Cittanova, 75 candeline per la locale CI

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Cittanova, 75 candeline per la locale CI
Pubblico e autorità in sala. Foto: NICOLE MIŠON

Il sipario si alza e sulla scena domina una rappresentazione dell’imponente campanile di Cittanova con la statua di San Pelagio sulla sua cima, sabato si apre così la cerimonia dedicata ai festeggiamenti per il 75˚ anniversario della locale Comunità degli Italiani. Una serata fresca, dinamica, piena di brio, proprio come gli attivisti del sodalizio che hanno allestito uno spettacolo coinvolgente; più di due ore scandite da risate, applausi, ma anche da riflessioni sulla nostra identità e italianità.

Ospiti e autorità
Numerosi gli ospiti e le autorità presenti in sala per celebrare questo importante traguardo raggiunto: il vicepresidente del Sabor, Furio Radin, il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, il deputato al Parlamento sloveno Felice Žiža, lla parlamentare Katarina Nemet, la viceconsole onoraria, Giuseppina Rajko, il console onorario, Tiziano Sošić, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente dell’Upt, Emilio Fatovic, il sindaco di Cittanova, Anteo Milos, gli omologhi di Verteneglio, Neš Sinožić e Grisignana, Claudio Stocovaz, il vicesindaco di Umago, Mauro Jurman, il vicesindaco di Buie, Corrado Dussich, l’Assessore alla Cultura della Regione istriana, Vladimir Torbica, il presidente del Consiglio della minoranza italiana della Regione istriana, Ennio Forlani.
La serata è iniziata con il Gruppo della filodrammatica del sodalizio, che ha messo in scena uno spettacolo (scritto da Cristina Fattori e Maurizio Barbo) dedicato a San Pelagio, ma anche alla storia della cittadina, ai suoi abitanti e alle vicissitudini (due Guerre mondiali, l’esodo e altro) che si sono susseguite nel corso dei secoli nella cittadina. Battute, risate, ma anche momenti di riflessione. Un’apertura originale e azzeccatissima prima di iniziare con la parte ufficiale fatta di discorsi e ringraziamenti da parte dei rappresentanti della CI e dei tanti ospiti presenti in sala. A condurre la serata la brava Majda Šušelj che, visibilmente emozionata, ha dato il benvenuto a tutte le autorità presenti, nonché al pubblico e a tutti i partner e collaboratori che hanno permesso la realizzazione di questo evento così importante. In particolar modo ha ringraziato i diversi enti cittanovesi che collaborano e sostengono la CI di Cittanova in modo attivo e concreto: l’Ente turistico, il Museo Lapidarium, il Corpo volontario dei giovani Vigili del fuoco, il Centro per le manifestazioni e la cultura e la Biblioteca cittadina, le direttrici e le educatrici delle Scuole dell’infanzia “Girasole” e “Tičić”, la SEI di Cittanova e la Se “Rivarela” con le direttrici e tutti gli insegnanti.

Cristina Fattori e Glauco Bevilacqua.
Foto: NICOLE MIŠON

Un po’ di storia
La presidente della CI, Cristina Fattori, affiancata da Glauco Bevilacqua, presidente della Giunta esecutiva del sodalizio, ha porto il suo benvenuto ai presenti, ripercorrendo la storia della CI partendo dalla sua fondazione nel 1948, da parte di Alfredo Zaccaron e di altri sostenitori che, nonostante gli anni tristi del dopoguerra, si sono battuti per i diritti degli Italiani. Le attività della CI si svolgevano fino al 1983 in seno alla locale SEI, quando questa si è trasferita nell’edificio attuale e ha lasciato, con un atto di donazione, gli odierni spazi al sodalizio. Con il tempo, grazie alla Regione istriana, all’edificio della Comunità è stato annesso anche il giardino, nel quale si è costruita una struttura esterna per poterlo sfruttare sia nei mesi estivi che in quelli invernali. Nel corso dei decenni sono stati effettuati ammodernamenti, modifiche e ristrutturazioni resi possibili soprattutto dall’intervento finanziario del Governo italiano per mezzo di UPT e UI. La presidente Fattori ha concluso il suo discorso ricordando: “La Comunità non è il bell’edificio che ci ospita, la Comunità siamo tutti noi, ogni socio ha la sua importanza; come le ruote di un ingranaggio, devono funzionare tutte per far girare il meccanismo. Perciò per il futuro un accento dovrà essere dato ai giovani, coinvolgendoli di più nelle nostre attività in vista del ricambio generazionale”.

