Frontex. L’addestramento degli agenti per i confini UE

A Valbandon si tiene il corso per le forze dell’ordine che saranno impegnate nell’opera di sostegno e supporto ai profughi dall’Ucraina

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Frontex. L’addestramento degli agenti per i confini UE

Nel Centro di Polizia di Valbandon ha preso il via un nuovo corso d’addestramento per gli agenti organizzato congiuntamente da Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) e dall’Accademia di Polizia del Ministero degli Interni.

Come spiegato da Mirjana Abramović, vice direttore dell’Accademia di Polizia, la stessa Accademia è attualmente il partner principale di Frontex per quel che riguarda il volume d’attività e i risultati ottenuti durante i seminari e i corsi d’addestramento.

“Organizzando questo corso confermiamo il nostro ruolo di leader nell’addestramento della Polizia di frontiera sia dei Paesi dell’Unione europea, che di quelli al di fuori dell’UE”, ha detto la Abramović, aggiungendo che durante questa settimana 23 agenti di Polizia potranno prepararsi al meglio per poter partecipare a delle azioni operative internazionali.

“Attualmente gli agenti sono impegnati in corsi di formazione rapidi che li abiliteranno ad espletare le loro mansioni sulle frontiere esterne dell’Unione europea e di essere di sostegno ai rifugiati e ai profughi al confine con l’Ucraina dove sono già dispiegati agenti di Frontex. I loro compiti primari saranno quelli di tutela dei diritti umani, assistenza e sostegno agli sfollati”, ha aggiunto Mirjana Abramović.

Il corso di formazione di questa settimana a Valbandon è rivolto agli ufficiali di supporto tattico FTSO (Frontex Tactical Support Officers). “L’ufficiale FTSO è incaricato di svolgere attività operative sul campo. Tra le altre cose, è incaricato di monitorare e riferire sull’infrastruttura esistente, sugli impianti e sul dispiegamento d’attrezzatura tecnica”, ha spiegato Krešimir Kaniža, uno degli addestratori dell’Accademia di Polizia.

L’addestramento per gli ufficiali dell’FTSO si svolge in due fasi. La prima verte sull’apprendimento a distanza che i partecipanti hanno completato la scorsa settimana per prepararsi alla seconda fase intitolata “faccia a faccia” che si svolge appunto in questi giorni. Il corso d’addestramento si sviluppa attraverso situazioni simulate di operazioni congiunte e cerca di risolvere situazioni e problemi con gli scenari più realistici possibili, dato che l’obiettivo finale di questo lavoro di squadra è la protezione dei rifugiati e dei gruppi vulnerabili di migranti nonché la lotta alla criminalità transfrontaliera.
“Cerchiamo di sottolineare l’importanza del lavoro di gruppo, in cui ogni membro del team è responsabile non soltanto del proprio lavoro, ma anche di quello di tutta la squadra. Ci auguriamo che in questo modo rafforzeremo le capacità congiunte di protezione e sorveglianza delle frontiere in modo che gli agenti di Polizia possano svolgere al meglio i compiti che vengono loro affidati”, ha aggiunto Mirjana Abramović la quale ha sottolineato che il corso di Valbandon vede coinvolta l’Amministrazione di frontiera e la Questura istriana.

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