
Più di mille le mascherine colorate ieri hanno preso parte al tradizionale corteo carnascialesco, organizzato dall’Università popolare aperta, con il patrocinio della Città, dalla Croce rossa, dall’azienda alberghiera “Maistra” e dell’Associazione “Casa della batana”, che ha segnato la fine della quinta stagione.
La Riva e le vie del centro storico rovignese sono state rallegrate dalla gioiosa sfilata in maschera alla quale hanno partecipato i bambini dell’asilo croato “Neven” e di quello italiano “Naridola”, gli alunni della Scuola elementare “Juraj Dobrila” e della SEI “Bernardo Benussi” e gli studenti della SMS “Zvane Črnja”, insieme alle majorette, all’Associazione di danza “Roxanne” e all’Associazione delle persone diversamente abili.
Quest’anno i costumi dei partecipanti si sono distinti per la moltitudine di colori e la creatività nella realizzazione degli stessi: nel corteo si sono potuti ammirare prati in fiore, fragoline di bosco, fuochi olimpici, subacquei, sportivi e meduse. Gli alunni della SEI “Bernardo Benussi” hanno rallegrato le strade rovignesi facendo rivivere il fascino della Venezia del ‘700, vestiti da damine e cavalieri veneziani, con le fantasiose maschere e i costumi realizzati a mano, impreziositi con tessuti e piume.
Non è mancato il processo alla Viecia Batiecia, tradizione rovignese che risale agli anni ‘80 del secolo scorso. La vecchia nonna è stata dichiarata colpevole di tutto il male accaduto nell’anno passato, con la finale segatura della pancia ripiena di caramelle, lanciate ai bambini e ai numerosi avventori accorsi in questa splendida e soleggiata giornata di Martedì grasso.
Per concludere la mattinata, sul Molo grande i volontari della Croce rossa e dell’Associazione “Casa della batana” hanno offerto bibite calde, dolci e “frittole” a tutti i partecipanti della sfilata. Il divertimento è proseguito nei rispettivi istituti con il ballo in maschera, tra canti e tanto divertimento.
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