«Giusto Curto», candidatura non valida

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«Giusto Curto», candidatura non valida

ROVIGNO | La Città di Rovigno ha reagito alle accuse mosse dai rappresentanti dell’Associazione artistico-culturale “Giusto Curto”, i quali hanno sostenuto di essere vittime di pressioni e molestie da parte di “taluni individui dell’amministrazione cittadina”, visti i risultati negativi ottenuti al Concorso per l’assegnazione dei mezzi finanziari cittadini alle associazioni locali.
In un comunicato stampa inviato dall’Ufficio del sindaco e del consiglio municipale, dalla Città di Rovigno hanno voluto presentare la propria versione dei fatti. Stando a quanto spiegato, si tratta meramente di un errore tecnico commesso da parte dell’associazione stessa, in quanto ha candidato tre progetti al concorso sbagliato – la “Giusto Curto” ha infatti presentato richiesta al Concorso per il sostegno finanziario ai programmi annuali delle associazioni, piuttosto che a quello destinato ai singoli progetti culturali – e, pertanto, non potendo conseguentemente essere valutata dalla Commissione perché la candidatura presentata non coincideva con i criteri stabiliti dal Concorso, all’associazione non poteva venire assegnato il finanziamento richiesto.
“I membri dell’associazione non sono stati definiti incapaci o incompetenti, come sostenuto dal loro presidente Aldo Arianno Dapas – negano dalla Città – e ci rattrista il fatto che ricorrano a commenti volti a screditare i membri della Commissione, i rappresentanti della amministrazione comunale e in particolare il vicesindaco, risolvendo questioni di natura personale e danneggiando la reputazione di persone che hanno svolto il proprio lavoro”.Dalla Città aggiungono che il vicesindaco Marino Budicin non era incluso in alcuna fase della valutazione e i nomi dei membri della Commissione non vengono resi pubblici onde evitare eventali tentativi di influenzare la loro decisione: l’obiettivo è quello di arrivare a una valutazione obiettiva e indipendente, conforme con i criteri prescritti.
“La ‘Giusto Curto’ – ritengono dall’amministrazione cittadina – non sta subendo né pressioni né molestie. D’altro canto, l’associazione (concretamente, il presidente Dapas e il segretario Riccardo Bosazzi) ha denunciato la Città e l’ex sindaco nel febbraio 2017 al Difensore civico, perché non sono stati ricevuti in Municipio e perché sono stati presumibilmente privati delle risorse e dei vani necessari all’espletamento delle proprie attività, nonostante non avessero mai presentato richiesta ai Concorsi pubblici per la concessione dei finanziamenti o dei vani cittadini. Ciò è stato dimostrato anche al Difensore civile che ha respinto così l’accusa”. Dall’Ufficio del sindaco sono convinti che sia invece la “Giusto Curto” a esercitare pressioni sulla Città.
“Magari il problema sta nel fatto che i membri dell’Associazione sono artisti professionisti che vantano una lunga carriera, ma semplicemente hanno difficoltà a comprendere che nella pubblica amministrazione le stesse regole valgono per tutti e non si fanno eccezioni nell’interesse di personalità accompagnate da una certa fama per quanto riguarda l’altezza dei fondi previsti, suddivisi invece in maniera equa tra le 80 associazioni attive in città. L’altezza dei finanziamenti dipende esclusivamente dalla qualità del progetto e dal programma che vanno presentati seguendo i criteri stabiliti dal Concorso” affermano dalla Città, argomentando che ciò è provato dal fatto che l’associazione, stando ai dati della documentazione inviata, in due anni di attività, ha destinato l’80% delle proprie entrate (cca. 160mila kune) agli onorari per l’attività dei propri membri e dal fatto che “anche quando ottengono i finanziamenti al Concorso, decidono di rifiutarli perché non hanno ottenuto l’importo massimo prevista”. 

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