Via dell’Acquedotto: potenziale immenso

Fiume abbonda di zone un tempo gloriose e oggi abbandonate al degrado

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Via dell’Acquedotto: potenziale immenso

Grazie al suo glorioso passato industriale, Fiume vanta ancor’oggi un patrimonio in gran parte dismesso, che meriterebbe di venir valorizzato al meglio. Si tratta di interi quartieri del centro cittadino, che necessiterebbero di una completa rivitalizzazione e riqualificazione per scopi artistico-culturali-turistici. Un esempio plausibile è rappresentato dalla zona dell’ex complesso Benčić, che grazie al titolo di Fiume Capitale europea della Cultura 2020, sta per trasformarsi in Polo artistico fiumano, per certi versi unico del genere a livello nazionale. Come noto, i quattro stabili che ne fanno parte sono stati tutti riconvertiti per fini culturali e, una volta ristrutturati – il primo a venir inaugurato (ormai manca poco) sarà lo splendido Palazzo in stile barocco dell’ex Zuccherificio, riadattato in Museo Civico – contribuiranno a rivivere un rione della città che fino a circa due anni fa versava in condizioni a dir poco pietose. Inoltre, come abbiamo scritto di recente, gli interventi nell’ambito del Benčić, uniti a quelli di rinnovo della vicina Stazione ferroviaria, faranno sì che il centro cittadino si sposti a ovest allargandosi ulteriormente e offrendo in un prossimo futuro, oltre a questi maestosi stabili rinnovati, anche una serie di piccoli bar e ristorantini, il tutto a favore di un potenziale rinvigorimento dell’economia locale.

Un intervento artistico dell’estate scorsa ha rallegrato un po’ la zona

Un intervento simile, di completo ripensamento di uno dei quartieri… assopiti di Fiume, potrebbe venir applicato in via dell’Acquedotto, zona – a nostro avviso – dal potenziale enorme, che necessiterebbe di una completa trasformazione. Basti soltanto attraversarla, nei suoi neanche duecento metri di lunghezza, per capire quanto questo rione un po’ dimenticato e quasi nascosto agli occhi dei passanti, sia un tesoro inestimabile, da valorizzare appieno. Se non altro, per l’importanza di cui godeva in un passato neanche tanto lontano, con la sua serie di fabbriche e officine, il cui marchio si era fatto conoscere anche nel mondo, oltre che a livello locale. Uno di questi è indubbiamente l’ex stabilimento “Fonderia e Fabbrica macchine Matteo Skull”, precedentemente Fabbrica di pellami e successivamente Rade Končar, il cui edificio, sito all’inizio della via, sulla sinistra, si presenta al giorno d’oggi vuoto e abbandonato, in attesa, forse, di tempi migliori. Dando un’occhiata ai suoi interni, le cui condizioni lasciano a desiderare, ci si rende conto di quanto questo enorme spazio inutilizzato si presti a diventare un giorno uno degli ipotetici punti di riferimento culturali di Fiume. Ma non soltanto esso. Via dell’Acquedotto, nel suo prosieguo, abbonda di spazi la cui funzione andrebbe eventualmente rivista e vivacizzata con l’apertura, forse, di piccoli locali, o spazi artistici, in grado di attirare un pubblico interessato e di restituire alla zona l’importanza che merita.

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