Grazie per il sostegno
Dopo il suo intervento la presidente ha passato la parola a Glauco Bevilacqua, che ricopre l’incarico di presidente dell’Esecutivo dal 2002. Questi ha ribadito che il 75˚ anniversario è una grande tappa, ma bisogna puntare al centenario e poi guardare ancora in avanti, senza limiti. Nel suo discorso ha ricordato tutti gli enti e le persone che negli anni hanno finanziato i progetti del sodalizio e della CNI locale. “Devo ringraziare il nostro sindaco, Anteo Milos; la sua collaborazione è stata sempre molto proficua, in primis il restauro della sede della Comunità, poi l’ampliamento dell’asilo italiano e ora la progettazione, il finanziamento e la realizzazione della nuova SEI, e questo soprattutto grazie ai fondi del Governo croato, dell’Unione Italiana e anche della Regione istriana”. Ha ricordato anche tutte le iniziative e le attività svolte dai soci. I gruppi sono molti e variegati: il coro misto, il coro femminile, il gruppo artistico, i minicantanti, il gruppo vocale “Le Vibrisse”, la sezione fotografica, la sezione per la terza età, la ludoteca, il gruppo bocciofilo, le attività sportive, le passeggiate culturali, i laboratori ecosostenibili e il nuovo gruppo artistico che comprende anche la filodrammatica.

Auguri da tutti
Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’UI, assente per motivi inderogabili, ha inviato una lettera nella quale si complimenta per il traguardo raggiunto dalla CI e per le fiorenti attività che ha svolto e che continua a svolgere con grande passione.
Molte autorità presenti in sala hanno colto l’occasione per rendere omaggio e per congratularsi per l’anniversario celebrato sabato sera dai cittanovesi: il sindaco Anteo Milos, il presidente dell’UPT Emilio Fatovic, il presidente dell’UI Maurizio Tremul, la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita, il Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini e l’onorevole Furio Radin. Tutti si sono complimentati per il vigoroso impegno, i sacrifici, la dedizione e il tempo dedicati alla salvaguardia e alla tutela della cultura italiana in questo territorio, nonché per l’amore profuso per il mantenimento della propria identità, trasmesso anche attraverso il rispetto del bilinguismo. Gli ospiti sono stati ringraziati e omaggiati dalla presidente Fattori, che ha consegnato loro un ricordo di Cittanova.
La serata è proseguita con un balletto proposto dal gruppo “Girls” della SEI locale guidate dall’insegnante Ilenija Sirotić Jurišević, che si è esibito con entusiasmo sulle note trascinanti di “Girl On Fire”, di Alicia Keys.
Sul palcoscenico si sono esibite anche “Le Vibrisse”, gruppo vocale di voci bianche, guidate da Majda Šušelj, che hanno interpretato dei brani allegri e frizzanti, scritti dalla stessa dirigente. A concludere la serata il gruppo vocale femminile “Cittanova Vocalensemble”, guidato dal maestro Petar Matošević.
Nel corso della cerimonia i rappresentati del sodalizio cittanovese hanno voluto ringraziare calorosamente la scrittrice Ligi Roberto, cittanovese di nascita ed esule che, attraverso i suoi libri, ha raccontato con onestà la tragedia dell’esodo e ha fatto conoscere il territorio istriano oltreconfine. A molti altri soci e attivisti della CI sono stati riconosciuti i meriti attraverso un dono consegnato dalla presidente del sodalizio e dal presidente dell’Esecutivo; tra questi il campione olimpico, mondiale ed europeo di tiro a volo, Giovanni Cernogoraz.

Tempo di disimpegno
Al termine della serata la banda d’ottoni della CI di Babici, diretta dal maestro Petar Matošević, con la sua musica briosa ha salutato gli ospiti all’uscita dal centro multimediale, per continuare i festeggiamenti in centro città presso la sede del sodalizio. Il corteo, con in testa la banda, ha lasciato il teatro per sfilare tra le vie della cittadina tra la gioia dei presenti e la curiosità dei tanti turisti. Tappa fondamentale la piazza principale per onorare San Pelagio: la banda si è fermata sotto il campanile per poi dirigersi verso la CI, dove ha continuato ad intrattenere gli ospiti.
Ultimo atto ufficiale, prima di iniziare i festeggiamenti veri e propri, è stato rappresentato dall’inaugurazione di una targa “Parole da non dismentigar” posta sul muro esterno della sede comunitaria e che riporta vocaboli tipici del dialetto locale, molti ormai caduti in disuso. L’idea è mantenere vivi alcuni termini caratteristici della nostra quotidianità, sostituiti sempre più spesso dai corrispondenti in italiano standard.
Il tepore di fine ottobre ha accolto tutti gli ospiti nel giardino della CI, dove è stato allestito un rinfresco e dove si è ballato con le melodie di Sergio Pavat e dell’Orchestra Istriana.

Una targa “per non dismentigar”.
Foto: NICOLE MIŠON

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