Istruzione e futuro: pari opportunità

Una conferenza sul tema dedicato ai giovani si è tenuta ieri nella sede della Comunità degli Italiani

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Istruzione e futuro: pari opportunità

Una conferenza sul “Futuro dell’Unione Europea e l’istruzione del futuro”: che cosa ne sanno i giovani e quanto sono preparati per influire sulla creazione delle politiche europee in materia di istruzione, ricerca, scienza e innovazione? L’incontro che si è avuto ieri alla Comunità degli Italiani di Pola è stato promosso dall’Ufficio del Parlamento europeo in Croazia. La sua direttrice Violeta Simeonova Staničić ha esordito enumerando gli obbiettivi che spingono le istituzioni UE a promuovere questo tipo di consultazioni pubbliche su grande scala: “L’inclusione dei giovani nei processi politici, l’influenza dei cittadini sui processi decisionali, la loro capacità di influenzare e plasmare i procedimenti legislativi”. Si tratta insomma di “dare voce al cittadino” che crede di non averne una oppure non osa spingerla più in là del proprio ambito locale o regionale. Nel rivolgersi agli studenti del Ginnasio e della SMSI “Dante Alighieri” di Pola, il sindaco Filip Zoričić si è spiegato con parole di più facile accoglienza, sgravate dal burocratese delle istituzioni: “Istruzione e futuro sono un tema eterno che disgraziatamente si fa accompagnare da due frasi fatte che a furia di circolare hanno perso ogni valore: ‘l’istruzione conta’ e ‘il mondo resta ai giovani’. Così dicendo si liquida tutta l’importanza della faccenda che invece va messa bene in evidenza. Fate in modo che queste frasi diventino realtà. Fate tesoro di questi laboratori di educazione civica, abbiate il coraggio di riflettere, di esprimervi, di giudicare, abbiate il coraggio di cambiare il mondo. Viaggiate, istruitevi, e poi tornate a casa per plasmare il vostro mondo. Ma soprattutto non siate dei troll, siate uomini con un nome e un volto capaci di dire la loro sulla società e le istituzioni. Siate dei cittadini e siate delle persone umane” ha concluso il sindaco.

 

Il presidente della Regione Boris Miletić ha fatto un paragone tra l’istruzione universitaria a Pola di vent’anni fa e quella odierna: due realtà affatto diverse e imparagonabili che sono cambiate sotto l’influenza diretta delle amministrazioni locali e regionali e degli incentivi europei. “All’epoca non avevamo che due Facoltà, poche aule, nessuna Casa dello studente e nessuna mensa universitaria. Erano tempi di guerra e le famiglie avevano difficoltà a mandare i figli a scuola anche a Fiume e a Zagabria e figurarsi in Europa. Vent’anni più tardi c’è l’Università degli studi con una miriade di corsi di laurea, sedi, aule, scambi, convegni, collaborazioni internazionali. Si studia a casa e si studia all’estero senza problemi. Che la società cambia in meglio non è un miraggio. L’Infobip dignanese è un gigante informatico su scala mondiale e siamo fieri di averla allevata nel nostro piccolo incubatore aziendale dell’Agenzia regionale di sviluppo. Tutto questo v’insegni a guardare oltre la cornice, a cercare l’innovazione, a capire le tecnologie, a valorizzare l’eccellenza”.

Il laboratorio degli studenti dei licei croato e italiano

Si sono uniti al dibattito in Rete anche gli eurodeputati Sunčana Glavak (HDZ/EPP) e Valter Flego (IDS/ALDA). La prima ha ribadito che l’Europa sta rimodellando seriamente la società croata. Il nuovo Piano di Recupero e Resilienza riserva all’istruzione il 15 per cento dei fondi che “sarebbero stati anche più numerosi, se non fosse stato per il fatto che la pandemia ha cambiato le priorità”. Anche Flego ha avuto dei suggerimenti per i ragazzi: quello di cercare sempre il giudizio razionale e critico, l’intraprendenza e la creatività contro l’omologazione. Dalle istituzioni l’eurodeputato si aspetta invece di creare le basi per le pari opportunità di ogni studente affinché chi studia a Pinguente o a Ilok abbia le stesse possibilità formative di chi studia a Vienna e a Salisburgo, a parità di indirizzo di studio beninteso. A fine incontro Mirjana Radetić Pajić ha illustrato l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Pola, mentre studenti e docenti hanno aderito a un laboratorio sull’inclusione dei giovani nella formazione delle politiche europee sull’istruzione e le professioni del futuro.

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