«8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole». Applaudito lo spettacolo proposto a Fiume

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«8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole». Applaudito lo spettacolo proposto a Fiume
Foto Goran Žiković

FIUME | Applausi ed emozioni in platea per la presentazione di “8558 Hack. Vita di Margherita in musica e parole”, spettacolo proposto questa sera alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak in occasione della 12.esima edizione delle Giornate della cultura italiana promosse dal Consolato Generale d’Italia a Fiume. Alla serata hanno preso parte tra gli altri, il console generale Davide Bradanini, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la direttrice della nostra casa editrice EDIT, Christiana Babić, la capodipartimento dell’Italianistica fiumana, Corinna Gerbaz Giuliano e la presidente della CI di Abbazia, Sonja Kalafatović.

Il brano ideato da Diana Höbel ha visto in scena la regista stessa e Marco Sgarbi. I due hanno recitato su musiche originali eseguite dal vivo da Baby Gelido e Paolo Cervi Kervischer. “8558 Hack” è il racconto di una vita sostenuta da una fiducia contagiosa: non un ottuso ottimismo sulle magnifiche e progressive sorti dell’umanità, bensì la fiducia in sé stessi e nella convinzione che la capacità unita all’applicazione porti sempre frutto. La studiosa delle stelle è una figura che simbolicamente coniuga due tensioni; quella di guardare in su, in cielo, oltre il proprio orizzonte, verso mondi lontanissimi ancora inesplorati, e la possibilità di farlo non solo con lo strumento del poeta, ma con metodo scientifico: guardare le stelle, coi piedi ben piantati in terra. Prima donna a capo di un Osservatorio astronomico in Italia (dal 1964 al 1987 ha diretto l’Osservatorio di Trieste, facendolo diventare un punto di riferimento a livello internazionale), Margherita Hack, oltre ai suoi meriti scientifici, negli anni è diventata un modello: con la sua professionalità unita ad un’indole giocosa infondeva ottimismo; con l’autorevolezza del suo ruolo legittimava la possibilità di un pensiero autonomo ed originale. La Hack affascina e incuriosisce non solo per il notevole contributo da studiosa e divulgatrice, ma anche perché è stata una donna libera. Libera di vivere coerentemente alle sue convinzioni, non sempre conformi a quelle della maggioranza delle persone: la sua scelta di non avere figli, ad esempio, risulta trasgressiva ancora oggi, e ci ricorda che è possibile vivere rimanendo fedeli a sé stessi ed esenti da condizionamenti. Lo spettacolo verrà replicato domani al Teatro cittadino “Antonio Coslovich” di Umago, alle ore 20.

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