Le coperte, le pentole e gli articoli pratici per la casa qui non ci stanno più. Andare al Centro commerciale per procurarli, prego. L’indicazione fornita in vetrina alla vecchia clientela è cronaca del solito commercio tradizionale che non va e che dirotta tutti alle modalità d’acquisto da shopping center. Mentre la Città tenta di ripristinare il movimento nel centro cittadino, prevenendo lo svuotamento autunnale che avviene al termine di ogni “sbornia” da stagione turistica, i sintomi del fallimento che stanno colpendo i gestori dei negozi urbani, dopo una crisi epidemico-sanitaria senza precedenti, tornano pian piano a farsi sentire.
Dal centro al Centro… commerciale
La situazione precipita, il cuore della città già ricomincia a soffrire. L’ultimo a chiudere in ordine di tempo è il “Top shop” di via Laginja: “D’ora in poi cercateci al Pula City Mall!” Ti pareva… Quello che non funziona in centro, funziona nella zona del core business e della grande distribuzione. Subito di fronte a questo commercio appena traslocato, ecco il Mc Donald’s che sta vivendo i suoi giorni contati. A meno che i gestori della catena del cibo veloce non abbiano nel frattempo cambiato idea, anche questo sparirà, lasciando campo libero al McDrive, che al Centro commerciale di via delle Centuriazioni romane, sta facendo furori, ora come non mai e altrettanto nel periodo del lockdown.
Le insegne come reliquie
La piccola storia del commercio polese è fatta di tanti sonori dietrofront, di affari andati in fumo, proprio per aver osato di andare alla sperimentale ricerca di clientela fuori dalle ciclopiche strutture dei Center. La vendita degli articoli da drogheria (Bipa), che era sistemata in direzione Castagner, quale dirimpettaia al supermercato e vicina di casa del negozio di mobili (fallito anche quello e trasferito in zona industriale-commerciale di Siana), non c’è più. Hanno sbaraccato tutto, lasciando soltanto le insegne come reliquie, utili a fare da pubblicità al marchio, finché in questa sfortunata struttura di semiperiferia non arriverà qualche altra ditta a tentare il guadagno. Ormai è storia vecchia, ma torna anche alla mente il grande negozio di borsette (Carpisa) di via Sergia. Posizione centrale, più che favorevole in quella che era stata la via più vitale e più commercializzata del passato di Pola. Anche questo è sparito, ma non del tutto. Recarsi al Max City di Stoia, prego, e, te lo ritrovi.
Nucleo storico, tanti saluti
Sono sempre i Mall a riconfermarsi infallibili con i loro efficaci strumenti di marketing, con le loro dimensioni da organismi viventi formati da spazi funzionali e ricreativi, con i loro percorsi governati dalle dinamiche della domanda e dell’offerta, con le loro innovazioni nel sistema distributivo, così funzionali e flessibili volti ad offrire alla clientela spazi autosufficienti. Pola è la città, ma loro sono le città nel loro piccolo, con mini vie, corsie, percorsi di acquisto, piazzette, angoli di sosta, di aggregazione, di ristoro, di gioco, di cinema. E, poi, ecco anche le giornate di offerta promozionale, la calamita costituita dalle “fidelity card”, la mercanzia global sempre più a buon prezzo e di qualità medio-bassa. Così è, e tanti saluti al centro città.
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