Erik, Irene e Stefano: ecco il «dream team»

Erik, Irene e Stefano. Ecco il «dream team»

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Erik, Irene e Stefano: ecco il «dream team»
Erik Rossanda e la preside Debora Radolović. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Se l’inizio dell’anno scolastico è sempre un rimpianto per l’estate che se ne va e una presa di coscienza delle responsabilità e del lavoro ancora tutto da cominciare, a maggio-giugno, la fine del ciclo pedagogico formativo è sempre per la scolaresca un momento di festa quando raccogliere i frutti dell’impegno profuso nello studio. La Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” in detto caso ha tutte le ragioni di celebrarsi quale istituzione frequentata da eccellenze, grazie al gruppo che la preside Debora Radolović ha ieri ufficialmente proclamato il “Dream team” della scuola. Si parla di quegli allievi che hanno rappresentato una scuola della CNI a livello nazionale, come la nostra, conquistando singolari piazzamenti, anche posizionamenti oltremodo ambiti e soffiati di mano agli allievi delle scuole della maggioranza di tutta Croazia. Tali sono i risultati sortiti da non aver rinunciato a festeggiarli con un incontro collettivo dell’intera scolaresca e proff. in atrio.

Trionfi da condividere con i professori
Invito a rivolgere un grande applauso da parte della direttrice Debora Radolović, che ha avuto un bel da fare a distribuire tanto di riconoscimenti, rose e soprattutto gratificanti parole di lode per la bravura e le competenze dimostrate. Ecco i promossi. Erik Rossanda, primo fra tutti, in ogni senso, con il suo primo posto alle competizioni nazionali di lingua italiana – lingua materna, che si è avvalso anche di un premio speciale conferito dalla scuola, una bella torta di cioccolato (da gustare assieme ai compagni di classe, pur non ritenendo scartabile la prospettiva di farsi la scorpacciata tutto da solo). Oltremodo onorevole quindi il risultato di Irene Hrelja terzo posto, sempre alle competizioni nazionali di lingua italiana – lingua materna. E in entrambi i casi sono trionfi da condividere assieme a chi ce l’ha messa tutta per rendere possibile l’acquisizione delle competenze di lingua e letteratura italiana, vale a dire la prof. Luana Moscarda, ieri invitata sul palco per ricevere la gratifica.
Ma il dream team non si esaurisce qui. Il solo fatto di partecipare a delle gare a livello nazionale è già una bella conquista ed ecco che ci sono stati attestati pure per Ania Bilić. Stefano Stocco, Vito Rossanda, Nina Sirotić, Krista Noelle Rajko e Debora Aničić, preparati oltre che da Luana Moscarda anche dal prof. Teo Banko, ieri assente e comunque, altrettanto elogiato. Alla fine, è stato fatto salire su un podio tutto speciale, Stefano Stocco, l’unico “intruso” tra gli italianisti, campione in materia di matematica, settimo come bravura, tra le generazioni di seconda liceo in Croazia. E qui, dietro alle quinte ci sta la preparazione su regia della docente Tea Šumberac.

Sensazioni di gioia
Andiamo a interpellare per ordine i migliori tra i migliori della squadra Dante. Come ci si sente a essere primi in Croazia? Erik Rossanda (II classe, liceo generale): “È una sensazione di gioia e di felicità. Ormai sono passate due settimane, ma appena adesso ho realizzato di avere compiuto l’impresa. Contavo sì di arrivare tra i migliori ma di prendermi il primo posto proprio no. Del resto, ci siamo preparati con un libro molto impegnativo di 400 pagine, Martin Muma di Eligio Zanini. Assieme alla prof. Moscarda abbiamo lavorato tanto ed è stato un lavoro duro, infine ben ripagato. La parte più difficile? Leggere il libro. Perché anche se scorrevole, come quantità è un bel mattone. Racconta fatti e orrori della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra in Istria e sono argomenti di storia che mi hanno sempre interessato, in quanto insegnano le brutture generate da poli opposti di fascismo e comunismo, che hanno profondamente segnato la nostra regione”.

Gli esercizi alla base del successo
Passiamo a Irene Hrelja (liceo generale IVa). “Sono molto molto felice. In un risultato del genere non ci avevo sperato fino alla fine. È arrivato dopo diversi mesi di preparativi improntati attorno alla lettura e all’analisi di Martin Muma. Non è quello che io avrei scelto di leggere, ma è stato comunque per me un libro molto educativo e come tale piacevole e necessario a comprendere quanto era stata dura la vita di un tempo in Istria”. Domanda speciale, infine, per Stefano Stocco (seconda liceo). Come si fa a raggiungere la vetta nazionale in matematica?. “Grazie al supporto e gli insegnamenti dei prof. che ci hanno seguito in questi anni scolastici e grazie al sapere conseguito nell’ambito di varie precedenti competizioni”. Quanto studi matematica? “In realtà, a casa non studio, faccio tanti esercizi a scuola, agli aggiuntivi di preparazione per le gare. La base del successo sta nell’esercitarsi tanto e nel capire i procedimenti che si eseguono per poter risolvere esercizi simili o altri che comunque applicano un iter di ragionamento uguale o analogo. I miei piani per il futuro? Studiare qualcosa legato alle scienza. Mi piacciono anche la fisica e la geografia”. Ti aspettavi questo successo? “Più che quest’anno, la sorpresa per me era arrivata l’anno passato quando alle gare nazionali mi ero piazzato al sesto posto. Campione a ripetizione, non c’è che dire.

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