Pola. Per le categorie disagiate 3,7 milioni di euro

Una delle grandi «scosse» sociali degli ultimi anni riguarda un aumento sensibile delle persone senza dimora. Il fenomeno è stato accelerato di recente con la chiusura dell’ostello per operai e pensionati senza famiglia del cantiere navale

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Pola. Per le categorie disagiate 3,7 milioni di euro
Sistemazione per i senzatetto a 160.000 euro l’anno. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Posto che le forze politiche della fragile maggioranza che circonda il sindaco indipendente Filip Zoričić faccia quadrato intorno alla sua proposta di Bilancio di previsione per l’anno venturo, il Programma sociale che va a soddisfare il fabbisogno dei cittadini per i servizi d’assistenza sociale avrà un costo di 3.740.883 euro, quasi il dieci per cento del Programma delle Politiche sociali complessivo, che ammonta a 40.928.932,81 euro (di cui 494.177 restano nelle casse dell’Assessorato come tale, per le spese del personale e degli stipendi), destinati anche all’istruzione, allo sport, alla cultura tecnica, alla salute pubblica… Questa, in linea di massima, la scala dei rapporti di spesa tra i vari livelli del fabbisogno e della gerarchia amministrativa del settore, il più esigente in termini di denaro accanto a quello dell’urbanistica, dell’edilizia e della pianificazione ambientale. Restando in tema di servizi sociali e ammesso che la prossima settimana i partiti e i consiglieri vicini al sindaco non trovino altri “difetti di fabbricazione” inerenti alla bozza del Preventivo e alla riforma delle imposte comunali, vediamo come pensa il sindaco di ripartire questi 3,7 milioni di euro tra i concittadini meno fortunati: i meno abbienti, i senzatetto, gli orfani, gli anziani a rischio di povertà, gli anziani soli, gli studenti provenienti da famiglie disagiate, le famiglie colpite da disagio temporaneo o cronico.

Senza casa e senza soldi
Le liste sono sempre più lunghe di anno in anno, e questo non è un segreto. La Città provvede con sistemi di sovvenzionamento ereditati dal passato che non bastano più, e allora si va ad aggiustare i piani, a proporre soluzioni alternative, a incrementare le dotazioni, ma anche a bussare alle porte del governo e dei ministeri, che a loro volta si affidano a programmi e a strumenti assistenziali comunitari tra cui il Fondo sociale europeo e l’attuale Piano pluriennale di resilienza e ripresa. Una delle grandi “scosse” sociali degli ultimi anni ha riguardato un aumento sensibile delle persone senza dimora, fenomeno scoppiato negli ultimi vent’anni e accelerato di recente con la chiusura dell’ostello per operai e pensionati senza famiglia del cantiere navale fallito (in liquidazione). Sta di fatto che dopo l’apertura del dormitorio in via Trieste, i servizi sociali e le autorità hanno scoperto l’amara verità e cioè che nemmeno i 18 posti letto assicurati sono risultati sufficienti, per cui l’intero servizio è stato trasferito nella più accogliente e spaziosa sede dell’ex Rifugio di via Altura 61, mentre gli assistiti di via Altura sono stati a loro volta sistemati in appartamenti spesati dal Programma “Housing first”. Senza esagerare, si è trattato di un impiego di uomini, mezzi e sapere della massima estensione, che non è piovuto dal nulla, ma è stato il corollario di un lavoro di squadra dell’Assessorato, della Croce rossa e delle associazioni del settore socio-sanitario avviato due anni fa con l’aggiornamento professionale di due operatrici sociali a Barcellona (di cui Pola ora copia il modello aggiornandolo e adeguandolo alle proprie necessità specifiche). Ebbene solo per l’assistenza ai senzatetto, nel 2024 Pola verserà 160.000 euro, di cui 100.000 direttamente all’associazione AJA, che a questo titolo usufruisce anche di mezzi governativi. Alla Croce rossa verserà invece 186.900,00 euro per l’attività ordinaria e altri 158.000,00 per la mensa pubblica in via Zagabria, quindi complessivamente 344.900,00 euro.

