CI di Dignano 75: tanti auguri, Comunità

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CI di Dignano 75: tanti auguri, Comunità
Foto Facebook/Vodnjan-Dignano: Grad priča - Città da raccontare

Quando si dice “una bella serata”! La locale Comunità degli Italiani l’ha offerta per festeggiare il 75.esimo della fondazione. In piazza… al chiuso… in piazza… al chiuso… Insomma, il tempo on propriamente clemente ha messo in croce i padroni di casa, che alla fine hanno optato per una serata all’aperto, che certamente è di migliore presa e maggiormente condivisa.
A dare il via ci ha pensato il coro del sodalizio, diretto da Orietta Sverko, che ha offerto “El campanil de Dignan”, “Vecia contrada” e “I dizi che…”; un po’ di note prima dei discorsi di circostanza. A tutti il saluto del presidente della CI, Maurizio Piccinelli: “75 anni sono un traguardo ma anche un punto di prospettiva futura – ha detto, ricordando le tragedie del Novecento e gli eventi che hanno ridotto la presenza italiana locale. “La Ci, all’epoca CIC è nata su iniziativa dell’UIIF per offrire condizioni atte al mantenimento della cultura e dell’identità. Il sodalizio ha saputo tracciare uno spazio preciso in ambiti locali e oltre ed è punto di riferimento per chi apprezza i valori dell’arte e della cultura in genere. Con i canti, i costumi, l’arte, la ricerca, la parlata e quant’altro è un importante tassello del puzzle culturale istriano. celebrando questo traguardo di vita comunitaria, ringraziamo chi in 75 anni ha svolto migliaia di ore di attività varia”. Il presidente non ha mancato di ringraziare per il sostegno l’UI, l’UPT, la regione istriana, la regione Veneto, la Città di Dignano e ha elencato i progetti più rilevanti del sodalizio.

Foto Facebook/Vodnjan-Dignano: Grad priča – Città da raccontare

Auguri alla CI da parte del sindaco di Dignano, Edi Pastrovicchio: “La Città e la CI non potrebbero esistere l’una senza l’altra. La CI è stata garanzia per la preservazione della cultura e delle tradizioni di questa bellissima città. I legami con la tradizione, in questi momenti così globalizzati, sono ancora più importanti. La promozione della cultura e della lingua italiana è un impegno che ci riguarda tutti. La lingua italiana è un ponte con il nostro passato e ci permette di comunicare con le nostre radici. Dovete essere orgogliosi perché da sempre promotori di convivenza e multietnicità. Grazie per quello che avete fatto finora per la nostra città”.
Agli auguri si è unito Paolo Rovis, vicepresidente dell’UPT)che ha omaggiato la Ci con il crest dell’Ente morale): “75 anni è un periodo lunghissimo; abbraccia un periodo storico che ha visto molti cambiamenti, dal dopoguerra e condizioni geopolitiche diverse per arrivare all’Ue che unisce tutti con facilità di contatto. I confini storici non ci sono più. Oggi è un bel momento per festeggiare. Anche il futuro sarà segnato dalla volontà di tenere vive la cultura e la lingua italiane. Grazie alla vostra vivacissima attività e auguri per i prossimi 75 anni.”
Marin Corva, presidente della GE dell’UI, ha ringraziato l’attuale amministrazione comunitaria e tutti i presidenti di prima, gli attivisti e quanti hanno aiutato a mantenere la cultura e l’identità. Grazie alla Città, alla Regione e a quanti hanno sostenuto la CI sul suo cammino.

Foto Carla Rotta

Maurizio Tremul: “La strada fatta dalla CI è la strada che tutti dobbiamo seguire. Ognuno di noi deve fare il lavoro che è chiamato a fare. Le CI sono la casa degli italiani, dove ci ritroviamo, passiamo momenti belli, facciamo attività… cose che facciamo da sempre. abbiamo e avete davanti altri 75 anni e più. L’UI vi sarà vicina e vi sosterrà sempre, come lo farà l’amministrazione locale. Grazie agli attivisti, alle bumbare ai bumbari, tutti i presidenti che si sono succeduti perché ognuno di loro ha dato un contributo eccezionale. Grazie allo Stato croato, alla Regione istriana, alla Città, alla Nazione madre, all’UPT. L’augurio che vi posso fare è di lavorare con i giovani per trasmettere la volontà di essere orgogliosamente italiani”.
”Le nostre CI sono l’anello centrale del meccanismo atto al mantenimento dell’identità, nel dopoguerra come oggi. Per la nostra Regione che valorizza ogni componente autoctona, questo è un momento prezioso”, ha detto la vicepresidente della regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita -. Abbiamo affrontato molte sfide e molte ce ne saranno: non lasciamoci intimidire. Oggi brindiamo al passato, ma dobbiamo guardare al futuro”.
In chiusura il viceconsole onorario Tiziano Sošić: “È una grande emozione vedervi in piazza. L’Italia ha sostenuto sempre e sarà sempre accanto alla CNI autoctona. Ciò che abbiamo oggi non sarebbe stato possibile senza la collaborazione tra la CNI e il resto della popolazione. Un esempio di buona collaborazione è Palazzo Bradamante, sede del sodalizio, donato dal sindaco dell’epoca, Delton (Lidia, n.d.a.), e che è stato rinnovato grazie alle risorse finanziarie del governo italiano”.

Foto Carla Rotta

Poi è stato il momento dello spettacolo, che ha portato sul palco i minicantanti della CI, la banda cittadina (nata in collaborazione con la CI), i gruppi folk (cantanti) de sodalizi di Gallesano e di Sissano, la Società dei montenegrini “Peroj 1685”, il coro della SAC “Lino Mariani”, il gruppo folk di casa e le belle voci bumbare di Daniele ed Egle. In chiusura la consegna delle targhe alle istituzioni e ai dirigenti delle sezioni e un conviviale. Per la cronaca, tra le autorità, oltre a chi intervenuto al microfono, anche Paolo Demarin e Diriana Delcaro Hrelja (presidente e vicepresidente dell’Assemblea UI), Raul Marsetič (direttore del CRS) e rappresentanti di altre CI. Ha condotto la serata Manuela Geissa.

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