Pola. Violenza minorile: arrestati 7 giovani

Due le vittime del caso di bullismo. Gli aggressori sono stati denunciati per violazione dei diritti dei bambini, violenza privata e lesioni personali gravi

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Pola. Violenza minorile: arrestati 7 giovani
Lo spiazzo dove si è verificata l’aggressione. Foto: GIULIANO LIBANORE

Entrano nel vivo le indagini sulla violenta aggressione che si è consumata lunedì 18 settembre in vicolo del Castello. Secondo quanto ricostruito dalla polizia i bulli non sarebbero soltanto due, bensì 7. Inoltre, ci sarebbe anche una seconda vittima. Dunque, il ragazzo ripreso nei due video amatoriali mentre viene preso a botte, spintoni e schiaffi non sarebbe stato il solo a essere preso di mira dalla “baby gang”. Gli ispettori e i criminologi della Questura istriana sono giunti a questa conclusione basandosi da una parte sulle testimonianze delle due vittime, dall’altra sulle risposte fornite dai presunti aggressori durante gli interrogatori. Un contributo alle indagini è stato dato anche dalla testimonianza dei diversi ragazzi (tutti identificati grazie ai video diffusi in rete) che hanno assistito al pestaggio. La Questura fa inoltre sapere che tutti e 7 i bulli sono stati denunciati per violazione dei diritti dei bambini e violenza privata. Tre degli aggressori dovranno inoltre rispondere del reato di lesioni personali gravi. La polizia ha denunciato pure l’autore del video amatoriale, che dovrà rispondere del reato di violazione dei diritti del bambino. I 7 bulli sono stati poi arrestati.
L’incredulità e l’indignazione dei polesi, ma soprattutto la gravità con cui il fenomeno del bullismo si manifesta sul territorio di Pola, ha spinto i vertici della Questura a rivolgere un appello ai cittadini, invitati a segnalare sempre eventuali episodi di bullismo. “Il bullismo è violenza, fa male e può rovinare la vita. Ecco perché è di fondamentale importanza saperlo riconoscere e denunciarlo”, continua la polizia, aggiungendo che il bullismo potrebbe avere delle conseguenze molto gravi per la vittima, sia a breve che a lungo termine. Potrebbero infatti comparire disturbi depressivi, psicosomatici, nei casi più gravi anche autolesionismo o suicidio. Le conseguenze (emarginazione, rischio delinquenza e disturbi del comportamento) potrebbero essere negative anche per il bullo. “Dunque, la prevenzione e l’intervento sono fondamentali per arginare il fenomeno e i danni”, ribadiscono le forze dell’ordine, che chiedono l’impegno di tutti a proseguire uniti nella lotta alla violenza, in tutte le sue forme. In caso d’emergenza il numero da chiamare è il 192.

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