Il gioco delle piastre. Una pagina di storia

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Il gioco delle piastre. Una pagina di storia

SALVORE | C’è un pezzo di storia e di tradizione, legato al gioco delle piastre, che la società “Lanterna” di Salvore ha rispolverato e portato ai massimi livelli non soltanto in Istria, ma anche in tutta la Croazia. Nonostante le bizze del tempo, a Salvore si è tenuto il Campionato mondiale individuale nel gioco delle piastre, che è stato dedicato anche ai 200 anni del Faro di Salvore e alla recente nomina di Umago a Città europea dello sport.

Molti i giocatori che hanno partecipato alla competizione, arrivati dall’Italia, dalla Slovenia e dalla Croazia. Si è trattato della 19ª edizione di quest’evento sportivo particolare, che si è avvalsa del supporto dalla Città di Umago e dall’Ente per il turismo. Va sottolineato che si tratta del campionato del genere più vecchio e più frequentato in Europa.
A vincere contro tutti è stato Dean Fabijančić, il quale si è imposto in finale su Boris Tomišić, mentre il terzo posto è stato appannaggio di Armando Fabijančić, il quale ha avuto la meglio su Željko Curman.
Simile al gioco delle bocce, ma molto più antico, il gioco delle piastre continua ad avere molti estimatori, anche tra i giovani, soprattutto in Italia, Slovenia e Croazia, dove esistono società molto bene organizzate, che danno vita poi a ottimi tornei, unendo l’utile al dilettevole, ovvero il gioco e il divertimento, uno stile di vita sano, alle nuove conoscenze.
Il “factotum” del torneo di Salvore è Milivoj Pacenti, il quale fa parte della società di piastre “Lanterna”.
Il gioco delle piastre è caratterizzato dall’utilizzo di pietre appiattite o dischi di metallo o altri materiali, al fine di colpire o avvicinarsi il più possibile a un bersaglio posto a una determinata distanza. È interessante far notare come tutti i giochi di piastre prevedessero all’origine l’utilizzo di pietre piatte, sostituite solo in un secondo momento da dischi metallici. La modalità che prevede l’utilizzo delle pietre è comunque tuttora diffusa in gran parte del territorio italiano e in Istria e spesso convive con i materiali più moderni.
Una somiglianza che di sicuro non può sfuggire, osservando questa tipologia di giochi, è quella con la famiglia delle bocce. Soprattutto nelle varianti del gioco in cui bisogna avvicinarsi il più possibile al bersaglio, spesso proprio una sorta di boccino, denominato nei vari casi “pallino”,“balin”, “bolin”…
Le più antiche tracce di un’attività ludica in cui si utilizzassero pietre piatte furono rinvenute sulle Alpi e risalgono chiaramente all’epoca pre-cristiana.
Anche in questa tipologia di giochi lo scopo era non tanto quello di colpire un bersaglio, quanto di avvicinarvisi a quest’ultimo il più possibile. I giochi con le pietre sono però assai più antichi di questi ritrovamenti. Ad esempio, si sa dal ritrovamento del sito neolitico di Çatal Hüyük, in Turchia, che già 7000 anni prima di Cristo era in voga l’usanza di creare sfere di pietra per giocare a un gioco molto simile a quello delle bocce. Gioco che anche in Istria ha avuto la sua storia e che spesso ha cambiato nome, chiamandosi in modo diverso da contrada a contrada.

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