Pola. Asili, protesta silenziosa

I genitori dei piccoli che frequentano le istituzioni prescolari a gestione privata si sono limitati a esibire striscioni con messaggi dal contenuto anche abbastanza pesante come «Pola nemica dei bambini» oppure «Le sovvenzioni devono essere uguali per ogni bambino»

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Pola. Asili, protesta silenziosa
Asili privati protestano in piazza per l’aumento delle dotazioni a garanzia di parità di trattamento per tutti i bambini. Foto: Daria Deghenghi

Sono scesi in piazza per la parità di trattamento di tutti i bambini di Pola, per il diritto a frequentare l’asilo e per pagare tutti la stessa retta, a prescindere da chi gestisce l’asilo, si tratti della pubblica amministrazione o di privati. Questo in estrema sintesi il senso delle rivendicazioni dei genitori dei bambini che frequentano gli asili privati per un motivo o per l’altro (generalmente per la mancanza di posti in quelli pubblici). La manifestazione di protesta si è svolta in piazza Foro davanti alla palazzina municipale, senza un programma sonoro, cioè senza musica, senza microfoni o megafoni, senza discorsi ufficiali. I partecipanti si sono limitati a esibire striscioni con messaggi dal contenuto anche abbastanza pesante come “Pola nemica dei bambini” o “Città di Pola – amica della discriminazione dei bambini” oppure con suggerimenti di ordine puramente normativo quali “Le sovvenzioni devono essere uguali per ogni bambino”. Ai genitori e ai bambini che si sono fermati in piazza, si sono uniti anche alcuni gestori di asili con le rispettive educatrici, ma senza rilasciare dichiarazioni alla stampa tranne quella di rifiuto: “Questa manifestazione di protesta è stata voluta dai genitori e noi oggi non parliamo”.

Non un lusso, ma una necessità
Abbiamo sentito il parere di Marijana Gobo, mamma con figli iscritti a un asilo privato: “Siamo qua per una questione di parità di diritti e chiediamo che le dotazioni pubbliche degli asili privati e municipali siano equiparate, perché l’asilo privato non è un lusso, ma una necessità. Ci basti ricordare che più del quaranta per cento dei bambini di Pola è costretto a frequentare un asilo privato perché in quelli cittadini non c’è posto per tutti”.
Una considerazione dello stesso tenore anche per Jasna Barišić, a sua volta rappresentante dei genitori che hanno organizzato il meeting di protesta: “Stiamo cercando di fargli capire che ne abbiamo abbastanza della discriminazione dei ragazzi. I genitori non hanno nulla contro i negoziati, le contestazioni e gli accordi in corso, ma hanno da ridire sui tempi oltremodo lenti del procedimento di negoziazione e per questo oggi siamo qui, perché abbiamo bisogno di certezze immediate sulla parità di trattamento dei ragazzi. Se mi chiede quali sono le disparità che accusiamo, ci basti prendere in esame il rispetto delle norme di standardizzazione pedagogico-didattica, osservate negli asili pubblici, ma non in quelli privati, per cui, volendo la parità, è necessario aumentare le dotazioni per provvedere alla copertura del deficit pedagogico”.

Il dialogo continua
Dove sta esattamente il problema: come mai si parla di standardizzazione pedagogica oggi e non se n’è mai parlato prima d’ora? Che sia un problema di costi e rette piuttosto che di norme e qualità della didattica? La risposta di Jasna Barišić è abbastanza chiara e porta dritto al nocciolo della questione, e cioè che è sempre una questione di soldi: “Aumenti dei prezzi ci sono sempre stati nel corso degli anni, benché lievi. Le cose sono cambiate bruscamente con la diffusione della pandemia, l’inflazione e il conseguente aumento delle rette che si è spinto alle stelle e non è più sostenibile. Per questo siamo qui. È vero, ci hanno detto che otto asili hanno firmato l’offerta del sindaco, ma noi non sappiamo di quali asili si tratta e a me sembra che nessuno dei genitori sia stato informato sulla conclusione della contrattazione. In secondo luogo, dalle condizioni della Città di Pola che sarebbero state accolte non risulta che sia stata assicurata la parità dei diritti. Quindi, per quel che ci riguarda, il dialogo continua”.

Zoričić: «L’inflazione ha colpito tutti»
Il sindaco Filip Zoričić si è fatto trovare tra i manifestanti come se non avessero bussato alle sue porte e infatti in proposito ci ha detto: “Io non saprei contro chi sia diretta questa protesta perché nemmeno io voglio che le rette aumentino”. Dal canto suo è tornato a battere il chiodo delle enormi disparità di prezzo tra un asilo privato e l’altro per cui non sarebbe possibile promettere a tutti le dotazioni che chiedono solo in base alla presentazione delle fatture, dopo tutto, “non scordiamocelo che si tratta di impresa privata”, ha detto. Sta di fatto che alcuni asili sembrerebbero chiedere più degli altri. Questa la spiegazione del sindaco: “Ci sono divergenze di costi abissali che non possiamo spiegarci. Abbiamo valutato i costi e abbiamo concluso che tutti gli asili hanno le proprie specificità per cui non è possibile fare di tutta l’erba un fascio. Per questo esistono i negoziati. Un aspetto non meno importante della questione è il fatto che si tratta di aziende private, e l’amministrazione di un’azienda privata comporta dei rischi per l’imprenditore. Guardate, l’inflazione ha colpito tutti e non solo loro: otto asili hanno firmato l’accordo e le rette negli asili pubblici non sono aumentate, per cui non vedo perché dovrebbero aumentarle loro visto che abbiamo offerto un sostegno più che concreto e ci daremo da fare per aumentare il sostegno nuovamente nel 2024. Ma devo ribadire: in un anno abbiamo offerto un’indicizzazione di 550 kune contro le 100 kune di allineamento degli ultimi 15 anni. Non mi pare poco”.

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