A San Lorenzo tracce di una vita intensa

Scavi archeologici. Nuove conoscenze sull’abitato istriano

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A San Lorenzo tracce di una vita intensa

Nuove indagini archeologiche sono in corso nel territorio di San Lorenzo del Pasenatico, abitato fin dalla preistoria. In epoca romana, come testimoniato dalle epigrafi romane custodite nella loggia civica dell’abitato, il territorio era invaso da possessi agricoli. Nella Tarda antichità emerse l’agglomerato urbano difensivo, citato per la prima volta nel 1030. Dal 1271 fu territorio veneziano. Qui nel 1304 Venezia istituì il Capitanato del Pasenatico, una sorta di governatorato militare addetto al controllo di tutta l’Istria veneta.

 

Nel 1356 il Capitanato fu suddiviso in due: uno a nord del Quieto, con sede a Umago, l’altro a sud del fiume a San Lorenzo del Pasenatico. Successivamente i due Capitanati furono sciolti e fu istituito quello di Grisignana. Le insegne distintive dell’abitato sono riconoscibili nelle mura veneziane, ben conservate, con le torri e le porte d’ingresso. Le mura furono ristrutturate nel 1368, prima della chiesa parrocchiale di San Martino e del campanile a forma di torre quadrangolare dell’XI secolo. Ed è proprio nella piazza di San Lorenzo del Pasenatico, di fronte alla chiesa parrocchiale di San Martino che il Dipartimento per le indagini archeologiche dell’Istituto croato di restauro, da qualche settimana, porta avanti gli attuali sondaggi archeologici, per conto del Comune. S’intende raccogliere le informazioni utili all’elaborazione dei progetti di realizzazione dell’infrastruttura comunale nel nucleo storico dell’abitato, ma anche per i progetti d’arredamento della piazza. Ne abbiamo parlato con l’archeologo Josip Višnjić, che sovrintende ai sondaggi, assieme ai colleghi Siniša Pamić e Mateja Baričević.

Josip Višnjić

La complessa storia medievale

”Stiamo indagando una superficie di circa 140 metri quadrati e siamo venuti a conoscenza di nuove e interessanti informazioni sull’evoluzione storica e urbanistica dell’abitato. Abbiamo pure avuto una conferma di alcune supposizioni che si basavano sulle cognizioni archivistiche e su ricerche storiche pubblicate. Sotto gli attesi rinvenimenti medievali ci siamo imbattuti in ricchi livelli archeologici, databili alla media età del bronzo, ossia risalenti a circa 3500 anni fa. Ciò vuol dire che qui funzionava un insediamento abitato, in cui, stando alla quantità del materiale rinvenuto, si viveva intensamente. Si tratta di un castelliere le cui prime informazioni le avevamo ottenute con gli scavi dell’anno scorso, in vicinanza delle mura medievali, dov’erano emersi un cimitero medievale e dei reperti che facevano supporre la presenza di un castelliere, confermata con l’indagine di quest’anno”, ha detto Josip Višnjić.

Altre testimonianze emerse confermano la ricca storia medievale dell’abitato, in gran parte resti d’architettura e dell’urbanizzazione. “Innanzitutto, sono affiorati i resti del palazzo che si appoggiava all’attuale chiesa parrocchiale, la residenza dei Capitani del Pasenatico e dei funzionari veneti dal 1304 al 1394, eppoi dei podestà. Sappiamo che l’edificio constava del pianoterra, oltre che di altri due piani e soffitto. Disponiamo delle descrizioni fine Ottocento, che ci consentono di capire la sua strutturazione interna. Il pianoterra era riservato alle attività economiche, vale a dire alle stalle e alle cantine, sopra ci stavano i vani amministrativi e abitativi. Sappiamo che già allora l’edificio versava in condizioni precarie, c’erano degli investimenti, si tentava di recuperarlo, ma, dati i mutamenti politici di allora (cessazione dell’amministrazione veneziana in Istria, nda), non si fece niente e negli anni ‘30 del XIX secolo crollò e mutò l’aspetto urbanistico di questa parte della piazza, che con la scomparsa di questo grande edificio si ampliò. Oltre a ciò, nella parte nordoccidentale della piazza sono in corso pure dei sondaggi tesi a definire i limiti della chiesetta di San Rocco, di cui sono emersi alcuni resti dell’architettura, che parzialmente si trovava nello spazio dell’odierna piazza e, parzialmente, sotto gli attuali edifici realizzati dopo il suo abbattimento”, ha concluso Josip Višnjić.

Qui un tempo c’era la chiesetta di San Rocco

Questa chiesetta, di cui non si conosce l’anno di costruzione, era amministrata dall’omonima confraternita. Nel 1817 fu approvata la sua demolizione. I sondaggi confermano la ricchezza storica e archeologica più volte attestata dell’insediamento e ridurranno al minimo la possibilità di danneggiarli con gli eventuali lavori futuri.de

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