«Stupisce l’esodo dei giovani da Pola»

Così Ivan Penava, presidente del Domovinski pokret in città per le elezioni regionali del partito

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«Stupisce l’esodo dei giovani da Pola»
Ivan Penava (a sinistra) insieme ad altri membri del partito. Foto: HINA

“Se l’esodo dei giovani dalla Slavonia ormai non sorprende, a stupire invece è quanto appreso ora: che i giovani stanno andando via anche da Pola. Vanno altrove, perché non possono individuare e soddisfare i propri interessi entro i confini della Repubblica di Croazia”: questa è la constatazione di Ivan Penava, presidente del Domovinski pokret (Movimento patriottico), nonché sindaco di Vukovar sbarcato in Istria nel fine settimana in occasione delle elezioni partitiche organizzate in seno alla sezione regionale del Movimento. All’incontro stampa convocato ai mercati cittadini ha commentato che il male è comune dal momento che stiamo vivendo assieme in un Paese ricco, pieno di risorse. A causa del modello di gestione di chi amministra lo Stato, però, questo Paese finisce per diventare vittima di situazioni problematiche che conducono a brutti risultati che a loro volta determinano le emigrazioni delle giovani famiglie dalla Croazia. Ragionando in merito all’attualità politica, ha espresso parole di condanna in merito alla vendita del gruppo Fortenova definendo non accettabile che tutti i giochi di acquisizione di una parte del pacchetto di proprietà siano avvenuti in casa, glissando il governo, gli uffici statali e tanto di meccanismi e strumenti di tutela e controllo delle transazioni ed esecuzioni di manovre finanziarie. Ivan Penava asserisce nel contempo che non ci si può permettere di avere degli uomini legati al mercato russo infiltrati nelle strutture statali, liberi di agire senza controllo. “Ho paura che il premier sia nuovamente sorpreso e che il governo non abbia proprio idea di cosa sia successo, né come uscire da quest’impasse”. Infine un auspicio per la Giornata del ricordo a Vukovar (18 novembre): sia tutto dignitoso e non una palestra di confronto tra premier e Capo dello Stato.

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