I genitori dei bambini che frequentano gli asili privati sono pronti a scendere in piazza pur di farsi ascoltare dal sindaco. A Palazzo municipale hanno già avuto udienza varie volte, assieme ai proprietari degli asili, ma senza seguito. Ora stanno pensando a strategie di maggiore presa: quelle che richiedono un coinvolgimento dell’opinione pubblica. Se tutto andrà come pianificato, i genitori dei bambini fruitori delle strutture private si daranno appuntamento al Foro mercoledì, 9 agosto, sotto le finestre dell’amministrazione municipale. Lo scopo dell’azione è quello di convincere le autorità ad aumentare i finanziamenti agli asili privati affinché la retta mensile a carico dei genitori resti uguale a quella versata dai genitori i cui figli frequentano gli asili pubblici, per un trattamento paritetico di tutti i bambini di Pola. Il senso della rivendicazione è chiaro: la Città di Pola non ha un numero adeguato di asili pubblici per sistemarvi la totalità dei bambini in età prescolare che hanno la necessità di essere accuditi. Finora la Città ha sempre spesato la differenza tra il prezzo commerciale e la retta convenzionata, ma a un certo punto (con i recenti aumenti dei costi della luce e dei fornitori) si è rifiutata di seguire con le sovvenzioni l’aumento selvaggio dei prezzi.

Riepilogando, la Città di Pola si è impegnata ad aumentare l’importo di 15 euro per bambino e non un centesimo oltre. Ma gli asili privati hanno steso sul tavolo le bollette e non sono più in grado di pagare mantenendo inalterate le rette e minacciano di chiudere. “Questo non è un problema specificatamente nostro, ma un problema di tutti i bambini della città e delle loro famiglie”, insistono. Se gli asili pubblici non bastano per coprire il fabbisogno, a maggior ragione è un problema dell’amministrazione cittadina. Che non si tratti di un’utenza su cui è possibile chiudere un occhio lo dicono i numeri: gli asili privati di Pola sono frequentati da 800 bambini, perché il servizio pubblico non è in grado di assolvere alla sua funzione. Ciò significa che, finite le vacanze, ottocento famiglie non sapranno dove sistemare i propri bambini se non al prezzo maggiorato annunciato dalle strutture, che non sono in grado di permettersi. Stando ai numeri messi in circolazione dagli asili stessi, si parla di 240 euro mensili per un posto al nido e di 190 euro per i gruppi d’asilo propriamente detti, sempre a bambino. Le cifre ipotizzate sono tali che già nel novembre dell’anno scorso, quando di vociferava di aumenti, i genitori, per farsi sentire avevano firmato una petizione in 1.200. Il senso della loro protesta era chiaro dal primo giorno: se non tutti i bambini di Pola possono frequentare l’asilo allo stesso prezzo significa che non tutti i bambini di Pola sono uguali. Alcuni sono severamente discriminati perché “nessuno sceglie l’asilo privato di proposito”. Ne hanno bisogno in mancanza di un servizio pubblico disponibile ed efficiente. In altri termini, l’asilo non è un lusso, ma una necessità. E piazza Foro? La prossima riunione tra Municipio e asili privati e genitori dei fruitori è fissata per il 7 agosto. Resta da vedere quanto sarà possibile risolvere. Il sindaco, Filip Zoričić, si è limitato a dichiarare che la protesta è “legale e legittima”. Si dice però fiducioso sul corso e sull’esito delle trattative. Dal canto suo ribadisce che le sovvenzioni agli asili privati sono aumentate in un anno da 1.050 a 1.563 kune.