Violenza sulle donne. Il primo passo è denunciare

Svariate iniziative nella ricorrenza della Giornata mondiale

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Violenza sulle donne. Il primo passo è denunciare
La manifestazione di protesta a favore delle donne iraniane. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il 25 novembre si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne da un’idea dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 17 dicembre 1999. Con questa ricorrenza l’ONU si è posta come obiettivo di sensibilizzare a livello internazionale su questo argomento cercando di dare un supporto concreto a tutte le donne e/o bambine colpite da atti di violenza psicologica o fisica. Tante le iniziative che ieri si sono svolte anche a Fiume.

Al mattino, gli alunni dell’ottava classe della SE Nikola Tesla, hanno preso parte a una tavola rotonda che si è svolta presso il Centro informativo per la prevenzione della criminalità, intitolata “I bambini dicono NO alla violenza nei rapporti di coppia”. Un’occasione per sentire quali sono i dati reali riguardanti questo grave problema, ma anche per esporre la propria opinione. Dopo aver ascoltato e partecipato attivamente alla discussione, alcuni degli alunni hanno raccontato le loro impressioni. Aleksandar Čula ha dichiarato che si tratta di un tema molto attuale e importante da trattare. “La violenza sulle donne è qualcosa che succede ogni giorno e non bisogna fare finta di niente. Per fortuna non ho mai assistito a una situazione del genere però penso che se dovesse succedere informerei subito la Polizia dell’accaduto. Nei rapporti di coppia esiste sicuramente la violenza e bisogna fare in modo di sconfiggerla”, ha detto Aleksandar.
Maro Brajković ha dichiarato invece che si tratta di un problema a livello mondiale che va sicuramente denunciato alla Polizia. “Le donne devono reagire e combattere contro la violenza. Purtroppo non lo fanno perché probabilmente hanno paura”, ha detto Maro. Valnea Turković ha voluto sottolineare che le donne e le ragazze non devono avere paura o vergogna di denunciare il fatto alla Polizia. “Devono raccontare quello che è successo anche ai media, per proteggere non solo sè stesse ma anche le altre donne, affinché casi del genere non avvengano più. Spero che le nuove generazioni avranno più coraggio di reagire rispetto magari alle nostre madri, anche grazie a tavole rotonde come questa alla quale abbiamo assistito”, ha detto Valnea.

Calo di casi in Regione
La situazione attuale nella nostra Regione è stata illustrata da Ingrid Mavrić del reparto per la prevenzione della Questura regionale. “Nella nostra Regione al momento i dati sono abbastanza confortanti. Abbiamo registrato un calo di casi dell’8,1% rispetto allo scorso anno per quanto riguarda la violenza in famiglia. Purtroppo devo dire che i dati reali sono sicuramente molto diversi. Le donne spesso non denunciano la violenza perché si vergognano o hanno paura, motivi per i quali la prevenzione è molto importante già in giovane età. Ecco perché organizziamo spesso degli incontri con gli alunni delle scuole elementari e superiori, sia nel nostro centro che nelle scuole. Infatti, dal 2010, abbiamo delle azioni di prevenzione a scuola con le quali vogliamo evitare anche i casi di violenza tra coetanei”, ha detto Ingrid Mavrić, sottolineando che l’80% delle vittime sono donne. “Gli uomini non sono portati a denunciare la violenza subita, però sappiamo che esiste sicuramente e i dati lo dimostrano”, ha concluso.

Tolleranza zero
Danijela Žagar, consigliere del difensore civico per i minori presso l’ufficio di Fiume, ha dichiarato che i casi di violenza si possono trovare in ogni fascia d’età e in entrambi i sessi. “Lo scopo di eventi come questo è di far capire ai giovani che la violenza non va tollerata. Il messaggio che vogliamo mandare nella Giornata della lotta contro la violenza sulle donne, è che i vari stereotipi presenti nella società sono in realtà dei miti contro i quali dobbiamo lottare. Per fare un esempio, non è vero che essere gelosi significa amare di più. Questo è anche un atto di violenza nei confronti del partner che viene controllato o subisce dei divieti ‘nel nome dell’amore’. È importante parlare con i giovani per sensibilizzarli su questo tema perché la violenza tra le coppie di adolescenti esiste ed è un grosso problema del quale si parla poco. Ogni tipo di violenza va denunciato. I ragazzi sono interessati a temi del genere e devono venire inclusi a livello nazionale. Dobbiamo ascoltarli perché sono molto informati e possiamo scoprire tante cose e spiegare loro che ci sono istituzioni che possono aiutarli se ne hanno bisogno”, ha concluso Danijela Žagar.

13 paia di scarpe «vuote»
Anche la Città di Fiume ha voluto celebrare la Giornata in modo simbolico, con 13 paia di scarpe che rappresentano altrettante donne uccise quest’anno, che non potranno mai più indossarle. Il vicesindaco Sandra Krpan ha dichiarato che bisogna incoraggiare tutte le donne che hanno subito delle violenze a denunciare il fatto per evitare che si ripeta. “Il compito delle istituzioni competenti sarà poi quello di reagire prontamente, di processare il caso e sanzionare nel modo più severo possibile il colpevole. Non dovrebbero esistere circostanze attenuanti quando si considerano le punizioni per i colpevoli, perché sono atti di massima umiliazione nei confronti delle donne. Allo stesso tempo non esistono giustificazioni per quanto riguarda la mancata reazione da parte delle istituzioni competenti nei confronti dei carnefici”, ha detto Sandra Krpan.
Ieri pomeriggio, l’iniziativa Cittadine e cittadini di Fiume ha organizzato dinanzi al TNC Ivan de Zajc un corteo pacifico dove con canti, musica e recite hanno voluto dare il proprio supporto alle donne iraniane che combattono per avere una società libera dal patriarcato, nonché a tutte le donne che hanno subito qualsiasi tipo di violenza di genere.

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