cittadini non esiste una sensibilità, amore, comprensione, né un clima artistico, tanto meno musicale; a differenza degli altri Paesi della Mitteleuropa che la musica ce l’hanno nel sangue. Fiume è la città del rock. Che consolazione!
Forse anche lo stesso Stefanutti dovrebbe muoversi in maniera più “manageriale”, offrendo ai tanti festival istro-quarnerini la partecipazione della validissima Orchestra da camera di Fiume e degli ottimi concertisti fiumani, alcuni dei quali di renomée internazionale.

Brani di autori poco conosciuti

Come sempre, anche l’altra sera il particolare e appetibile programma prevedeva brani di autori poco o per niente conosciuti al pubblico e spaziava dal ‘700 al ‘900. Ci riferiamo ad Armando Ivancich (1727 – 1758), austriaco di provenienza croata, autore di musica sacra e profana, dell’Ordine dei Paolini, la cui spumeggiante e preclassicistica Sinfonia in sol maggiore è stata felicemente valorizzata, in tutti i sensi, dai “musici fluminensis”. Alludiamo pure a Giovanni Paulo Bottesini (Crema, 22 dicembre 1821 – Parma, 7 luglio 1889), noto come “Il Paganini del contrabbasso”, compositore e direttore d’orchestra italiano.
Figlio del clarinettista e compositore Pietro, iniziò gli studi musicali all’età di 5 anni. Si diplomò al Conservatorio di Milano nel 1839. L’anno seguente iniziò la carriera di contrabbassista che lo portò ad esibirsi in Europa e in America. Fu pure del Conservatorio di Parma. Oggi è noto soprattutto per le sue composizioni per contrabbasso, ma fu anche autore di sette opere, tra cui “Ero e Leandro”, su libretto di Arrigo Boito. Il suo Metodo per contrabbasso fu pubblicato da Ricordi.

Interprete straordinario

Interprete straordinario del Concertino per contrabbasso è stato il giovane Petrush Petrushevski, macedone, e da poco primo contrabbasso dell’Orchestra di Fiume. Musicista di grande talento e dal temperamento caliente, virtuoso ineccepibile, ha cantato come un violoncello ed eseguito tutte le difficoltà tecniche come niente fosse. Le ovazioni del pubblico lo hanno indotto a interpretare in maniera tosta un interessantissimo brano di un autore macedone, pieno de “fuego”.
Uno sprazzo di raffinato e vibrante romanticismo ci è stato donato con la Serenata per archi op. 20 di Edward Elgar, mentre con le “Antiche danze ed arie” di Ottorino Respighi l’ensamble ha raggiunto il culmine esecutivo sfoggiando ricche sonorità evocatrici di immagini rinascimentali, cantando in ampi respiri le raccolte nostalgie, giocando con i vivaci ritmi delle danze cortesi, trasmettendo la gioiosa freschezza di certe pagine, il tutto coronato dalla maestosa e solenne passacaglia. L’eccellente Maestro Stefanutti con la sua autorevole, eloquente, suggestiva direzione ha plasmato dettagliatamente questi suggestivi brani ottenendo dai bravi musicisti una sentita e pronta collaborazione. La fluida freschezza della narrazione musicale ha conquistato il pubblico, il quale prorompendo in ovazioni ha ottenuto un pezzo fuori programma. Primo violino Tea Grubišić.
L’evento è stato realizzato con i contributi della Città e della Regione litoraneo montana.

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