Debora Radolović: ««Come andrà a finire lo sa soltanto il ministro»

Il Dicastero di competenza non ha ancora decretato le modalità di svolgimento degli esami di Stato. Ne abbiamo discusso con la preside della SMSI «Dante Alighieri» di Pola

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Debora Radolović: ««Come andrà a finire lo sa soltanto il ministro»

Si stanno avvicinando gli esami di maturità. Stavolta, però, con l’incognita coronavirus. Migliaia di studenti in Croazia vivono momenti d’incertezza in vista dell’esame di Stato. Il Ministero della Scienza e dell’Istruzione sta valutando diverse varianti di svolgimento, senza però ufficializzare nulla per il momento. Nessuna delle ipotesi è stata infatti indicata finora come la più probabile e tantomeno definitiva. Se da una parte si sta spaziando tra piani A, B, C e D, e agli studenti vengono richiesti senso di responsabilità e diligenza per venire promossi, dall’altera non è ancora noto in quale maniera i ragazzi verranno scrutinati. Perlomeno, nel frattempo, la didattica a distanza si sta mostrando preziosa, anche se nulla potrà mai sostituire l’utilità dell’insegnamento in aula, a contatto diretto. Immerse in un mare di problemi, more (in)solito, si ritrovano le istituzioni scolastiche della Comunità Nazionale Italiana, costrette a dover affrontare un’emergenza aggiuntiva, soprattutto per quanto concerne gli esami della maturità di Stato. A rendere l’idea della precarietà del momento, è la direttrice della Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola, Debora Radolović, che ci racconta com’è lavorare nel mondo dell’istruzione, in un momento pieno d’incertezze come quello che tutto il mondo, suo malgrado, sta affrontando.
Come la SMSI “Dante Alighieri” sta “sfidando” l’emergenza coronavirus.
Quali, secondo lei, sono le prospettive più plausibili per i nostri maturandi?
“Il periodo che stiamo vivendo è molto difficile e la preoccupazione maggiore è rivolta proprio ai maturandi. A dire il vero, non è stato facile neanche per i docenti che dall’oggi al domani si sono dovuti inventare le lezioni online e trovare il modo di rendersi interessanti agli allievi, cercando di ricevere da loro un feedback positivo. Non tutti hanno le stesse competenze digitali, non tutti hanno l’attrezzatura adatta e per i ragazzi non è facile scoprire autonomamente le varie piattaforme digitali dal Loomen e BBB – il BigBlueButton che permette ai docenti e agli allievi di vedersi in videoconferenza – o all’Edmodo per passare a Google Classroom, a Zoom – utilizzato pure per videoconferenze e prove orali, cioè interrogazioni – e a volte anche al Messenger, se le altre opzioni non riescono ad adattarsi alla materia”.

Debora Radolović

Come sta procedendo il recupero delle lezioni andate perse a causa dello sciopero dello scorso autunno?
“La complessità della situazione – sottolinea la docente – viene ulteriormente aggravata dal fatto che nel primo semestre si era svolto lo sciopero di categoria e che pertanto siamo in dovere di realizzare il minimo legale di giornate lavorative pari a 160 giorni per i maturandi. La Dante ha iniziato il recupero lo scorso 23 dicembre, non ha avuto la settimana di vacanze di febbraio, ha lavorato il 9 aprile e terrà lezione domani, 18 aprile, quindi il 2 maggio e il 16 maggio, pur di arrivare al 29 maggio con le fatidiche 160 giornate lavorative”.
Le prime incognite sulla maturità di Stato?
“Il dubbio che continua a persistere – prosegue la preside – è quello legato alla data del 16 maggio, quand’era stata programmata la stesura del saggio di Lingua croata. Al momento sappiamo che il medesimo non si potrà svolgere nella maniera standard, ma dai portali e dalle pagine Facebook, che citano le fonti ministeriali, s’apprende che il Dicastero di competenza starebbe valutando la possibilità di far scrivere ai maturandi il saggio online. Reputo che i maturandi abbiano bisogno di certezze e non di scenari sconosciuti, mentre il ministro si sta rivolgendo ai mass media parlando di ben quattro possibili scenari, ahimè, solo a lei conosciuti. Le prime informazioni che noi presidi otteniamo, ci vengono fornite prima dai portali, dai giornali e da Facebook, e appena in seguito dal Ministero. Ecco come funzionano le cose. Ecco come vengono fornite le informazione a una generazione di maturandi che non sa nulla del proprio futuro. Ci sono ragazzi che desiderano iscriversi a università all’estero e mi chiedono come procedere, che cosa fare… Ovviamente, non posso rispondere loro perché nessuno, ancora, lo sa”.
Giunti a questo punto, si fa avanti lo spauracchio della traduzione…
“Un grosso problema – segnala Debora Radolović – apparso nel momento in cui il Centro nazionale per la valutazione esterna delle competenze formative (NCVVO) di Zagabria ci ha inviato una circolare per informarci dell’impossibilità di mandare i nostri docenti-traduttori a Zagabria per tradurre i test di maturità di quest’anno. Saranno invece loro a trovare dei traduttori nella capitale. Noi quattro presidi delle Scuole Medie Superiori Italiane della CNI in Croazia, assieme alla Consulente superiore Patrizia Pitacco, abbiamo reagito subito, esprimendo la nostra perplessità e il nostro rammarico per questa decisione unilaterale. Devo dire che grazie alla Consulente, si è arrivati a contattare l’Unione Italiana e la responsabile del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie, Iva Bradaschia Kožul, nonché il nostro deputato, l’On. Furio Radin. È stata inviata una lettera con la richiesta di permettere e affidare la traduzione dei test ai nostri docenti lavorando da casa, mentre l’onorevole Radin si è reso disponibile e pronto a fare da tramite e ad assumere un ruolo di dispatcher dei test tra Zagabria e i nostri docenti. Purtroppo, da quanto ne sappia, finora tutto tace”.
Secondo lei, come potrebbe funzionare infine la maturità di Stato 2020?
“Per il momento – conclude la nostra interlocutrice – sono all’oscuro di tutto. Se, come va parlando il ministro, rientreremo a scuola, se continueremo a lavorare online, se si scriverà in giugno e luglio. Una cosa è certa: i nostri maturandi devono studiare autonomamente e prepararsi per tutti gli esami previsti dal calendario. Gli allievi della CNI saranno di nuovo messi a dura prova in circostanze molto più complesse che non quelle degli allievi della maggioranza, su questo non c’è dubbio. Che cosa succederà alla fine, lo sa soltanto il ministro”.

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