Pola, una realtà dal potenziale di sviluppo enorme

Nella Sala Ciscutti del Teatro popolare istriano si è tenuta la seduta solenne del Consiglio in occasione della Giornata della Città. Presente il Presidente Zoran Milanović

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Pola, una realtà dal potenziale di sviluppo enorme
Tutti i benemeriti della Città di Pola insieme al sindaco Filip Zoričić e alla presidente del Consiglio Marija Marković Nikolovski. Foto: Daria Deghenghi

Ieri Pola ha festeggiato la sua giornata, che si fa coincidere con l’anniversario della liberazione dal nazifascismo. Tradizione vuole che le celebrazioni abbiano inizio con la seduta solenne del Consiglio municipale nella Sala Ciscutti del Teatro popolare istriano allargata ad autorità civili, militari ed ecclesiastiche, delegazioni delle città gemelle e amiche, cittadini onorari, personalità di spicco nei campi dell’istruzione, della sanità, della tutela sociale, della cultura e dello spettacolo. Tradizione vuole anche che una volta l’anno – il 5 maggio appunto – l’amministrazione cittadina renda il dovuto omaggio ai cittadini, agli enti, alle società commerciali, alle associazioni e agli individui benemeriti che abbiano lasciato il segno nei rispettivi campi di attività e produzione. Tradizione esige, infine, che agli astanti si rivolga per prima la presidente del Consiglio. Marija Marković Nikolovski ha ribadito i concetti da cui non si prescinde nella costruzione di un futuro condiviso tra cittadini, nazioni e popoli: umanità, giustizia e rispetto per le diversità. “L’amministrazione municipale sta cercando di dare l’esempio con le sue azioni, e nel fare questo è capace di trascendere le divisioni politiche e formulare un obiettivo unico comune: agire nell’interesse di Pola e della sua popolazione”, ha detto la presidente per passare ad elencare le opere pubbliche di rilievo nella sfera socio-sanitaria: l’hospice, il dormitorio per senzatetto, l’inestimabile valore delle cure palliative e l’apporto decisivo della dottoressa Julijana Franinović Marković. “Il rispetto è un requisito indispensabile per una società giusta e integra: portando rispetto e comprensione reciproci, ogni partito politico può dare il proprio contributo al benessere della città”, ha concluso la presidente.

Zoričić: «Pola è la Roma croata»
Anche l’orazione del sindaco è andata sul concreto: le opere pubbliche, gli investimenti, i progetti di rilancio e sviluppo, il valore della cooperazione e quello della memoria. Filip Zoričić ha ricordato, tra le tante, l’intitolazione del parco al Ponte ad Anne Frank, le opere di potenziamento della rete idrica integrata, il restauro dei parchi (“che devono fungere da teatri all’aperto”), la manutenzione stradale, il canile, il dormitorio e, a breve, l’hospice. “Pola ha un potenziale di sviluppo enorme: avremo dei campi sportivi a Valcane, una tangenziale completa di quattro corsie, i Giardini più verdi che mai, e poi verrà la volta della Riva e della diga foranea. Pola è e resterà la città dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e degli studenti, una città universitaria a tutto tondo. Pola è una città antifascista e fiera dei suoi difensori, Pola è antica e giovane al tempo stesso, il 9 maggio Pola celebrerà il suo gemellaggio con Leopoli e in estate alloggeremo una quarantina bambini e un centinaio di militari ucraini. Pola è speciale. Pola festeggia la sua liberazione, il mese dell’orgoglio, il patrono san Tommaso, la Giornata della vittoria. Pola è orgogliosa della sua Fiera del libro, del compositore Milotti, della SAC Lino Mariani. Pola vota al referendum, Pola organizza concerti di fama mondiale, Pola ricorda Srebrenica e Vukovar, Pola è bilingue. Pola è la Roma croata, la città che non tace, la città che si ama e che non si lascia mai”, ha concluso il primo cittadino. A seguire il discorso del presidente della Regione, Boris Miletić, che ha augurato ai polesi una felice giornata della città, ricordando gli anni dell’amministrazione angloamericana, l’esodo e una quanto mai difficile ripresa postbellica. Ciò che la distingue oggi sono “l’apertura, l’amicizia e i valori umani”. Un accenno anche ai successi della politica regionale cui ha dato il massimo apporto la Città: la Scuola di medicina, l’Ospedale generale, il Centro competenze e formazione alberghiera e ristorazione, il Centro di coworking, l’Hospice ed entro l’anno l’ampliamento della Casa di riposo. Miletić ha parlato anche di “stipendi dei dipendenti pubblici, che sono gli stessi in tutte le Regioni, mentre i costi della vita nelle diverse località differiscono a tal punto da penalizzare severamente chi vive e lavora per esempio in Istria o a Zagabria”, dal che bisogna concludere che gli stipendi vanno finalmente indicizzati in rapporto alle disparità regionali. Tra gli oratori anche il rappresentante del premier, Ivan Bubic, sottosegretario, che ha augurato i polesi una festa radiosa per poi passare in rassegna i successi del governo Plenković.