Il tetto non è tutto
Disgraziatamente oltre ai senzatetto, sempre più famiglie, pur avendone uno, hanno sempre più difficoltà a pagarsi le spese dell’alloggio (l’affitto o le spese di casa). In questo caso l’amministrazione municipale corre in aiuto con un contributo complessivo di 370.000,00 euro per le spese abitative (affitto e imposta comunale) a cui vanno ad aggiungersi aiuti specifici per la bolletta dell’acqua (7.000 euro), la tassa sui rifiuti (5.000 euro)… Ma non basta ancora, perché chi vive povero, muore povero, e in tanti non si lasciano dietro nemmeno un importo bastante a coprire le spese dell’inumazione. Anche in questo caso ci pensa l’amministrazione comunale, che a questo titolo devolve 15.000 euro di contributi per le spese cimiteriali ai meno abbienti. Tra gli importi massimi stanziati ai fruitori dei servizi sociali, la Città sborsa 559.950 euro l’anno in assegni sociali, altri 169.000 euro l’anno in assegni sociali ai pensionati con retribuzioni minime, 20.000 euro di aiuti agli studenti provenienti da famiglie disagiate, 140.000 euro di contributi per la partecipazione alle spese dell’asilo, altri 145.000 euro di servizi di assistenza a domicilio per anziani, malati e infermi, e 155.000 kune di contributi alle spese dell’acquisto del corredo bebè (in base al numero dei figli: 300 euro per il primogenito, 400 per il secondogenito e 500 euro per il terzo e ogni bambino successivo della coppia). Altri 10.000 euro vengono devoluti per le polizze di assicurazione sulla vita di orfani e minori senza famiglia (e l’investimento funge da supporto al conseguimento della maggiore età o al termine degli studi per facilitarne l’occupazione e l’autonomia abitativa). Ancora. Il “pacchetto scuola” (merende e doposcuola) vale 68.000 euro, con contributi variabili da scuola a scuola secondo il numero dei ragazzi con difficoltà economiche: si va da un minimo di 2.000 euro di aiuti per gli alunni della scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” a un massimo di 12.000 euro per quelli che frequentano la scuola di piazza Dante Alighieri, con medie che si attestano sui cinque, sei o settemila euro per le altre scuole elementari di Pola.

Gli assegni alle istituzioni
Tra le istituzioni socio-sanitarie amministrate a livello locale, alla sartoria solidale Tekop Nova con sede in piazza della Prima Brigata Istriana spettano circa 49.000 euro, alla Casa di riposo “Alfredo Štiglić” poco più di 203.000 euro, al Centro di supporto sociale 521 56.000 euro, e al Centro di riabilitazione di Veruda, che si occupa di 400 bambini e giovani cerebrolesi o affetti da altre patologie disabilitanti motorie, ben 631.000 euro (ma alla sua attività partecipano anche gli altri enti locali dell’anello polese). I trasferimenti alle associazioni del settore socio-sanitario ammonteranno a 72.000 euro, e lo stesso importo è riservato al programma di servizi di assistenza a domicilio degli anziani soli (per 100 fruitori). A titolo di “supporto istituzionale” alle associazioni, la Società istriana dei distrofici percepisce 9.291 euro, l’Associazione non vedenti e ipovedenti altrettanto, la Società para e tetraplegici 3.982,00, l’Associazione genitori persone affette da disturbo nello sviluppo psicofisico 5.309 euro e la Casa rifugio per donne e bambini vittime di violenza domestica 31.853 euro. Per l’anno a venire, la Città di Pola ha stanziato anche 60.000 euro per gli arredi e le attrezzature del Centro di assistenza palliativa di via Santorio, che non è ancora in funzione perché offre alloggio provvisorio agli assistiti della Casa di riposo “Alfredo Štiglić” attualmente in via di restauro.

Sessantamila euro per gli arredi dell’hospice.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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