Pola. Entrano in scena i guardiani delle spiagge

Pola dovrebbe avvalersi dei servizi di almeno cinque vigilantes che verranno equipaggiati con uniformi di colore blu

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Pola. Entrano in scena i guardiani delle spiagge
La baia di Valovine a Stoia. Foto: Giuliano Libanore

La stagione balneare, salvo tonfi di temperatura dovuti all’espansione delle correnti d’aria nordica, è davvero alle porte e chi già si azzarda a frequentare le nostre coste raso mare avrà presto modo di accertare la presenza, l’efficacia o l’eventuale intransigenza dei guardiani delle spiagge, che la Città di Pola sta attualmente arruolando allo scopo di far rispettare la Delibera sull’ordine nel demanio marittimo varata alla fine dell’anno passato. Si parla della nuova legge demaniale che ha voluto mettere in riga le autonomie locali obbligate ad adeguarsi, non solo nella parte normativa che riguarda le concessioni, ma anche al capitolo che parla di “ordine” lungo il litorale. Dal momento che si tratta di disposizioni arrivate dall’alto, il documento della Città di Pola è in realtà un copy paste di quanto fornito da Zagabria con obbligo di applicazione pratica, sul terreno, o meglio sulla spiaggia, tuttavia con diverse variazioni sul tema. Una di queste variazioni, che a suo tempo aveva sollevato un gran polverone di natura etico-socio-politica-morale era quello riguardante il comportamento in spiaggia: la prima versione di galateo proposta era di proibire il consumo degli alcolici e apparire tra la gente “senza costume da bagno o senza un pezzo di costume da bagno”. Poi, dopo la famosa polemica sul bikini e le frecciate lanciate contro il sindaco di Pola, Filip Zoričić, tacciato di bigottismo, il documento era stato corretto in termini più blandi: la birra e il vino sono risultati permessi, limitando il “proibizionismo” ai superalcolici, mentre a diventare non accettabile è infine esclusivamente la “nudità”, senza entrare nei dettagli… A voler essere concreti, di innovativo rispetto alle scorse estati, vi è l’introduzione dei guardiani delle spiagge, che non c’entrano con la figura da Baywatch, del bagnino di salvataggio, ma costituiscono in effetti un’ispezione comunale autorizzata a controllare che tutto funzioni a dovere, che le regole di usufrutto siano rispettate e che la costa finita in concessione sia trattata senza abusi e soprusi, nei confronti dell’ambiente e del pubblico che lo frequenta. Come da informazioni scaturite dall’ultima riunione del Consiglio cittadino, si apprende che Pola dovrebbe poter servirsi di almeno cinque vigilantes della spiaggia da equipaggiare con uniformi color blù – come nel caso delle guardie comunali – sia estive sia invernali e tesserino di riconoscimento, il tutto con insegne bilingui. In cinque, infatti, hanno completato un corso professionale di specializzazione organizzato dal dicastero statale e spesato dall’autonomia locale.

Mettendo da parte la questione per cui taluni si preoccupano che l’unità di guardia potrebbe atteggiarsi da squadra della… buoncostume, e verificare che tutti siano adeguatamente “coperti” e che nel bicchiere non ci stia del Whiskey, ma soltanto della Malvasia, gli “ispettori” autorizzati avranno dei compiti ben più essenziali per la salute ambientale: verificare che il cemento e l’edilizia abusiva non si sia spinta fino al mare; evidenziare i soprusi e l’occupazione illecita raso costa (aiutando l’ispezione edilizia nelle sue mansioni); multare le macchine che pretendono di parcheggiare in zona balneare; controllare le modalità di usufrutto economico delle spiagge demaniali, il grado di manutenzione e pulizia; appurare se l’area demaniale presenti o meno l’adeguato spazio di passaggio indisturbato per il pubblico (cittadini disabili soprattutto), e tanto altro ancora.

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