Università «Juraj Dobrila»: una mano alla sanità

Le lezioni verranno svolte da personale specialista in pronto intervento e in medicina d’urgenza, con all’attivo lunghi anni d’esperienza sul campo, ingaggiato dall’Ospedale polese

0
Università «Juraj Dobrila»: una mano alla sanità
La prima ora di lezione del programma specialistico per abilitare infermieri in area critica. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Lo studio universitario di medicina non esiste. Mai attivato, nonostante l’insistenza della Regione istriana. Tuttavia, esiste la Facoltà di medicina e non soltanto di nome. A difenderne l’immagine e a fare grande progresso nella cosiddetta area delle scienze per la salute, sono gli studi di infermieristica, ossia il corso che forma proprio quella figura professionale di infermiere che manca all’Ospedale di Pola, altrettanto quanto i medici specialistici. A parte il fatto di proporre i corsi di laurea breve e quelli magistrali (sistema bolognese, 3+2), si eleva lo standard della qualità con un programma formativo di più alto e specialistico livello. Un conto è l’infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, un altro è la medesima mansione catapultata nella medicina d’urgenza. Ebbene, l’Università Juraj Dobrila ha inaugurato ieri nei propri ambienti il programma specialistico per abilitare sei infermieri in area critica, che a corso ultimato (dopo due semestri), avranno la preparazione richiesta per entrare a far parte del medical emergency team dell’Ospedale, quello che con ritmi mozzafiato interviene in tutti i luoghi del presidio ospedaliero in cui vi sia un’urgenza, che riguardi pazienti ricoverati o utenti di passaggio.

Dall’aula alla Terapia intensiva
La scolarizzazione non è iniziata con un battesimo di fuoco all’interno della shock room del Pronto soccorso, dove le scene che si vedono risultano essere molto simili a quelle dei medical drama televisivi, ma con un buon apprendimento teorico. Gli ambienti della Facoltà di scienze naturali, allestiti nell’ambito delle ristrutturate ex strutture ospedaliere (il vecchio reparto di Dermatologia), in via Zagabria 30, hanno ospitato l’avvio delle lezioni che verranno svolte da medici specialisti in pronto intervento e in medicina d’urgenza, con all’attivo lunghi anni d’esperienza sul campo, ingaggiati dallo stesso ospedale. Come annunciato da Dijana Majstorović, responsabile dei corsi di diploma in infermieristica e facente funzione per quelli magistrali, la parte teorico-preparatoria conoscerà un lungo periodo di gestazione in aula, che si potrarrà fino alla fine dell’anno. Quindi, si scenderà nel campo della Terapia intensiva, in quegli spazi pieni di aghi, bisturi e fili da sutura, odoranti d’alcol e disinfettanti, apparecchiatura per eseguire gastroscopie d’emergenza, azionare l’immancabile defibrillatore, lavorando con i team ospedalieri rigorosamente attenti, professionali e necessariamente dotati di spirito collaborativo nel lavoro di équipe.

Le abilitazioni
Si apprende, che oltre a saper rispondere e reagire alla chiamata d’urgenza, i futuri infermieri del pronto intervento dovranno abilitarsi a fornire assistenza medica e supporto nella gestione delle vie aeree del paziente, nel massaggio cardiaco, nella defibrillazione, nella preparazione e somministrazione dei farmaci su indicazione medico-specialistica. In tutti i casi, dovranno saper garantire un’assistenza tempestiva e di alto livello alle persone (ricoverate e non), in condizioni critiche o in immediato pericolo di vita. Offrendo una formazione di questo tipo, all’Università Juraj Dobrila si è convinti di essere alla pari di altre Università croate, che hanno già avviato corsi di questo tipo.

Numero di studenti in crescita
Merita riportare quanto reso pubblico a suo tempo, da parte della docente e responsabile Dijana Majstorović a proposito degli studi polesi di infermieristica fondati nell’anno accademico 2017/18 e quindi estesi ai corsi magistrali a partire dal 2021. Ben il 60 per cento degli studenti che qui si iscrivono non proviene dall’Istria, mentre di anno in anno si assicurano ulteriori 30 posti di studio fuori corso aperti anche ai cittadini provenienti da altri Paesi europei. Dagli iniziali 30 iscritti regolari si era passati a 50, tanto che gli studi d’infermieristica (per il conseguimento della laurea breve e quella specialistica), sono via via cresciuti e contano oggi in tutto170 frequentatori regolari e 69 studenti fuori corso. Erra chi crede che soltanto i licenziati della Scuola di medicina accedano a questo tipo di corsi. La statistica parla di un 67 per cento di iscritti provenienti da altre scuole medie-superiori o licei, quindi, di un 50 p.c. di baccalaureati che hanno finito per trovare occupazione all’Ospedale polese, di un 25 p.c. inseriti nell’ambito delle Case della salute istriane, delle Case per anziani, presso istituzioni private, all’Istituto formativo di medicina d’urgenza, agli asili e anche all’Ospedale ortopedico e di riabilitazione Martin Horvat di Rovigno. Il rimanente 25 per cento risulta rappresentato da studenti di tutta la Croazia, che una volta ottenuta la laurea fanno ritorno nei propri luoghi d’origine. Fino a quest’anno accademico la Facoltà di medicina di Pola aveva assicurato borse di studio per studenti iscritti fuori corso, mentre d’ora in poi metterà avanti in palio importi di sostegno esclusivamente a beneficio degli iscritti regolari. Un ulteriore vantaggio che in questo caso viene concesso ai frequentatori dell’infermieristica che prima hanno terminato la Scuola media di medicina, è l’iscrizione all’Ente camerale nazionale degli infermieri per l’ottenimento del permesso anticipato di esercitare la professione da studenti lavoratori presso istituzioni socio-sanitarie del territorio istriano, il tutto regolarizzato dal contratto per studenti. In questo momento, l’Ospedale di Pola e altre istituzioni assistenziali, si stanno avvalendo dell’operato di sostegno da parte di una ventina di studenti.

Un toccasana per la Regione
All’Università di Pola, regna la convinzione che senza gli studi d’infermieristica, le istituzioni della Regione avrebbero inimmaginabili problemi a procurare questi quadri professionali di cui comunque c’è carenza. E se il progetto di attivare lo studio di medicina (corso integrato di 6 anni), resta una chimera, altre aspirazioni più realizzabili puntano sui fondi UE per istituire dei corsi per fisioterapisti e ostetrici.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display