I villeggianti vissero felici e… sicuri

Gli agenti ungheresi, polacchi, tedeschi, austriaci e sloveni hanno soltanto parole di lode per il pluriennale progetto portato avanti dal Ministero degli Interni croato volto ad assicurare ai turisti una vacanza tranquilla

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I villeggianti vissero felici e… sicuri

Nonostante la crisi dovuta all’emergenza coronavirus, anche quest’estate in regione, precisamente a Pola e a Umago, sono stati arruolati alcuni agenti di Polizia straniera. Nell’ambito del pluriennale progetto intitolato “Una stagione turistica sicura”, volto in primo luogo ad aumentare la sicurezza dei villeggianti, sia nostrani che quelli provenienti dagli altri Paesi, accanto agli agenti della Questura istriana, quest’anno hanno prestato servizio in penisola agenti provenienti da Ungheria, Polonia, Germania e Slovenia, che hanno trovato alloggio a Pola, nonché i loro colleghi austriaci a Umago. Evidentemente, i poliziotti ingaggiati nel corso della stagione estiva, hanno avuto delle ottime sensazioni soggiornando e svolgendo i propri compiti in Istria. E lo dimostrano le loro dichiarazioni a fine operato.
I poliziotti ungheresi Lajos Magyar e Gabor Jankovics sono ormai dei “veterani”: il primo infatti è stato ingaggiato per ben 8 volte in Croazia, di cui 5 a Zara e tre a Pola, il secondo per 6 stagioni, venendo impiegato a Zara e quest’anno a Pola.
La collaborazione con gli agenti locali
“Sono molto soddisfatto di questo progetto – così Magyar –, che ritengo molto costruttivo e grazie al quale miglioriamo i rapporti tra i due Stati. Senz’altro sono molto contenti pure i turisti ungheresi quando vedono le nostre divise. Anzi, sono entusiasti nel vederci, in quanto si sentono più sicuri visto che trascorrendo le vacanze in Istria possono contare sull’aiuto degli agenti connazionali”. “Conoscendo la lingua croata – ha proseguito il suo collega Jancovics -, collaboro ottimamente con i colleghi della Questura istriana. A Pola ho lavorato con diversi colleghi, per cui ho avuto modo di acquisire numerose nuove esperienze. La gente del luogo solitamente non riconosce la divisa ungherese, a partire dal fatto che la camicia è bianca e il berretto è diverso, per cui a volte mi scambiano per il capitano di una nave”, ha concluso Jancovics.
Turisti più rilassati

Un pattugliamento in mare

L’agente polacco Patryk Pelzyk, solitamente impiegato nel settore per la prevenzione, ha svolto appunto questo ruolo nel corso dei due mesi di soggiorno a Pola. “Sono compiaciuto del fatto che anche quest’anno, al pari di quello scorso, ho avuto l’occasione di prendere parte a questo progetto. In precedenza sono stato impiegato a Veglia, dove pure ho vissuto delle belle esperienze. Questa è un’ottima possibilità per fare uno scambio d’esperienze, e per vedere come svolgono il proprio lavoro i colleghi croati, però anche quelli degli altri Paesi che hanno aderito a quest’iniziativa. La quale sviene svolta ad alti livelli, funziona oramai molto bene da diversi anni, per cui è necessario mantenerla. In quanto ai rapporti con i villeggianti polacchi, posso dire che tutte le esperienze sono state molto positive. Rimangono stupiti vedendomi in pattugliamento con i colleghi croati. Tanto che a volte cominciano addirittura a parlare in inglese oppure in qualche altra lingua. Il rapporto comunque viene subito instaurato, e fa molto piacere vedere i connazionali più rilassati in quanto possono risolvere dei problemi parlando la propria lingua”, ha puntualizzato Pelzyk.
Negli ultimi due anni a soggiornare a Pola è stato l’agente tedesco Vanja Scekic, che a sua volta conosce molto bene il croato. “I cittadini tedeschi dicono di sentirsi più sicuri sapendo che in città è in funzione pure un loro poliziotto. Sono sorpresi nel vedermi. Ad esempio, un connazionale, vittima di un furto con scasso, dopo una conversazione durata un quarto d’ora, mi ha chiesto come mai conosco così bene la lingua tedesca. Infine ha capito che sono un agente della Germania”, così Scekic, il quale tra l’altro ha rilevato che la collaborazione con i colleghi locali è molto buona.
Il bello del sentirsi come a casa
Per il poliziotto sloveno Matija Breznik si tratta della seconda esperienza nel progetto “Una stagione turistica sicura”. A ogni modo, conosce in pratica tutti i colleghi del Commissariato di Pola, con i quali ha dei buoni rapporti. “Sono molto soddisfatto della collaborazione tra le parti, e lo sono pure i villeggianti sloveni. Nonostante il fatto che questa iniziativa viene svolta già da anni, sono sempre entusiasti nel vedermi assieme alla pattuglia croata”, ha fatto notare Breznik, dicendosi onorato di prendere parte al progetto.
L’unica donna in divisa che ha soggiornato in regione, precisamente a Umago nel corso dell’estate, è stata l’austriaca Marijana Kaldrmdzic. “In questa città mi sento come a casa. Sono soddisfatta di essere a Umago, dove ho conosciuto il lavoro degli agenti croati, nonché fatto nuove amicizie. In qualsiasi occasione, quando ho avuto bisogno, ho ricevuto l’aiuto dei colleghi sempre pronti a darmi una mano. Semplicemente sono dei momenti che non si possono spiegare a parole, e che si devono vivere per conoscerli. Tutte le esperienze che ho avuto con i turisti austriaci sono state positive. Ovviamente, in un primo momento erano meravigliati, poi sarebbe seguito un cordiale colloquio, con l’immancabile foto ricordo”, ha concluso la Kaldrmdzic, che non ha mancato di ringraziare ancora una volta i colleghi umaghesi per la loro ospitalità e amicizia.
A conti fatti dunque si è visto che gli agenti giunti dagli altri Paesi nel corso dell’estate sono molto appagati della partecipazione a quest’originale progetto internazionale del Ministero degli Interni croato. Si spera, a detta della Questura, che il numero dei poliziotti nella prossima sia ancora maggiore. Infatti, nell’ultima è stato limitato a causa dell’epidemia di Covid-19.

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