Alla «Dante Alighieri» il tedesco è ormai di casa

Dopo una serie di viaggi altamente istruttivi e di notevole approfondimento del sapere in Germania e in Austria, ieri una delegazione del liceo Taschner di Dachau è stata ospite dell’istituzione scolastica polese

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Alla «Dante Alighieri» il tedesco è ormai di casa
Gli studenti dell’SMSI in Marienplatz a Monaco di Baviera. Foto: SMSI DANTE

Che cos’è il tedesco? Dicono che sia l’asso nella manica di chi va oltre l’inglese. E a ragione. Se ne rendono conto sempre più alla Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri”, di Pola talmente feconda di “Schulprojekte” ed esperienze formative in lingua tedesca al punto da avere l’impressione che vi sia stata istituita un’area didattica tutta speciale, “Deutsch” per eccellenza, un dicastero di germanistica con un calendario zeppo di occasioni di apprendimento. Stiamo giocando un tiro mancino a un’istituzione della Comunità nazionale italiana, che investe nell’obiettivo principe del trasmettere e divulgare la conoscenza della cultura e della lingua italiana autoctone? Tutto fuorché così, anzi sono i valori e i pregi del multilinguismo e dell’ampiezza di vedute che si affermano anche tramite un idioma aggiuntivo, senza portare via spazio alle ore di lezione standard. Qui, il tedesco è diventato un’opportunità per coloro che hanno sete di sapere, che nutrono l’ambizione di imparare di più, in ambiente extrascolastico, in piena estate, quando la “Dante” è chiusa e si può convogliare verso le terre dove il tedesco, lingua pluricentrica, è anche nativa. Durante tutto il periodo di vacanza scolastica, i professori di tedesco (ma anche di altre materie), con in testa Vito Paoletić, hanno aperto la strada alla realizzazione di tutta una serie di viaggi altamente istruttivi e di notevole approfondimento del sapere acquisito in aula.

Scambio di esperienze
Ieri mattina si è arrivati al culmine dell’intraprendenza e dell’iniziativa di collaborazione con altre istituzioni di Germania e Austria, offrendo ospitalità al liceo Taschner di Dachau, ossia a una delegazione di allievi guidata dal prof. Tobias Spiech, che soggiornano a Pola per mettere in campo il loro progetto di ricerca improntato sugli organismi del mondo marino a Valsaline e a Valcane, in collaborazione con l’Acquario di Verudella. Previo benvenuto della preside Debora Radolović, è stato Vito Paoletić a introdurre una mattinata improntata sullo scambio delle esperienze, sui laboratori, dei corsi blitz di conoscenza linguistica (gli allievi di Dachau trasmettono il tedesco, i nostri delle classi terze, offrono una mini infarinatura di italiano e croato), su una piccola presentazione di Pola e della nostra realtà scolastica e via discorrendo come compete ai veri giovani europei.

I corsi a Weimar
Merita a questo punto ripescare qualche particolare saliente del programma formativo tedesco che ha tenuto banco durante l’intera stagione estiva 2023 e che ancora non accenna a esaurirsi. A farci condividere i progetti e gli scambi estivi all’estero, realizzati mediante collaborazione internazionale, è sempre Vito Paoletić. “Le nostre attività sono decollate in giugno con il corso di tedesco e di orientamento professionale alla rinomata Università di Weimar, erede della storica scuola Bauhaus, dove per il secondo anno consecutivo siamo stati ospiti con sei allievi: Diego Belci, Veronica Ravarotto, Tia Vidos, Gaia Stojšić, Nina Sirotić e Demetra Cerovič. Grazie all’accordo di cooperazione triennale con la Dante, sempre in piena fase di svolgimento, i ragazzi hanno partecipato gratuitamente a corsi di tedesco a vari livelli, assieme ad allievi di Turchia, Romania e Ungheria e ricavato beneficio da una permanenza di nove giorni, ricca di gite d’istruzione e momenti di ricreazione sul territorio. A metà luglio c’è stato l’incontro dei giovani, sostenuto da fondi Erasmus a Newmarkt, in Stiria, al quale hanno partecipato altri nostri allievi – Luka Planinac, Vito Rossanda, Fabian Matošević, Leon Paris, Alessia Vodopia e Ivona Rašula – guidati dal prof. di storia e storia dell’arte, Mauro Bortoletto. Anche questo è un progetto, intrapreso dal prof. Teo Banko, che adesso ha visto la propria continuazione sempre in Austria, in un ambiente dove si parla il tedesco, ma con lingua di comunicazione inglese, per quanto concerne il raduno improntato sul tema della resilienza durante un’intera settimana. Poi, Vienna due settimane fa…”.