Capo dello Stato, lezione di storia
Al microfono anche il Presidente della Repubblica, Zoran Milanović, che è tornato a riesumare le vicende della “liberazione dell’Istria dal nazifascismo”, dichiarando che “Pola è stata liberata nel 1945, ma il giudizio, non solo estetico bensì anche storico, è spesso negli occhi dell’osservatore” per cui “quello che per noi è la stata la libertà – e per noi intendo dire i croati ossia gli slavi – per qualcun altro è stata una perdita, un viaggio senza ritorno, un esodo, una disfatta totale mai superata. Al momento della liberazione, dunque, Pola era abitata massimamente dagli italiani e per diverso tempo dopo l’esodo è rimasta vuota”, ha detto Milanović, ripassando alcune nozioni di storia della Resistenza anche per ribadire – in riferimento ai due eccidi di Belgrado – che le armi devono essere possedute esclusivamente da chi è addestrato a manipolarle per la sicurezza della collettività e quindi dall’Esercito e dalla Polizia. A questo titolo il Presidente ha citato a puntino Čehov: “Se nel primo atto c’è un fucile appeso al muro, nel secondo o terzo sarà utilizzato”. Il senso del discorso è palese: senza armi non si uccide, quindi, c’è solo un modo per evitare le sparatorie: bisogna assolutamente togliere le armi da mani inesperte e menti facilmente influenzabili.

il Presidente Zoran Milanović.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Tutti i premiati
Quest’anno il Premio Città di Pola è stato assegnato a Gorka Ostojić Cvajner, storica dell’arte, gallerista e operatrice culturale per l’inestimabile contributo alla promozione delle arti e della scena culturale. Lo Stemma della Città di Pola è stato consegnato a Ivano Čelić per meriti sportivi e il Diploma di Cittadino onorario, postumo, all’ammiraglio Vladimir Barović, morto suicida a Lissa per non dare l’ordine di battaglia contro i civili. Prima dell’eroica morte è stato a Pola e in quell’occasione, nei colloqui col sindaco Luciano Delbianco, ebbe a dire: “Non ci saranno distruzioni finché sarò io il comandante ma, nel caso fossi costretto a impartire l’ordine di devastare Pola e l’Istria, non sarò più con voi”. Ora con noi ci sarà sempre. I premi speciali del sindaco sono stati consegnati a Bruno Dobrić per la conservazione del patrimonio, a Robert Raponja per l’apporto alle arti sceniche, a Branislav Danevski per il salvataggio eroico dei passeggeri e dell’equipaggio di una barca a vela travolta dalle onde, a Stefani Orbanić per aver salvato un neonato lasciato in automobile sotto il sole, a Damir Jovanović per il servizio umanitario, a Milena Mičić per aver creato un centro di ricerca, studio e tutela del mare, a Danijela Juran Brajković per l’attività filantropica, a Varja Bastjančić per aver allestito e gestire il dormitorio per i senzatetto, a Matija Ferlin per i conseguimenti nella danza moderna, a Nika Ivančić e Ugo Korani per le arti drammatiche, ai Vigili del fuoco professionisti e volontari per l’eccezionale coraggio nelle operazioni di spegnimento e salvataggio a Valdibecco nell’estate 2022 e alla squadra di futsal Stanoinvest per meriti sportivi. Tra i premiati anche la connazionale Loretta Godigna, direttrice artistica della Società culturale “Lino Mariani” della Comunità degli Italiani di Pola per la promozione delle tradizioni musicali italiane e il contributo all’identità culturale e il prestigio della Città di Pola.

Loretta Godigna: «Divido questo premio con la Lino Mariani»
Loretta Godigna, direttore artistico della SAC Lino Mariani di Pola, si lascia intervistare volentieri col suo Premio speciale del sindaco avuto in consegna per “la promozione della musica e della cultura italiana e l’affermazione dell’identità culturale polese in senso lato”: “La circostanza è piacevole, emozionante e inaspettata – ci ha detto – benché, mi preme dirlo, forse arriva nel momento migliore, nel momento giusto. Devo assolutamente ringraziare i proponenti della mia nomina e sicuramente il sindaco che ha fatto la sua scelta perché dubito di essere stata l’unica, anzi, probabilmente ce ne saranno stati diversi. Ad ogni modo, ne sono felice e ne andrò fiera, ma devo dire che divido questo premio con la mia società, la ‘Lino Mariani’, la mia seconda famiglia, perché se non ci fosse stata la società, nemmeno io avrei mai ricevuto una benemerenza municipale. Inoltre, devo ringraziare il nostro fedele pubblico, che ci sostiene con perseveranza e ci dà la forza per continuare con la stessa passione inalterata e la stessa convinzione di sempre”.

Loretta Godigna con Marija Marković Nikolovski e Filip Zoričić.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

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