La cucina italiana scende in piazza Offerta ricca prezzi salati

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La cucina italiana scende in piazza Offerta ricca prezzi salati

Da leccarsi i baffi con le specialità dei salumieri, dei casari e dei pasticceri italiani, ma da lasciarci anche il portafogli, se ci è concesso dirlo: dopo una spesa in piazza Primo maggio all’ennesima edizione dell’Italia Fest (il mercatino gastronomico con i prodotti esclusivi degli artigiani italiani), si può ben constatare che mangiare italiano in Croazia costa caro, ma non c’è altra via che questa per acquistare certi prodotti artigianali che chiaramente non troviamo da Lidl né all’Interspar. Curiosando tra bancarelle, i profumi e i sapori del Bel Paese: i formaggi, la mortadella, il salamino al tartufo, il pomodoro essiccato, i peperoni rossi ripieni, le acciughe sottolio, i tramezzini, i paninetti, gli arancini, le olive, le cipolline sottaceto, la frutta secca e i canditi, e poi la pasticceria e la cioccolateria. Mio Dio, sembra di essere in Paradiso, quello dei pasticcini e del cioccolato. I torroni sono uno spettacolo. Li vendono a peso, ma i blocchi da frazionare sono giganti: chilogrammi e chilogrammi di pasta molle dolcissima preparata col miele, lo zucchero, le nocciole, le mandorle, i pistacchi, le spezie. E poi viene il cioccolato artigianale, amaro, speziato, profumato, i pasticcini alla nocciola e al cacao in tutte le varianti che il palato chiede. Altroché paradiso. Siamo sulla Terra e tuttavia siamo in paradiso: basta avere i soldi per comprarsi il biglietto d’ingresso. Il torrone si vende a 300 kune il chilogrammo, il cioccolato artigianale addirittura a 350. Prezzi da far accapponare la pelle. È caro tutto all’Italia Fest, persino la mortadella che costa 150 kune il chilogrammo, mentre i salamini di carne suina con spezie, aromi e liquori si vendono a 200 e a 250 kune il chilogrammo, le olive a 140, i formaggi a 200 e a 350 kune a seconda della lunghezza della stagionatura e della ricchezza degli aromi naturali aggiunti. Alcuni portano nomi curiosi che suggeriscono le modalità e i procedimenti di preparazione: c’è l’”Ubriacone”, affinato con pregiati vini rossi del Veneto, c’è il “Profumo di birra” e il “Formaggio del fienile” stagionato in un “cuscino” di fieno che gli dona il caratteristico aroma di erbe e fiori del campo. Senza aggiungere che non mancano all’appello il cacio cavallo, il parmigiano, il pecorino, l’Asiago, i formaggi freschi e gli stagionati al pepe al tartufo all’aglio, al rosmarino. Quanto alla panetteria, spazio a panzerotti, barchette e mozzarelle in carrozza, tutto a 24 kune il pezzo (o 3 per sessanta) che sono spuntini decisamente molto costosi. Chi vuole e chi può, favorisca. Ma sia chiaro che è una spesa tutt’altro che conveniente.

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