Gladiatori «ubriachi» a Pola e a Budapest

Sul muretto di recinzione dell’Arena l’opera dello scultore Mihajlo Kolodko

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Gladiatori «ubriachi» a Pola e a Budapest
Il gladiatore di Pola. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Non è (più) tempo di gladiatori. Non nel ruolo assegnato loro dalla storia, perlomeno. Sopravvivono ancora a uso turistico. Di questi giorni è comparsa a Pola la scultura di un gladiatore. Per giunta ubriaco. Nella sinistra ha il gladio, con la destra tiene stretto un fiasco di vino. Dove si trova? In prossimità dell’Arena, naturalmente. Non “sull’Arena”, sulle sue storiche mura, bensì vicino, sul muretto di recinzione. Disteso, perché ubriaco com’è non ce l’avrebbe fatta a reggersi in piedi. Non vogliamo essere irriverenti con la storia, né con i gladiatori. Poveri schiavi costretti a combattere per la vita per il divertimento delle folle romane prima, figure che si potrebbero definire professionali poi. Ma lasciamo perdere la storia dei gladiatori; del resto, reminiscenze scolastiche ci consentono d’inquadrarli bene nel contesto storico e sociale. Al limite, metteremo mano a qualche vecchio testo o chiederemo aiuto a Internet.
Torniamo al nostro gladiatore caricaturale. Intitolato “In vino veritas”, è opera dello scultore ucraino-ungherese Mihajlo Kolodko, le cui creazioni sono un connubio di storia urbana e cultura popolare. Almeno queste miniature, poiché Kolodko firma anche sculture, diciamo, classiche e poi ne produce su ordinazione. Per le miniature lo si potrebbe includere nel contesto della guerrilla-art. Come Banksy, insomma. Certamente nella sua prima fase creativa, quella delle miniature urbane apparse in atti di guerrilla art, Kolodko s’ispira a Banksy. L’identità di quest’ultimo resta ignota, mentre il nostro scultore non si imbarazza a firmare le sue opere. E come l’arte vuole fare, a questa si affidano messaggi e pensieri: da una parte pitture e murales, dall’altra miniature scultoree. Kolodko ha portato le sue miniature soprattutto a Budapest, ma le si trova anche a Venezia, Stoccolma e a Uzhhorod, in Ucraina, sua città natale.
Il gladiatore polese ha un compagno, anzi fratello di sbornia, a Budapest. Infatti, i gladiatori ubriachi di Kolodko sono due. Fratelli gemelli. Non a caso si trovano a Pola e a Budapest. In effetti, posando le sue sculture nelle due città, vicinissime agli anfiteatri (anche la capitale ungherese ha vestigia romane), ha voluto proprio puntare i riflettori sui monumenti: in rovina quello ungherese, decisamente meglio messo quello polese. Un messaggio a suocera perché nuora intenda; un invito a fare qualcosa per le pietre in terra ungherese, che si meriterebbero maggiore considerazione e attenzioni. Per la cronaca, l’anfiteatro ungherese si trova a Obuda, Aquincum, l’antica capitale romana della Pannonia Inferiore.
Sulla pagina Fb dell’artista (Kolodko-Art) una bellissima esposizione di questi gioiellini scultorei e, non da ultimo, anche… l’assalto all’Arena: in un video è visibile la posa del gladiatore tra le inferriate che custodiscono il monumento.

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