La cultura europea
E qui si apprende che Luka Planinac e Vito Rossanda accompagnati dal prof. Paoletić hanno preso parte alla settimana del progetto giovanile sul Danubio e la collaborazione tra Paesi danubiani, quali rappresentanti dell’unica scuola croata partecipante all’iniziativa del Centro di riferimento per la cultura del bacino danubiano con sede a Ulma in Germania. In questa sede si è lavorato e riflettuto attorno al concetto di cultura europea, di abbattimento dei confini, sperimentato con strategie di soluzione di problemi economico-politici, attività varie seguite dalla diplomazia internazionale a Vienna, tanto che la piccola delegazione della Dante ha avuto il piacere di essere stata invitata presso l’ambasciatore croato nella capitale austriaca, Daniel Glunčić. Già è in previsione per quest’anno scolastico una nuova partecipazione agli incontri di Ulma, specificatamente al Festival biennale sul Danubio che celebra la cultura, le tradizioni, la gastronomia danubiana nel quale la Dante si è già inclusa per ben due volte consecutive.
Le escursioni nel nome della conoscenza del tedesco, però, non si esauriscono ancora, come ad esempio la recente uscita didattica degli alunni delle seconde e terze con elementi di piacere e tempo libero a Salisburgo, a Monaco di Baviera, al campo memoriale di Dachau e in altre località coordinata dall’insegnante di tedesco Tina Brajković.

Le impressioni degli allievi
Che cosa hanno da dire gli allievi a proposito? Luka Planinac: “Sono stato a Vienna a fine settembre, per il progetto danubiano improntato sulla collaborazione tra Paesi attraversati dal grande fiume. Qui ci sono Croazia, Germania Ungheria, Romania, Montenegro, soltanto come ex Jugoslavia e Moldavia. Ho avuto modo di partecipare a tantissime attività, a dibattiti e presentazioni della cultura dei rispettivi Paesi di provenienza, sul ruolo da collante rivestito dal fiume in queste aree geografiche i suoi vantaggi di essere Paese danubiano. Abbiamo presentato la cultura nazionale conosciuto coetanei o ragazzi e ragazze più grandi ai noi, stretto legami d’amicizia…”.
Diego Belci: “Io invece sono reduce di Weimar, da una bella esperienza, che mi ha regalato tanti nuovi amici. Ho avuto l’opportunità eccezionale di vedere e conoscere questa celebre Università. Mi piacerebbe davvero andarci a studiare architettura… Vedremo. Ci sono stati proposti corsi di tedesco dalle ore 8 alle 12, nei pomeriggi progetti d’architettura e altro”. Vito Rossanda: “Mi sono trovato tra giovani di Croazia, Slovenia, Danimarca, Spagna, Austria per parlare di ‘resilienza’, intesa come capacità di un individuo di adattarsi alle situazioni traumatiche, attraverso diversi laboratori interattivi basati sul tema”. Rea Geromella invece non riesce ancora cancellare il ricordo di Salisburgo: “È molto più bella di Monaco, dove comunque abbiamo visitato il museo della BMW. La medesima si impone proprio con quella sua architettura e quei ponti pittoreschi”. Lodi anche da parte di Erika Pustijanac che ci descrive l’atmosfera vagamente più… “intima che caratterizza la città austriaca”. Nina Sirotić invece dicce così: “Weimar: è un’esperienza unica, oltre che offrire conoscenza sulla magnifica realtà universitaria e indirizzi, ci ha concesso molto spazio alle nostre culture di casa. Bello il picnic internazionale dove, facendoci valere, abbiamo offerto cibo tradizionale fusi e tartufi istriani”.

L’incontro con il liceo Taschner di Dachau.
Foto: Arletta Fonio Grubiša

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